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Pius PP. IX Iam vos omnes IntraText CT - Lettura del testo |
Chiunque poi fissi la propria attenzione e rifletta sulla situazione in cui versano le varie società religiose, in discordia fra loro e separate dalla Chiesa cattolica, la quale, senza interruzione, dal tempo di Cristo Signore e dei suoi Apostoli, per mezzo dei legittimi suoi sacri Pastori ha sempre esercitato, ed esercita tuttora, il divino potere a lei conferito dallo stesso Signore, dovrà facilmente convincersi che in nessuna di quelle società, e neppure nel loro insieme, possa essere ravvisata in alcun modo quell’unica e cattolica Chiesa che Cristo Signore edificò, costituì e volle che esistesse. Né si potrà mai dire che siano membra e parte di quella Chiesa fino a quando resteranno visibilmente separate dall’unità cattolica. Ne consegue che tali società, mancando di quella viva autorità, stabilita da Dio, che ammaestra gli uomini nelle cose della fede e nella disciplina dei costumi, li indirizza e li governa in tutto ciò che concerne la salvezza eterna, mutano continuamente nelle loro dottrine senza che la mobilità e l’instabilità trovino una fine. Ognuno può quindi facilmente comprendere e rendersi pienamente conto che ciò è assolutamente in contrasto con la Chiesa istituita da Cristo Signore, nella quale la verità deve restare sempre stabile e mai soggetta a qualsiasi mutamento, come un deposito a lei affidato da custodire perfettamente integro: a questo scopo, ha ricevuto la promessa della presenza e dell’aiuto dello Spirito Santo in perpetuo. Nessuno poi ignora che da questi dissidi nelle dottrine e nelle opinioni derivano divisioni sociali, traggono origine innumerevoli comunioni e sette che sempre più si diffondono con gravi danni per la società cristiana e civile.