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Pius PP. IX Novos et ante IntraText CT - Lettura del testo |
Quindi Ci è offerta opportuna occasione di eccitare tutti i Principi d’Europa affinché, con tutta la sperimentata gravità e sapienza delle loro menti, prendano seriamente a considerare quali e quanti mali siano accumulati nel detestabile avvenimento di cui parliamo. Infatti si tratta di una immane violazione, che delittuosamente fu commessa contro il comune diritto delle genti, sicché, qualora essa non sia completamente repressa, ormai non potrà resistere saldo, inconcusso e sicuro qualsiasi legittimo diritto. Trattasi del principio di ribellione, a cui il Governo Subalpino vergognosamente serve, e dal quale è facile intendere quanto pericolo di giorno in giorno si prepari a qualsiasi Governo, e quanto danno provenga a tutta la società civile, aprendosi per tal modo l’adito ad un fatale Comunismo. Trattasi di solenni convenzioni violate, le quali, come degli altri Principati in Europa, così vogliono intatta e sicura l’integrità del dominio pontificio. Trattasi della violenta distruzione di quel Principato che per singolare consiglio della divina Provvidenza fu dato al Romano Pontefice, perché esercitasse con pienissima libertà l’Apostolico suo Ministero in tutta la Chiesa. La quale libertà senza dubbio deve stare sommamente a cuore a tutti i Principi, affinché il Pontefice stesso non soggiaccia all’impulso di alcuna potestà civile, e sia così ugualmente provveduto alla tranquillità spirituale dei Cattolici che vivono nei domini dei medesimi Principi.