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Vangelo di Nicodemo

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[7]

[1] Gesù in croce tra i ladri. Dopo queste cose, Gesù uscì dal pretorio con i due ladri. Quando giunse nel luogo designato, lo si spogliò dei vestiti, lo si cinse di un linteum e si pose sulla sua testa una corona di spine. Allo stesso modo furono crocifissi i due ladri. Dema alla sua destra e Cista alla sua sinistra.

Gesù disse: "Padre mio, perdona loro. Non sanno ciò che fanno".

[2] I soldati si divisero i suoi vestiti e il popolo restò in piedi a guardare. I sommi sacerdoti, i capi e il popolo lo deridevano dicendo: "Colui che ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il figlio di Dio, da lui scelto".

I soldati pure si burlavano di lui; presero coraggio e innalzarono verso di lui aceto e fiele, dicendo: "Se tu sei il re degli Ebrei, salva te stesso!".

[3] Dopo la condanna, Pilato aveva ordinato di scrivere il titulus in lettere greche, romane ed ebraiche, in base a ciò che era stato detto dagli Ebrei, cioè: "Egli è il re degli Ebrei".

Uno dei ladri tra i quali era stato crocifisso e il cui nome era Cista, gli disse: "Se tu sei il Cristo, salva te e noi". L'altro il cui nome era Dema, gli rispose rimproverandolo e gli disse con collera: "Non hai tu timore, davanti a Dio? Noi subiamo la stessa sua condanna; ma noi giustamente, essendoci dovuta per il male che abbiamo fatto, lui invece non ha fatto alcun male".

[4] Quando Dema ebbe terminati i suoi rimproveri a Cista, questo stesso Dema gridò e disse: "Ricordati di me, mio Signore, quando sarai nel tuo regno!". Gesù gli rispose: "In verità ti dico, oggi tu sarai con me nel paradiso".

[5] La morte. Era l'ora sesta. In quel giorno si fecero tenebre su tutta la terra fino all'ora nona; nel momento in cui si oscurò il sole, il velo del tempio si strappò in due, dall'alto in basso, e Gesù gridò a gran voce: "Padre mio, rimetto l'anima mia tra le tue mani". Proferite queste parole, rese il suo spirito.

[6] Allorché il decurione vide quanto era accaduto, diede gloria a Dio e disse: "Veramente, quest'uomo era giusto". E tutti coloro che erano venuti per vedere ciò che capitava e videro queste cose, si battevano il petto e se ne ritornavano.

[7] Il decurione informò il governatore sugli avvenimenti. E allorché il governatore e sua moglie ne vennero a conoscenza si afflissero molto. Quel giorno non mangiarono a causa del loro grande dispiacere. [8] Infine Pilato mandò a chiamare gli Ebrei. Disse loro: "Avete visto quanto è avvenuto?". Essi tacquero.

[9] Tutti coloro che lo conoscevano, si tennero al largo. Anche le donne che lo avevano seguito dalla Galilea videro questo.

Ecco che un uomo di nome Giuseppe, un levita buono e giusto che non aveva partecipato al sinedrio né ai consigli tenuti dagli Ebrei poiché egli era ad Arimatea nell'attesa del regno di Dio, venne a trovare Pilato, e gli chiese il corpo di Gesù. Quando l'ebbe ricevuto l'avvolse in un panno molto bianco. Lo depose nella sua tomba tagliata (nella roccia) nella quale non aveva ancora deposto nessuno.




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