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Pius PP. IX Tuas libenter IntraText CT - Lettura del testo |
Abbiamo ricevuto con piacere la Tua Lettera del 7 ottobre u. s., con la quale Ci hai informato del Congresso tenuto in codesta città di Monaco, nel mese di settembre, da alcuni Teologi e dotti cattolici della Germania circa vari argomenti, che riguardano in particolare l’insegnamento delle materie teologiche e filosofiche. Dalla Lettera a Te inviata, dietro Nostro ordine, dal Venerabile Fratello Matteo, Arcivescovo di Neocesarea, Nunzio Nostro e di questa Sede Apostolica presso codesta Casa Reale, hai già potuto facilmente capire, Venerabile Fratello, quali sentimenti abbiamo provato non appena abbiamo avuto notizia dell’iniziativa di questo Convegno e dopo avere saputo come i suddetti Teologi e dotti sono stati invitati e convocati a tale Congresso. Non avevamo alcun dubbio sul fine, certamente lodevole, che ha mosso gli ideatori e i sostenitori di questo Convegno, cioè che tutti i Cattolici dottrinalmente preparati, confrontando le loro posizioni e unendo le loro forze, promovessero la genuina dottrina della Chiesa cattolica e la salvaguardassero e la difendessero dalle nefaste e pericolosissime opinioni e dagli attacchi di tanti avversari. Ma Noi, posti, senza Nostro merito, su questa sublime Cattedra del Principe degli Apostoli in questi difficilissimi tempi, nei quali, più che negli altri, l’autorità di quanti sono a capo della Chiesa è necessaria per custodire l’unità e l’integrità della dottrina cattolica, (e questa deve essere docilmente rispettata da tutti), Ci siamo non poco meravigliati apprendendo che l’invito a detto Congresso è stato fatto e diramato da persone private senza che in alcun modo vi entrassero l’iniziativa, l’autorità e la missione della gerarchia ecclesiastica, a cui unicamente spetta, per proprio e naturale diritto, vigilare e indirizzare l’insegnamento delle materie teologiche.