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Atti di Pietro IntraText CT - Lettura del testo |
[20]
[1] Quando Pietro entrò vide che tra le vedove anziane ce n'era una cieca alla quale la figlia dava la mano guidandola in casa di Marcello. Pietro le disse: "Avvicinati, madre! Da oggi, Gesù ti dà la sua mano destra! Per mezzo suo abbiamo la luce inaccessibile che non può essere sovrastata dalla tenebre. Per mezzo mio, egli ti dice: "Apri gli occhi, vedi, e cammina da sola!"". Subito, la vedova vide Pietro che le imponeva le mani.
Entrato nel triclinio, Pietro vide che si leggeva il vangelo, ed arrotolandolo disse: "Uomini che credete e operate in Cristo, imparate come deve essere annunziata la Scrittura di nostro Signore, ciò che per grazia sua abbiamo scritto, così come l'abbiamo compreso; sebbene ciò a voi appaia ancora debole, l'abbiamo scritto secondo le nostre forze, in base alla capacità dell'umana debolezza.
[2] Anzitutto dobbiamo conoscere la volontà di Dio, cioè la sua bontà. Una volta, infatti, si diffuse l'errore e molte migliaia di uomini venivano immersi nella perdizione. Allora, spinto dalla sua misericordia, il Signore si mostrò in un'altra forma ed apparve sotto l'immagine di un uomo, che né gli Ebrei né noi possiamo degnamente illustrare. Giacché ognuno di noi vedeva come poteva, secondo quanto era capace di vedere. Ora io vi esporrò quanto avete letto.
[3] Nostro Signore volle ch'io vedessi la sua maestà sul monte santo e, alla vista dello splendore della sua luce, con i figli di Zebedeo, chiusi gli occhi e caddi come morto: udii la sua voce che non posso descrivere e, a causa del suo splendore, pensai d'essere cieco. Poi, ripreso coraggio, pensai: forse il mio Signore volle condurmi qui per accecarmi; ed ancora: se questa, Signore, è la tua volontà, io non contraddico! Ma egli mi porse la mano e mi rialzò, e quando fui in piedi lo vidi nuovamente come poteva reggerlo il mio sguardo.
[4] E così, fratelli dilettissimi, il Dio misericordioso ha portato le nostre debolezze ed ha preso su di sé le nostre colpe, come dice il profeta: "Egli porta i nostri peccati e soffre per noi; pensavamo ch'egli fosse nel dolore e coperto di piaghe". Poiché egli "è nel Padre e il Padre in lui", egli è pure la pienezza di ogni maestà e ci ha manifestato tutte le sue bontà.
Egli pur non avendo né fame né sete,
per noi ha mangiato e bevuto;
ha sopportato e sofferto per noi gli improperi,
per causa nostra morì e risorse;
egli, con la sua grandezza, sopportò e difese un peccatore,
consolerà anche voi affinché amiate
costui che è grande e piccolissimo,
bello e brutto, giovane e vecchio,
visibile nel tempo e totalmente invisibile nell'eternità,
non è trattenuto da mano umana,
ma è tenuto dai suoi servitori;
[5] la carne non lo vide, ma lo vede ora,
è la parola udita e ora conosciuta;
non può soffrire, ma ora conosce la sofferenza,
non fu mai punito, ma ora è punito;
egli esiste prima di tutti i secoli
ed ora è stato compreso nel tempo;
è la grande origine di ogni principio
ed è stato consegnato ai prìncipi;
egli è bello, ma in mezzo a noi
apparve umile e brutto;
fu visto da tutti, ma prevede tutto:
questo, fratelli, è il Gesù che voi avete!
Egli è porta, luce, via,
pane, acqua, vita, risurrezione,
conforto, pietra preziosa, tesoro, seme,
abbondanza, grano di senape, vigna, aratro,
grazia, fede, parola.
Egli è tutto, non c'è alcuno più grande di lui.
A lui lode in tutti i secoli dei secoli.
Amen".