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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] Gli archisinagoghi, i sacerdoti e i leviti, udendo da Giuseppe queste parole, diventarono come morti, caddero a terra e digiunarono fino all'ora nona. Giuseppe e Nicodemo li pregarono dicendo: "Alzatevi e state dritti sui vostri piedi, prendete del pane e irrobustite le vostre anime, giacché domani è il sabato del Signore". Si alzarono, pregarono il Signore, mangiarono, bevettero, e ognuno se ne andò a casa propria.
[2] Testimonianza di Levi. Sabato, poi, i maestri e i dottori sedettero interrogandosi l'un l'altro e dicendo: "Che è quest'ira che ci sovrasta? Abbiamo, infatti, conosciuto suo padre e sua madre". Il maestro Levi disse: "Conobbi i suoi genitori. Sono timorati di Dio, non si allontanano mai dalla preghiera e danno le decime tre volte l'anno. E quando Gesù nacque, i suoi genitori lo portarono in questo luogo e offrirono al Signore sacrifici e olocausti. Anche Simeone, il grande maestro, lo prese tra le sue braccia, dicendo: "Ora congeda in pace il tuo servo, Signore, secondo la tua parola, giacché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparato al cospetto di tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
E benedisse Maria, sua madre, e disse: "E' su questo bambino che ti annunzio". Maria rispose: "Bene, o mio signore?". E Simeone disse: "Bene!". Ed ancora: "Ecco che costui è posto in Israele in rovina e risurrezione di molti, e in segno di contraddizione; e una spada trapasserà la tua stessa anima, affinché si manifestino i pensieri di molti cuori"".
[3] Ma gli Ebrei dissero a Levi: "E tu come sai questo?". Levi rispose: "Non sapete ch'io ho imparato la legge da lui?". Questi del consiglio gli dissero: "Vogliamo vedere tuo padre". Interrogarono suo padre e vennero a conoscenza di tutto; ed egli domandò loro: "Perché non avete creduto a mio figlio? E' il beato e giusto Simeone che gli ha insegnato la legge". Il consiglio dice a rabbi Levi: "Le parole che hai detto sono vere".
Testimonianza di Adda, Finee, Egia. Gli archisinagoghi, i prìncipi dei sacerdoti e i leviti deliberarono: "Su, mandiamo in Galilea da quei tre uomini che vennero qui e raccontarono della sua dottrina e assunzione, affinché ci riferiscano come l'hanno visto assunto in cielo". Queste parole furono gradite a tutti.
[4] Mandarono allora tre uomini in Galilea, dicendo: "Andate a dire a rabbi Adda, a rabbi Finee e a rabbi Egia: "Pace a voi e ai vostri! Nel consiglio sono state compiute molte ricerche su Gesù; perciò siamo stati inviati ad invitarvi nel luogo santo, in Gerusalemme"".
Gli uomini andarono in Galilea e li trovarono seduti che meditavano sulla legge. Si salutarono in pace. Essi domandarono: "Perché siete venuti?". I legati risposero: "Il consiglio vi invita nella città santa, Gerusalemme". Quegli uomini, udito che erano cercati dal consiglio, pregarono Dio, sedettero con gli altri uomini e mangiarono e bevettero con loro. All'indomani, alzatisi, partirono per Gerusalemme, in pace.
[5] Il giorno seguente si tenne consiglio, e li interrogarono dicendo: "Veramente avete visto Gesù seduto sul monte Mambre mentre ammaestrava i suoi discepoli e mentre fu assunto in cielo?". Rispose per primo il maestro Adda: "Sì, l'ho proprio visto seduto sul monte Mambre che ammaestrava i suoi discepoli; e una nube luminosa coprì lui e i discepoli con la sua ombra, e poi egli salì in cielo, mentre i suoi discepoli pregarono con la faccia a terra".
[6] Chiamato il sacerdote Finee, interrogarono pure lui domandando: "Come hai visto Gesù assunto?". Ed egli disse come l'altro.
Chiamarono ancora il terzo, rabbi Egia, e lo interrogarono: egli rispose come il primo e il secondo.
Testimonianza del sinedrio. Quelli che erano in consiglio dissero: "La legge di Mosè afferma che dalla bocca di due o tre testimoni è concluso ogni fatto".
Il maestro Abude, uno dei dottori, affermò: "Nella legge sta scritto: "Enoc camminò con Dio e fu trasferito, giacché Dio lo prese"".
Il maestro Giairo disse: "Abbiamo udito della morte di san Mosè, ma non l'abbiamo visto. Sta scritto, infatti, nella legge del Signore: "Dalla bocca del Signore Mosè morì, ma nessun uomo conobbe, fino ad oggi, il suo sepolcro"".
Il rabbi Levi disse: "Per quale motivo rabbi Simeone disse: "Ecco che costui è per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e in segno di contraddizione?"".
Il rabbi Isacco disse: "Nella legge sta scritto: "Ecco ch'io mando il mio angelo che preceda la tua faccia per custodirti, sulla buona strada, poiché ho portato il suo nome nuovo"".
[7] Conclusione di Anna e Caifa. Allora Anna e Caifa dissero: "Avete detto bene che queste cose sono scritte nella legge di Mosè. Nessuno infatti ha visto la morte di Enoc e nessuno ha ricordato il sepolcro di san Mosè. Ma Gesù parlò con Pilato, lo abbiamo visto sotto i flagelli e ricevere sputi sulla faccia; i soldati gli posero una corona di spine ed ebbe la sentenza da Pilato; poi è stato crocifisso, gli diedero da bere aceto e fiele, e con lui sono stati crocifissi anche due ladri, e il soldato Longino gli perforò il costato con la lancia; il suo corpo fu chiesto dal nostro prezioso padre Giuseppe: poi risorse e, a quanto dicono, tre maestri lo videro assunto in cielo. E rabbi Levi ha testimoniato quanto è stato detto dal vecchio Simeone, cioè che è stato posto a rovina e a risurrezione di molti in Israele, e quale segno di contraddizione".
[8] Allora il maestro Dida, disse a tutta l'assemblea: "Se in Gesù si sono avverate tutte le cose che questi hanno testimoniato, ciò viene da Dio: non desti meraviglia ai vostri occhi". I prìncipi della sinagoga, i sacerdoti e i leviti dissero tra loro: "Nella nostra legge sta scritto: "Il suo nome sarà benedetto nei secoli; il suo luogo è anteriore al sole e alla luna; in lui saranno benedette tutte le tribù della terra e tutte le genti lo serviranno; i re verranno da lontano per adorarlo e magnificarlo"".