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Vangelo di Nicodemo IntraText CT - Lettura del testo |
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[1] La moglie di Pilato. Vedendo questo, Pilato fu preso dal timore, e volle subito alzarsi dalla sedia curule. Mentre pensava di alzarsi e andarsene, sua moglie gli mandò a dire: "Non ci sia nulla tra te e quest'uomo giusto: questa notte, infatti, ho sofferto molto a causa sua".
Radunati gli Ebrei, Pilato disse loro: "Sapete che mia moglie è devota verso Dio e riguardo al giudaismo simpatizza con voi". Gli Ebrei gli rispondono: "Così è, lo sappiamo". Pilato dice loro: "Ecco che mia moglie mi ha mandato a dire: non ci sia nulla tra te e quest'uomo giusto. Questa notte, infatti, ho sofferto molto a causa sua". Gli Ebrei risposero a Pilato, dicendo: "Non ti abbiamo detto, forse, che è un mago? Ecco che ha inviato a tua moglie i fantasmi dei sogni".
[2] Accuse contro Gesù e la sua famiglia. Pilato chiamò Gesù e gli disse: "Che ne è di ciò che costoro attestano contro di te? E non rispondi loro nulla?". Gesù rispose: "Se non ne avessero il potere, non parlerebbero. Ognuno ha la padronanza della sua bocca per dire cose buone e cose cattive: essi vedranno".
[3] Gli anziani degli Ebrei risposero dicendo a Gesù: "Che cosa abbiamo da vedere noi? Primo, che tu sei nato dalla fornicazione; secondo, che alla tua nascita in Betlemme è stata fatta l'esecuzione dei bambini; terzo, che tuo padre Giuseppe e tua madre Maria fuggirono in Egitto perché non avevano fiducia nel popolo".
[4] La difesa. Alcuni degli Ebrei presenti erano benevoli e dissero: "Noi non affermiamo che egli venga dalla fornicazione, ma sappiamo che Maria è sposata a Giuseppe e non è nato dalla fornicazione".
Pilato, rivolto agli Ebrei che avevano asserito ch'egli era (nato) dalla fornicazione, dice: "Questo vostro parlare non è veritiero, poiché c'è stato il matrimonio, come affermano le stesse persone della vostra gente". Anna e Caifa dissero a Pilato: "Noi con tutta una moltitudine affermiamo che è nato dalla fornicazione e che è un mago: costoro poi sono proseliti e suoi discepoli".
Chiamati Anna e Caifa, Pilato domanda loro: "Chi sono i proseliti?". Gli rispondono: "Coloro che per nascita sono figli di gentili e ora si sono fatti Ebrei".
Coloro che avevano affermato che Gesù non era nato dalla fornicazione, e cioè Lazzaro e Asterio, Antonio e Giacomo, Anne e Azara, Samuele e Isacco, Finee e Crispo, Agrippa e Giuda, risposero: "Noi non siamo nati proseliti, ma siamo figli di Ebrei e diciamo la verità. Infatti eravamo presenti al matrimonio di Maria".
[5] Convocati a sé questi dodici uomini che asserivano come Gesù non era nato dalla fornicazione, Pilato disse loro: "Vi scongiuro per la salute del Cesare, ditemi se è vero che Gesù non è nato dalla fornicazione". Quelli rispondono a Pilato: "Noi abbiamo una legge che ci vieta di giurare, perché è peccato. Giurino essi, per la salute del Cesare, che non è come abbiamo detto, e noi saremo rei di morte".
Allora Pilato domandò ad Anna e a Caifa: "Non rispondete a ciò che attestano costoro?". Anna e Caifa rispondono a Pilato: "Si crede a questi dodici che non sia nato nella fornicazione. Mentre tutto il popolo grida che è nato dalla fornicazione, che è mago, che si dice figlio di Dio e re, e non siamo creduti".
[6] Perché si vuole uccidere Gesù. Pilato ordinò di fare uscire tutta la moltitudine, ad eccezione dei dodici uomini che avevano detto ch'egli non è nato dalla fornicazione; e ordinò di separare Gesù da loro. Poi domanda loro Pilato: "Per quale motivo gli Ebrei vogliono uccidere Gesù?". Gli rispondono: "Gli sono rivali perché guarisce di sabato". Pilato disse: "Per una buona opera, lo vogliono uccidere?". Gli rispondono: "Proprio così, signore".