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Pius PP. IX
Maxima quidem

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VI.

Per cui sovrapponendo invenzioni ad invenzioni, deliri a deliri, e calpestando qualsivoglia legittima autorità, e tutti i legittimi diritti, le obbligazioni ed i doveri, non hanno nessun ritegno di sostituire al vero e legittimo diritto le false e mentite ragioni delle forze brute, e di sottoporre l’ordine morale all’ordine materiale. Così non riconoscono essi altre forze, salvo quelle che sono poste nella materia, e fanno consistere ogni disciplina morale ed ogni onestà nell’accumulare ricchezze e crescerle in qualsivoglia modo, e nel soddisfare a perversi appetiti di ogni sorta. Pertanto con questi nefandi ed abominevoli principi sostengono, alimentano ed ingagliardiscono il reprobo senso della carne ribelle allo spirito, e gli attribuiscono naturali qualità, e diritti, che essi dicono venire conculcati dalla dottrina cattolica, mettendo interamente in non cale l’ammonimento dell’Apostolo che grida: "Se voi vivrete conforme alla carne, voi morirete; se poi con la virtù dello spirito mortificherete le opere della carne, voi vivrete" (Rm 8,13). Inoltre cercano coi loro sforzi di occupare i diritti di qualunque legittima Potestà, e di distruggerli, fingendo malamente con la loro immaginazione un tale diritto, non circoscritto da alcun limite, di cui pensano debba godere lo Stato, il quale temerariamente ritengono che sia origine e fonte di tutti i diritti.




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