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Paolo
Atti di Paolo

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2. PAPIRO COPTO DI HEIDELBERG  

[1] Paolo a Mira (pp. 28-35). Quando Paolo insegnava a Mira la parola di Dio, c'era un uomo, di nome Ermocrate, che aveva la idropisia. Fattosi avanti alla presenza di tutti, disse a Paolo: "Nulla è impossibile a Dio, ma specialmente a quello che tu annunzi, giacché appena giunse, questo Dio, di cui tu sei ministro, guarì un gran numero di malati.

[2] Vedi, io, mia moglie e i miei figli ci gettiamo ai tuoi piedi... affinché creda anch'io al Dio vivo come hai creduto tu".

Paolo gli rispose: "Io esaudisco la tua domanda, ma senza alcuna ricompensa! Nel nome di Gesù Cristo, in presenza di tutta questa gente, tu sarai guarito...". Mentre abbassava la mano... scese molta acqua... e cadde come un morto. Tanto che alcuni dissero: "Per lui è meglio morire piuttosto che continuare a soffrire". Paolo però rasserenò la folla: prese la mano di Ermocrate, lo rialzò e l'interrogò dicendo: "Che cosa desideri, Ermocrate?". Ed egli rispose: "Desidero mangiare!". Paolo allora prese un pane e glielo diede da mangiare. E subito, guarito, ricevette la grazia del sigillo nel Signore, sia lui che sua moglie.

Ma suo figlio Ermippo, furioso contro Paolo, insieme a quelli della sua età studiava il tempo propizio per scagliarsi contro Paolo e rovinarlo. Egli infatti desiderava che suo padre non guarisse, bensì che morisse per diventare padrone dei suoi beni. [3] Suo fratello minore Dione, invece, ascoltava Paolo con piacere...

Dai frammenti si deduce che Ermippo e amici deliberano la maniera di uccidere Paolo, ma improvvisamente muore il figlio preferito di Ermocrate, Dione; il padre lo piange amaramente, va a trovare Paolo, e si siede ai suoi piedi dimentico della morte del figlio.

...Saputo che Dione era morto, sua madre Ninfa, stracciò le proprie vesti, andò da Paolo e si pose davanti a suo marito Ermocrate e a Paolo. Alla sua vista, questi si spaventò e le domandò: "Perché in questo stato, Ninfa?". Lei rispose: "Dione è morto!". Solo al vederla tutta la folla piangeva. Paolo, alla vista della folla rattristata, mandò dei giovani dicendo loro: "Andate e portatelo qui da me". Essi andarono; ma Ermippo afferrò per strada il corpo di Dione e gridò...

Manca un foglio.

[4]...Un angelo del Signore, durante la notte, gli disse: "Paolo, il tuo corpo oggi sosterrà una grande lotta, ma Dio, Padre del suo Figlio Gesù Cristo, sosterrà te". Al suo risveglio, Paolo andò dai suoi fratelli, restò con essi. Diceva loro: "Qual è il significato di questa visione?".

Mentre era immerso nei suoi pensieri, vide Ermippo che si avvicinava con in mano una spada sguainata, accompagnato da molti giovani con bastoni. Paolo disse loro: "Io non sono né ladro, né assassino. Il Dio dell'universo, padre di Gesù Cristo, fermerà la vostra mano, rimetterà la spada nel suo fodero e muterà in debolezza il vostro vigore. Solo e straniero, piccolo e umile, sono infatti un servo di Dio tra i gentili: tu, mio Dio, china su di me il tuo volto, volgi lo sguardo sulla loro decisione, e non permettere ch'io sia da essi annientato".

[5] Allorché Ermippo volse la sua spada contro Paolo, subito perdette la vista e si mise a gridare ad alta voce: "Cari compagni, non dimenticatevi di Ermippo! Ho peccato, Paolo, perseguitando il sangue di un giusto. Dotti e ignoranti, sappiate che il mondo è nulla, l'oro è nulla e nulla è il denaro! Io, che una volta mi saziavo di ogni bene, oggi non sono che un mendicante e dico a voi tutti: "Ascoltate tutti, miei cari compagni, e voi, abitanti di Mira. Ho disprezzato un uomo che ha guarito mio padre, ho disprezzato un uomo che ha risuscitato mio fratello... Pregate per me, perché colui che ha salvato mio padre e risuscitato mio fratello, può salvare anche me"".

Paolo era dritto che piangeva davanti a Dio, perché era stato esaudito così presto e davanti a tutti gli uomini, e perché l'orgoglioso era umiliato. Poi, voltatosi, se ne andò... I giovani allora condussero Ermippo nel luogo dove abitava Paolo e lo lasciarono alla porta di casa...

E' probabile che manchi tutto un foglio. I due fogli seguenti (pp. 33-34) sono frammentari.

[6] C'era una grande folla ed entrava molta gente... Ermippo supplicava tutti quelli che entravano di avere pietà di lui e di pregare Paolo affinché lo guarisse... Quelli che entrarono videro Ermocrate e Ninfa che, felici per la risurrezione di Dione, portavano in ringraziamento del frumento e del denaro per le vedove; videro anche Ermippo, loro figlio... e come afferrava i piedi di tutti, così afferrò pure i piedi dei suoi genitori supplicandoli, come se fossero degli estranei, di fargli restituire la salute. I suoi genitori furono costernati e si lamentavano con tutti quelli che arrivavano, tanto che alcuni dicevano: "Perché piangono? Il loro figlio è risuscitato!...".

"...Affinché vostro figlio Ermippo veda e desista dal dolore colui che è stato nemico di Cristo e del suo servo". Allora quelli che erano con Paolo pregavano Dio, ed Ermippo riebbe la vista; rivoltosi a sua madre Ninfa, le disse: "Paolo è venuto, ha steso su di me piangente la sua mano e subito vidi chiaramente tutte le cose". Sua madre lo prese per mano e lo condusse dove erano le vedove e Paolo. Ma Paolo piangeva amaramente, mentre Ermippo ringraziava dicendo loro: "Chiunque crede...".

E' probabile che manchi un foglio; la prima parte del testo seguente è particolarmente incerta.

...Concordia e pace... Confermati i fratelli di Mira, Paolo partì per Sidone.

[7] Paolo a Sidone (pp. 35-39). Quando egli partì da Mira, si diresse verso Sidone.

Quando Paolo partì da Mira e si diresse verso Sidone i fratelli di Pisidia e Panfilia, desiderosi della sua parola e del suo santo aspetto in Cristo, furono assaliti da una grande tristezza, tanto che alcuni da Perge seguirono Paolo, e cioè Trasimaco e Cleone, con le loro mogli Alina e Crisa, moglie di Cleone. Lungo il cammino provvedevano al sostentamento di Paolo. E mentre mangiavano sotto un albero ed egli era in procinto di dire l'amen, vennero... fratelli... idolo... mensa dei demoni... egli perciò morì, sarà invece manifesto ognuno che crede in Gesù Cristo che ci ha salvato da ogni contaminazione, da ogni impurità e da ogni pensiero perverso.

Essi si avvicinarono alla mensa... un grande idolo. E un vecchio... presente disse loro: "Voi uomini, considerate ciò che accadde ai sacerdoti che si avvicinarono ai nostri dèi; quando infatti il nostro concittadino Carino ascoltò e... contro gli dèi; morì con suo padre. Per lo stesso motivo morì anche Csanto e Crisa; e anche (Ermocrate) morì colpito da idropisia con sua moglie Ninfa...".

Mancano circa due fogli, e quanto segue più che una traduzione, che data la frammentarietà del testo è impossibile, è una ricostruzione assai dubbia.

[8] "...Come uomini stranieri. Perché osate voi compiere cose che non vi si addicono? Non avete udito ciò che è accaduto, ciò che Dio ha compiuto contro Sodoma e Gomorra perché sottraevano... come stranieri e come donne? Dio non fece... ma li gettò nell'infero. Noi non siamo uomini di quel genere che voi pensate, ma siamo predicatori del Dio vivo e del suo prediletto. Affinché tuttavia voi non vi meravigliate, dovete comprendere... i miracoli testimoniano...".

Ma essi non l'ascoltavano: li presero e li gettarono nel tempio di Apollo per custodirli fino al giorno seguente, quando avrebbero radunato tutta la città... Diedero loro cibi abbondanti e costosi; ma Paolo, digiuno ormai da tre giorni, testimoniò tutta la notte e, afflitto, si percuoteva il viso, dicendo: "Guarda, Dio, le loro minacce, non permettere che cadiamo e che i nostri nemici ci abbattano! Salvaci e fa discendere presto su di noi la tua giustizia".

[9] Quando Paolo si gettò a terra con i fratelli Trasimaco e Cleone, il tempio crollò... e tutti coloro che erano nel tempio, i magistrati... e gli altri... crollò... spaccato in due. Quando essi giunsero e videro quanto era accaduto furono stupefatti che... e che... e alzarono le voci dicendo: "Queste sono veramente opere da uomini aventi un Dio potente!". E si allontanarono ad annunziare nella città: "E' crollato Apollo, il dio dei Sidoni e metà del suo tempio!". Gli abitanti della città corsero tutti al tempio e videro Paolo e quelli che erano con lui piangenti per la prova subita e per essere divenuti uno spettacolo per tutti. Intanto la moltitudine gridava: "Portateli nel teatro!". I magistrati andarono a prenderli mentre essi piangevano amaramente con un cuore solo...

Manca un foglio.

...ma la moltitudine... seguì Paolo gridando: "Sia lode a Dio... che ci ha mandato Paolo... affinché noi non siamo... di morte". Ma Teude... e pregava prostrato davanti a Paolo e abbracciava i suoi piedi chiedendo il sigillo del Signore.

Ma egli ordinò loro di andare a Tiro... in salute (?) e posero Paolo su di una nave (?) e andarono con lui.

Quando egli partì da Sidone, si diresse verso Tiro.

[10] Paolo a Tiro, (a Efeso, a Filippi) e a Corinto (pp. 40-501.

Quando Paolo entrò in Tiro, gli andò incontro una moltitudine di Ebrei;...Questi... e udite le grandi gesta... Stupirono... Anfione... dicendo... in... Crisippo... demonio con lui... molti... Quando giunse Paolo... disse: "Egli... Dio e non ci sarà più in Anfione uno spirito (?) cattivo... per mezzo dello spirito cattivo... senza che alcuno avesse...". Lei gli disse: "Salvami dalla morte!". E mentre la moltitudine... sorse un altro spirito cattivo... Ed immediatamente i demoni fuggirono. A questa vista la moltitudine, colpita dalla potenza di Dio lo glorificò per aver egli dato un tale potere a Paolo.

C'era uno di nome... rimus che aveva un figlio nato muto...

...L'uomo non è giustificato dalla legge, ma dalle opere di giustizia... Tu ti trovi di fronte a Gerusalemme, ma io confido nel Signore...

[11]...Ed egli fece sapere che chiunque avesse gettato giù Frontina, avrebbe gettato giù con lei anche lo stesso Paolo. Allorché Paolo seppe queste cose seguitò a lavorare per due giorni digiunando, con grande gioia, con i prigionieri. Essi ordinarono che nel terzo giorno gli uomini... conducessero Frontina: e tutta la città la seguì. Firmilla e Longino innalzavano lamenti, mentre i soldati... Ma i prigionieri portarono il feretro e, quando Paolo vide il grande cordoglio per la figlia e otto...

...Paolo vivo con la figlia e, allorché Paolo prese la figlia sulle sue braccia, sospirò verso il Signore Gesù Cristo a causa del dolore di Firmilla, si gettò in ginocchio nel fango... pregando per Frontina con lei in una sola preghiera. Poi Frontina si alzò e tutta la moltitudine fuggì spaventata. Paolo prese la figlia per mano e, attraverso la città, la condusse in casa di Longino. Tutta la moltitudine, allora, esclamò con una sola voce: "Vi è un solo Dio, che ha creato il cielo e la terra e ha reso la vita alla sorella per la preghiera di Paolo"...e lo ringraziò...

Quando egli partì da... si diresse a...

Quando Paolo giunse a... entrò in casa di... e grande fu la gioia dei fratelli e di tutti...

[12]...1 Corinzi erano in grande costernazione a proposito di Paolo, temendo che egli lasciasse il mondo prima del tempo. A Corinto, infatti, erano giunti certuni, Simone e Cleobio, i quali affermavano: "Non c'è alcuna risurrezione della carne, ma soltanto quella dello spirito. Il corpo dell'uomo non è opera di Dio.

Il mondo non è stato creato da Dio e Dio non conosce il mondo. Gesù Cristo non è stato realmente crocifisso, ma soltanto in apparenza; egli non è nato da Maria né dalla stirpe di David".

Costoro, in una parola, avevano impartito ai Corinzi molti insegnamenti ingannando se stessi e un grande numero di persone. Perciò, quando i Corinzi seppero che Paolo si trovava a Filippi, per mezzo di Tretto e di Eutichio gli inviarono una lettera in Macedonia. La lettera era di questo tenore.

Il papiro segue con la corrispondenza tra i cristiani di Corinto e Paolo che ho riportato nel vol. III (p. 83 e pp. 98 ss.), collezionate con altri mss.: vedi Introduzione..

[13] Altri frammenti del Papiro di Heidelberg.

..."La grazia del Signore camminerà con me affinché io porti a termine con perseveranza tutto il compito che mi affiderà". Ma essi erano desolati e digiunavano. Allora Cleobio preso dallo Spirito disse loro: "Fratelli, il Signore farà compiere a Paolo tutta la missione. Poi li farà salire a... Di , dopo aver molto lavorato, insegnando e seminando la parola, tanto che sarà oggetto di invidia, egli lascerà questo mondo". Quando i fratelli e Paolo udirono ciò, innalzarono le loro voci esclamando...

...Lo Spirito venne su Mirte, il quale disse loro: "Fratelli, perché siete spaventati nel vedere questo segno? Paolo, infatti, servo del Signore salverà molti a Roma, tanto che saranno innumerevoli ed egli si farà notare più di tutti i fedeli. Perciò la gloria del Signore Gesù Cristo scenderà con potenza su di lui e grande sarà la grazia a Roma". Così lo Spirito parlò a Mirte. Ciascuno prese del pane e furono pieni di gioia secondo la consuetudine... al canto dei salmi di David e di inni: e Paolo gioiva...

Questo testo rappresenta, probabilmente, la finale del Papiro di Heidelberg, martirio compreso (cfr. C. SCHMIDT, op. cit., 79-80).

[14]...le opere... si meravigliarono grandemente e meditano in cuor loro. Egli domandò loro: "Perché vi meravigliate ch'io faccia risorgere i morti, camminare gli zoppi, ch'io purifichi i lebbrosi, rialzi i malati, guarisca i paralitici e gli indemoniati, od ancora ch'io abbia diviso pochi pani e saziato molti, ch'io abbia camminato sul mare e comandato ai venti? Se voi credete questo e ne siete convinti, allora voi siete grandi. Infatti, in verità vi dico: se dite a questo monte: "Levati e gettati in mare" senza nutrire alcun dubbio nella vostra anima, questo avverrà...". Uno di loro, che era convinto e il cui nome era Simone, disse: "Le opere che tu compi, signore, sono veramente grandi! Mai infatti noi abbiamo udito, né visto che uno abbia risuscitato dei morti all'infuori di te". Il Signore gli rispose: "Domanderete le opere ch'io stesso compirò... Ma le altre opere le compirò subito. Poiché queste le compio per una salvezza momentanea, nel tempo in cui essi si trovano in questi luoghi, affinché essi credano a colui che mi ha mandato". Simone gli disse: "Signore, ordinami di parlare". Egli gli disse: "Parla, Pietro!" Da quel giorno, infatti, egli li chiamò per nome. Egli disse: "Qual è dunque l'opera più grande di queste, della risurrezione dei morti e del nutrimento di una tale moltitudine?". Il Signore gli rispose: "C'è qualcosa più grande di questo? Beati coloro che hanno creduto con tutto il cuore". Ma Filippo alzò la sua voce con ira, dicendo: "Che cos'è questo che tu ci vuoi insegnare?". Egli allora replicò: "Tu...".

 

 




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