| Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
| Pius PP. IX Maximae quidem IntraText CT - Lettura del testo |
Certamente non ignorate, Venerabili Fratelli, che vi è un altro dovere che i Sacri Pastori devono compiere con ogni più tenace sforzo. È necessario che essi, con costante coraggio, difendano la libertà della Chiesa Cattolica, che fu generata dal sangue del Figlio Unigenito di Dio, sposo della stessa Chiesa, e che si battano virilmente per tutti i venerandi diritti della Chiesa stessa, ad essa divinamente elargiti. Inoltre è necessario che i Vescovi, con la parola e con gli scritti, non desistano mai dal richiamare alla memoria di tutti che la Chiesa è sempre esistita ed esiste perché è salvifica la forza della sua dottrina e sapientissime sono le sue leggi e le sue istituzioni; perché non solo è madre e maestra di tutte le virtù e persecutrice di tutti i vizi, ma è anche colei che fonda e modera, tra tutte le genti, la vera umanità, l’onestà, la civiltà, la libertà, il progresso, la prosperità, la tranquillità; essa sola può saldamente consolidare e salvare l’ordine pubblico dell’umano consorzio che dovunque in questi giorni è tanto violentemente sconvolto dall’empietà e dalla ribellione. Vi rivolgiamo dovute e meritate lodi, Venerabili Fratelli, perché con la Vostra Lettera inviata a codesto Governo – oltre che solleciti del bene e della guida delle scuole popolari – avete difeso in proposito la dottrina, l’autorità e i diritti della Chiesa Cattolica con ogni argomento, con forza e con intelligenza, fedeli allo spirito con cui Noi nella Nostra Epistola inviata al Venerabile Fratello Ermanno, Arcivescovo di Friburgo in Brisgovia, il giorno 14 luglio di quest’anno, fummo costretti a tutelare e rivendicare i diritti della Chiesa, al riparo dai tentativi e dalle macchinazioni dei nemici che nel Granducato di Baden giunsero al punto di proporre leggi atte a distruggere del tutto l’indirizzo cristiano delle scuole. Sebbene Noi teniamo in gran conto le ragioni per cui, Venerabili Fratelli, vi siete preoccupati tanto di difendere i diritti della Chiesa per quanto riguarda le scuole popolari, tuttavia non possiamo, in questa occasione, trattenerci dal sollecitare con insistenza l’insigne Vostro zelo episcopale affinché operiate in modo attivo e combattivo, così che siano riconosciuti e preservati gli stessi diritti della Chiesa circa le scuole superiori di lettere e delle più severe discipline. Infatti, in virtù della Vostra saggezza, ben sapete che una volta rimosse da queste scuole la dottrina, l’autorità e la vigilanza che provengono dalla Chiesa, più gravi danni e mali deriveranno, dal momento che saranno contagiati da errori e da false dottrine gli uomini del ceto più qualificato, che sono destinati a ricoprire pubblici incarichi di governo e che di solito contribuiscono a formare lo spirito della società civile.