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Gregorius PP. XVI
Tra le principali macchinazioni

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XI.

A voi poi, Venerabili Fratelli, come quelli che foste chiamati a parte della Nostra sollecitudine, raccomandiamo caldamente nel Signore di annunziare e spiegare secondo l'opportunità ai popoli alle vostre pastorali cure affidati, questo Apostolico giudizio e questi ordini Nostri e insieme di adoprarvi con tutto lo zelo per tener lungi i fedeli da questa Società dell'Alleanza Cristiana e sue ausiliarie, come pure dalle altre suddette Bibliche Società, e da ogni comunicazione con esse. Quindi starà pure a voi di togliere dalle mani dei fedeli le Bibbie volgari pubblicate contro le sopraddette sanzioni dei Romani Pontefici, e gli altri libri qualunque siano proscritti o dannosi, con provvedere cosi che i fedeli medesimi dai vostri avvertimenti e dalla vostra autorità pastorale apprendano qual pascolo debbano tenere per salubre, quale per nocevole e mortifero. Intanto, o Venerabili Fratelli, siate ogni di più costanti nel predicare la parola di Do, e nel farla predicare dai singoli parroci delle Nostre Diocesi e da altri idonei ecclesiastici; e massimamente vegliate con attenta cura su quelli che sono destinati a tenere al pubblico lezioni di Sacra Scrittura, perché compiano con diligenza l'ufficio loro secondo la capacita degli uditori, ne ardiscano mai con qualunque pretesto interpretare e spiegare le Divine Scritture contro la Tradizione de' Padri, o in senso diverso da quello che tiene la Chiesa Cattolica. Infine, essendo del buon pastore non solamente custodire e pascere le pecorelle aderenti al suo fianco ma anche il cercare e ridurre all'ovile le traviate, sarà parimenti Nostro e vostro dovere il rivolgere con tutto l'impegno le cure pastorali su quelli ancora che si lasciarono sedurre da settari e propagatori di libri nocivi, affinché colla grazia di Dio conoscano la gravezza del proprio peccato e procurino d'espiarlo coi salutari rimedi di penitenza: che anzi neppure dobbiamo escludere da questa sacerdotale sollecitudine i seduttori di quelli e gli stessi principali maestri d'empietà; de' quali sebbene sia più grave l'iniquità, non però dobbiamo cessare dal cercarne la salvezza per ogni via e modo che possiamo.




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