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Pius PP. IX
Multis gravibusque

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III.

Ciò intendiamo essere derivato dalla falsa dottrina dei protestanti, i quali spacciano che la Chiesa nell’impero civile esiste a mo’ di Collegio; e che però non gode di nessun diritto, fuorché di quelli che dalla potestà civile sono ad essa concessi e attribuiti. Ora, chi non comprende quanto ciò sia contrario alla verità? La Chiesa di fatto fu istituita dal suo divino Autore come vera e perfetta società, la quale per non essere circoscritta da alcun confine di paesi, non deve neppure essere sottoposta ad alcun comando civile, e in ogni angolo della terra deve esercitare liberamente la sua potestà e i suoi diritti per la salute degli uomini. Né veramente altro indicano quelle solenni parole di Cristo Signore agli Apostoli: "A me è stata data ogni potestà nel cielo e nella terra; andate ed ammaestrate tutte le genti... ammaestrandole ad osservare tutte le cose che vi ho prescritte". Incitati da tali voci, gli Apostoli, banditori del Vangelo, ignorando i Re e i Principi; e da nessuna minaccia e supplizio atterriti, eseguirono alacremente il ministero commesso loro. Noi pertanto, solleciti di tutelare i salutari diritti della Chiesa, non appena udimmo che si pensava e si trattava di invalidare il predetto concordato, immediatamente spedimmo una Nostra lettera al Granduca per rimuovere questo male, e quindi per mezzo del Cardinale Segretario di Stato procurammo di fare istanze presso quel Governo, affinché il concordato fosse debitamente adempiuto. Ma poiché gli studi e le cure poste in opera andarono a vuoto, così, per dovere dell’ufficio Nostro, palesemente Ci lamentiamo nel Vostro consesso, Venerabili Fratelli, per la solenne convenzione abrogata contro tutte le regole della giustizia, senza il consenso dell’altra parte, e col più veemente ardore che Ci sia possibile reclamiamo per i diritti della Chiesa Cattolica e della Santa Sede violati e disconosciuti. Abbiamo ordinato che queste Nostre proteste siano trasmesse al Governo di Baden, e che insieme si dichiari all’Arcivescovo di Friburgo la maniera di operare che si deve seguire in tante difficoltà. Di tale illustre Prelato, come pure del suo Clero, non possiamo lodare abbastanza la fermezza nel difendere la libertà della Chiesa; da questa fermezza confidiamo pienamente che essi mai si allontanino, anche tra difficoltà estreme.




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