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Plinio Corrêa de Oliveira
Trasbordo ideol. inavvertito e Dial.

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8. - Utilità del Presente lavoro: la possibilità di "esorcizzare" la parola-talismano, rendendo vano lo stratagemma comunista

Come abbiamo detto al principio di questo studio, i settori non comunisti dell'opinione pubblica mondiale si trovano in una situazione psicologica contraddittoria.

Nella misura in cui guardano il comunismo di fronte, chiaramente espresso, lo rigettano per fedeltà a tutto un complesso di valori in cui essi ancora credono, valori questi procedenti dal buon senso universale, o dal retaggio cristiano.

Ma se osservano il comunismo di fianco, cioè soltanto nelle sue manifestazioni diluite e implicite, essi lo vanno accettando gradualmente sempre di più. Li spinge verso questo il mito irenistico e il binomio paura-simpatia.

Se, dunque, per il comunismo l'essenziale è mantenere velato nella parola-talismano il significato ultimo del mito, per analoga ragione la vittima di questo è pure riluttante a renderlo esplicito.

Per la maggior parte delle persone, il mito, ricordato e insinuato nella parola "dialogo", e la cui seduzione è come l'elettricità di cui essa si trova carica, attrae solo in quanto si mantiene impreciso, sfumato, involto nelle nebbie della poesia. Come è bello abbandonarsi al sogno vago di una concordia definitiva e completa in tutti i campi delle relazioni degli uomini tra loro! Spiegare questo sogno, cercare di studiarlo, sarebbe ucciderlo (cfr. Cap. III, 3). Infine, perché spiegare?, perché capire? Tali miti sono fatti molto meno per esser capiti che per esser gustati. Il fumatore d'oppio in generale non si interessa della composizione chimica di questo. Non vuol intendere ma sentire l'oppio.

Per "esorcizzare" la parola-talismano e render vano il suo effetto magico, importa soprattutto svelare, nella pluralità dei significati che essa possiede, il mito che in essa si cela.

Tutto ciò che esiste tende a manifestarsi. Nella mente dei suoi ammiratori, il mito esiste. Tenendo chiuse innanzi a sé le vie della spiegazione, si manifesta con il massimo della sua intensità e della sua chiarezza, come già abbiamo detto, insito nelle sfumature più radicali della parola-talismano "dialogo". E così, anche quando si ostina a rimanere implicito, il mito può essere scandagliato, caratterizzato, e alla fine messo a nudo da un osservatore che conosca il metodo proprio di questo lavoro.

Il processo per svelare il mito consiste nel considerare la parola-talismano nei suoi significati più applauditi e appariscenti, e nel confrontarli con i significati successivamente meno magici, fino ai significati innocenti ed elementari; costituita cosi la gamma comparativa che contiene significati mitici e non mitici, nel verificare per contrasto tra i primi e i secondi qual è il contenuto recondito della parola che traspare nelle applicazioni mitiche e radicali di questa.

Nel caso del termine "dialogo", emergerà sempre dal confronto l'irenismo. A misura che nella gamma dei significati la parola va perdendo la sua forza talismanica, si vedrà che il contenuto irenico decresce. Nel suo uso elementare, questo contenuto non esiste. Il mito irenico, relativistico ed hegeliano è, dunque, la forza magica della parola-talismano "dialogo".

In altri termini, il metodo di questa ricerca rassomiglia a un'esperienza di ottica, nella quale l'occhio umano abbia innanzi a sé uno schermo translucido, e dietro lo schermo una sorgente luminosa. Quanto più prossima la sorgente, tanto più luminoso lo schermo. Quanto più distante quella, tanto meno luminoso questo. Tale esperienza proverebbe che la luce non è immanente allo schermo, ma deriva dalla sorgente mobile che sta dietro ad esso.

Analogamente possiamo dire che la parola "dialogo"irradia una luce che non nasce da essa, ma da un mito che si trova dietro. Quanto più prossima al mito, tanto più luminosa la parola. E quanto più distante, tanto più opaca.

Una volta che il mito è messo a nudo da chi l'osservi, questi può, divulgando la propria scoperta, "esorcizzare" la parola-talismano. Così, esplicitando il mito, darà ai pazienti del trasbordo ideologico inavvertito i mezzi per aprire gli occhi sull'azione che viene esercita su di loro, per divenire consapevoli della direzione verso la quale sono spinti, e per difendersi da ciò.

Spiegato il mito, sarà eliminato l'incantesimo. Si determinerà allora il naturale rifiuto del comunismo da parte delle persone in tal modo avvertite, e la manovra comunista resterà frustrata.

Contribuire a dare alle vittime di questo processo il mezzo per difendersi efficacemente, è lo scopo per il quale è stato scritto questo lavoro.

Preghiamo la Madonna di Fatima perché voglia accogliere come filiale tributo d'amore questo studio, e voglia degnarsi di utilizzarlo, benché strumento insignificante, per la realizzazione della grande promessa che ha fatto al mondo in Cova da Iria:

"Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà".

 




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