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Pius PP. IX Iamdum cernimus IntraText CT - Lettura del testo |
Ma i patroni della odierna civiltà non acconsentono a questa differenza, giacché si proclamano veri e sinceri amici della Religione. Ad essi Noi per certo vorremmo prestare fede, se i tristissimi fatti, che sono sotto gli occhi di tutti, non mostrassero pienamente il contrario. Per fermo, una sola è in tutta la terra la vera e santa Religione, fondata e istituita dallo stesso Cristo, Signor Nostro; essa, madre feconda e nutrice d’ogni virtù, fugatrice dei vizi, liberatrice degli animi, indicatrice della vera felicità, si chiama Cattolica, Apostolica, Romana. Che cosa debba poi pensarsi di coloro che vivono fuori di quest’arca di salute, lo dichiarammo già altra volta nella Nostra Allocuzione concistoriale del 9 dicembre 1854; qui confermiamo la medesima dottrina. Pertanto chiediamo a coloro i quali Ci invitano a porgere amica la mano alla civiltà odierna, se i fatti siano tali da potere indurre il Vicario di Cristo in terra, da Cristo stesso supernaturalmente stabilito per difendere la purezza della sua celeste dottrina e pascerne gli agnelli e le pecore, confermando in essa gli uni e le altre; chiediamo se i fatti possano indurlo, senza gravissimo fallo della coscienza e senza massimo scandalo per tutti i buoni, ad associarsi con l’anzidetta odierna civiltà, per la cui opera succedono mali così grandi e non mai deplorati abbastanza, si promulgano tante orribili opinioni e tanti errori e falsi principii completamente opposti alla Religione cattolica e alla sua dottrina. Né alcuno ignora come tra questi fatti sia da annoverare la totale distruzione delle stesse solenni convenzioni, formalmente fatte tra questa Apostolica Sede e i regii Sovrani, come ultimamente è accaduto in Napoli. Del che Noi, in questo vostro amplissimo Consesso, con tutta la forza del Nostro spirito Ci lamentiamo, Venerabili Fratelli, e sommamente protestiamo nello stesso modo in cui in altre occasioni abbiamo protestato contro simili attentati e violazioni.