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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] (27) Angoscia e pentimento degli Ebrei. Ma allorché il foglio di carta fu letto interamente tutti coloro che avevano udito caddero bocconi e piangendo amaramente si percuotevano il petto con violenza gridando: "Guai a noi! Perché a noi miseri capitò questo? Fugge Pilato, fugge Anna e Caifa, fuggono i sacerdoti e i leviti e anche il popolo ebraico piangendo ed esclamando: Guai a noi i miseri che abbiamo versato sulla terra un sangue santo!".
[2] Per tre giorni dunque e per tre notti non assaggiarono pane e acqua, né alcuno di loro ritornò nella sinagoga. Il terzo giorno, radunato il consiglio, fu letto il foglio di carta di Leucio: in esso non fu trovata neppure una sillaba in più o in meno di quanto conteneva lo scritto di Carino.
[3] Allora la sinagoga fu commossa, tutti piansero per quaranta giorni e quaranta notti, aspettando da Dio la rovina e la vendetta divina. Ma quel pio e altissimo misericordioso non li distrusse immediatamente, per dar loro un comodo spazio di penitenza.
Queste, fratelli carissimi, sono le testimonianze di Carino e di Leucio su Cristo figlio di Dio e sulle sue sante gesta negli inferi. A lui rendiamo tutti lode e gloria per gli infiniti secoli dei secoli. Amen.