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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] Le autorità contro Giuseppe e Nicodemo. Allorché gli Ebrei sentirono che Giuseppe aveva preso il corpo di Gesù, lo cercarono e con lui i dodici uomini che avevano detto che Gesù non era stato concepito nell'adulterio, tra i quali c'era Nicodemo e un certo numero di altre persone, volendoli uccidere. Costoro si erano presentati a Pilato e gli avevano rivelato i miracoli di Gesù.
[2] Tutti coloro che erano ricercati dagli Ebrei, si nascosero. Soltanto Nicodemo non si nascose, poiché era uno dei capi degli Ebrei. Disse loro: "Come siete entrati nella sinagoga?". Gli risposero: "Siccome tu tieni per lui, nel secolo futuro la tua parte sarà con lui". Nicodemo rispose: "Amen, amen!".
Anche Giuseppe andò a trovarli e disse: "Perché siete in collera contro di me? E' forse perché ho chiesto il corpo di Gesù? Ecco: l'ho posto in una tomba nuova, l'ho avvolto con un panno bianchissimo, ed ho arrotolato una pietra davanti alla porta della caverna. Voi non avete compiuto una sola cosa che sia rispettabile verso questo giusto; non vi siete neppure pentiti d'averlo crocifisso e di averlo trafitto con una lancia".
[3] Gli Ebrei montarono in collera. Si impadronirono di Giuseppe e ordinarono che fosse custodito fino al giorno dopo. Gli dissero: "Sappi che non è ora il momento di farti qualcosa giacché domani è sabato; ricordati, tuttavia, che non permetteremo che tu abbia una sepoltura: daremo le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvagge della terra". Giuseppe rispose loro: "Questa è una parola accanita; ma io non ho paura. Ho con me il Dio vivo. Dio ha detto: affidate il giudizio a me e io farò giustizia, dice il Signore. [4] Avete visto che ora colui che è circonciso non nella carne ma nel cuore, ha preso dell'acqua e si è lavato le mani davanti al sole dicendo: "Io sono puro del sangue di questo giusto". Voi avete visto e avete risposto a Pilato, dicendo: "Il suo sangue è su di noi e sui nostri figli". Ed ora io temo che la collera di Dio venga su di voi e sui vostri figli, come avete detto".
All'udire questa parola, gli Ebrei afferrarono Giuseppe e lo gettarono in un luogo oscuro senza luce e senza finestre. Vi posero a guardia degli uomini, e sigillarono la porta con il loro sigillo.
[5] L'indomani mattina, i capi della sinagoga, i sacerdoti e i leviti si affrettarono a riunirsi tutti nella sinagoga. Tennero consiglio per vedere come farlo morire. Allorché il sinedrio fu seduto, ordinarono di condurlo con disprezzo. Ma quando fu aperta la porta, Giuseppe non fu trovato.
Tutto il popolo alzò grida e si stupì, poiché la porta era stata trovata chiusa e sigillata con il sigillo e le chiavi erano nella mano di Caifa.
Cessarono dunque dal mettere la mano su coloro che avevano parlato bene di Gesù davanti a Pilato.