Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Atti di Pietro

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

[29]

[1] Da quel momento volevano adorarlo come un dio gettandosi ai suoi piedi domandando la guarigione dei malati che avevano in famiglia. Ma il prefetto vedendo attorno a Pietro una così grande moltitudine, fece cenno a Pietro di andarsene. Pietro diceva al popolo di andare nella casa di Marcello, ma la madre del giovane supplicava Pietro di mettere piede a casa sua. Ma Pietro aveva deciso di andare a passare il giorno del Signore presso Marcello per vedere le vedove che Marcello aveva promesso di servire di sua propria mano.

[2] Il giovane risorto diceva perciò: "Io non mi allontano più da Pietro!". Mentre la madre allegra e piena di gioia se ne andò a casa sua; e il giorno dopo il sabato, giunse in casa di Marcello portando a Pietro due mila pezzi d'oro e gli disse: "Dividi questo tra le vergini che sono al servizio di Cristo". Il giovane risuscitato dai morti, constatando che non aveva dato nulla ad alcuno, andò a casa, aprì lo scrigno e offrì quattro mila pezzi d'oro, dicendo a Pietro: "Io che sono stato risuscitato dai morti compio una duplice offerta e, da oggi, offro me stesso a Dio quale vittima parlante".

[30 (1)]

[1] Pietro e una peccatrice pubblica. Una domenica, Pietro parlava ai fratelli e li esortava alla fede in Cristo: erano presenti molti senatori, molti cavalieri, donne ricche e matrone che venivano rafforzati nella fede.

C'era pure una donna molto ricca di nome Crise, perché tutte le sue stoviglie erano d'oro: fin dalla nascita non si era mai servita di stoviglie d'argento e di vetro, ma soltanto d'oro; costei disse a Pietro: "Pietro, servo di Dio, il Dio del quale tu parli mi apparve in sogno e mi disse: "Crise, porta al mio ministro Pietro diecimila pezzi d'oro; tu, infatti glieli devi!". Temendo di dovere andare incontro a qualche male da parte di colui che ho visto e che poi se n'è ritornato in cielo, io, dunque, li ho portati". Ciò detto, posò il denaro e se ne andò. Alla vista di questo, Pietro lodò il Signore, giacché i bisognosi venivano così sollevati.

[2] Alcuni dei presenti gli dissero: "Non hai tu fatto male a ricevere questo denaro da quella donna? In tutta Roma si parla male di lei a causa della sua prostituzione e a causa del fatto che lei non resta unita ad un solo uomo: si accosta persino ai suoi schiavi. Non essere partecipe della mensa di Crise, ma le sia restituito quanto è suo". Udite queste parole, Pietro sorrise e disse ai fratelli: "Chi sia questa donna nel resto della sua vita, io non lo so. Se ho ricevuto questo denaro, non è senza motivo che l'ho fatto: lei, infatti, l'offrì come debitrice di Cristo e lo dà ai servi di Cristo, avendo egli stesso provveduto ai suoi".

[31 (2)]

[1] Guarigioni di San Pietro e ripresa dell'attività di Simone. Di sabato gli portavano anche i malati chiedendogli che fossero liberati delle loro malattie: molti paralitici erano guariti: i gottosi, gli affetti da febbre terzana e quartana e quanti credevano nel nome di Gesù Cristo erano guariti da ogni corporale infermità; ed ogni giorno, un grande numero veniva conquistato dalla grazia del Signore.

[2] Ma dopo l'intervallo di pochi giorni, Simone mago promise alla folla che avrebbe convinto Pietro che la sua fede non era fondata sul Dio vero, ma su di un dio falso. Egli compiva molte stregonerie, ma i discepoli già rafforzati si burlavano di lui.

Nei triclini, infatti, faceva comparire degli spiriti che non erano reali, ma soltanto apparenti. Che dire di più? Rendeva la salute agli zoppi e ai ciechi, ma per breve tempo; ed una volta fece vedere molti morti che erano diventati vivi e si muovevano, come aveva fatto con Nicostrato.

[3] Ma Pietro lo seguiva e lo confutava davanti a spettatori. Siccome non faceva una bella figura, era deriso dal popolo di Roma e suscitava la diffidenza non realizzando quanto prometteva, egli disse loro: "Uomini romani, sembra che voi attribuiate a Pietro una superiorità su di me, quasi che sia potente, e gli prestate maggiore attenzione. Voi vi ingannate. Domani vi abbandonerò, uomini atei ed empi, e volerò verso Dio del quale sono la forza, sebbene sia diventato debole. Mentre voi siete caduti, io sto dritto e ritorno verso mio padre e gli dirò: "Hanno tentato di fare cadere anche me, tuo figlio che stavo dritto, ma non mi sono lasciato travolgere da loro, e sono ritornato in me stesso"".

[32 (3)]

[1] Simone vola verso il cielo. Il giorno dopo, una grande folla si riunì alla via Sacra per vederlo volare; ed anche Pietro, al quale era apparsa una visione, andò in quel luogo per confutarlo. Quando era venuto a Roma egli aveva sedotto la folla volando; Pietro, che doveva confutarlo, allora non abitava ancora a Roma da lui ingannata con le sue illusioni fino al punto da traviare alcuni.

In piedi su di un luogo elevato, guardando Pietro, Simone prese a dire: "Proprio in questo momento in cui mi sollevo davanti a tutta questa gente che guarda, ti dico: "Se il tuo Dio messo a morte dagli Ebrei i quali lapidarono voi, suoi eletti, ne ha la potenza, dimostri che la fede in lui è la fede in Dio; se questa fede è degna di Dio, lo faccia vedere ora. Innalzandomi, io dimostrerò, infatti, a tutta questa gente chi sono"".

Ed ecco che, alla presenza di tutti, si innalzava in aria al di sopra di tutta Roma, dei suoi templi e dei suoi colli, mentre i fedeli osservavano Pietro.

[2] Vedendo questo straordinario spettacolo, Pietro gridò al Signore Gesù Cristo: "Se tu permetterai che quest'uomo porti a compimento quanto ha iniziato, tutti coloro che hanno creduto in te ne resteranno scandalizzati e più non si crederà ai segni e prodigi che tu, per mezzo mio, hai loro concesso. Manda presto, Signore, la tua grazia: quest'uomo cada dall'aria e, pur senza morire, resti indebolito e annichilito spezzandosi una gamba in tre posti". E cadde dall'aria spezzandosi una gamba in tre punti. Allora gli tirarono addosso delle pietre e ciascuno se ne ritornò a casa sua; e tutti ormai credettero in Dio.

[3] Uno degli amici di Simone, il cui nome era Gemello, che aveva una moglie greca e dal quale Simone aveva ricevuto molto, sopraggiunse poco dopo da un viaggio e, vedendolo con una gamba spezzata, gli disse: "Simone, se la forza di Dio è spezzata, lo stesso Dio del quale tu sei la forza non sarà forse un'illusione?".

Ed anche Gemello corse al seguito di Pietro, dicendogli: "Anch'io ti supplico di essere tra coloro che credono in Cristo". Pietro rispose: "E chi sarà contrario, fratello mio? Vieni e prendi posto tra noi".

[4] Simone, nella sua sciagura, trovò uomini che lo portarono, su di una lettiga, da Roma ad Ariccia, ove soggiornò e donde fu poi condotto a Terracina presso un certo Castore, che era stato bandito da Roma sotto accusa di magia: qui fu amputato, e qui trovò la sua fine Simone, angelo del diavolo.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License