l) Il binomio paura-simpatia agisce sul mondano borghese
Sappiamo bene che l'utopismo del proletario mondano, una volta ubriacato dal comunismo, lo porta a considerare con odio il paradiso del borghese dal quale egli resta escluso.

Dal canto suo, il borghese mondano come considera la prospettiva di un paradiso operaio? Abituato al suo benessere, non desidera distaccarsene. Ciò nonostante, stremato dalla lotta di classe, con la paura delle prospettive di guerre, rivoluzioni, saccheggi e stragi, vi sono dei momenti in cui gli sorride almeno come male minore la possibilità di integrarsi pacificamente nel paradiso proletario, salvando, forse, qualche modesto privilegio. E inoltre, pensa, chi sa se questo paradiso raggiunge, a differenza della società borghese, il risultato di eliminare l'errore, il male e il dolore? Forse varrebbe la pena di rinunciare ai vantaggi di cui ora mi giovo, riflette ancora il borghese mondano, per entrare in un mondo dove nessuno fosse soggetto a questo triplice giogo. Nessuno , neppure lui che, nelle pause tra i suoi affari e i suoi piaceri, si sente così vulnerabile dall'infermità e dai rischi d'ogni genere.

E allora, con tutto l'impeto del suo desiderio di un paradiso sulla terra, il borghese mondano comincia a scoprire in sé una tendenza socialista e a intravedere possibilità di patteggiamenti con il comunismo. Sorge in lui un sentimento pacifista nei confronti di questo terribile avversario. Il dialogo irenico gli sorride. Al pari della paura, comincia ad operare in lui la simpatia.