grassetto = Testo principale
Protocollo grigio = Testo di commento
1 [Titolo]| un possibile punto fermo c’è spesso il punto e virgola;
2 [Titolo]| virgola; la virgola spesso non c’è quando c’è una successione
3 [Titolo]| virgola spesso non c’è quando c’è una successione di membri
4 1 | del tipo, ad es., Dio c’è o un principio c’è - perché
5 1 | Dio c’è o un principio c’è - perché esso non è una
6 4 | due concetti -presupposti. C’ è in essi un errore immanente
7 4 | semplificata: il principio, se c’è, è razionalità pura, è
8 4 | reale-principio e il reale-fenomeno, c’è soluzione invalicabile,
9 9 | implicitamente contenuta in essa; ma c’è da chiedersi se la dualizzazione
10 9 | stabilire ciò che di essenziale c’è nella natura e quindi di
11 13 | ha dimostrato Kant, non c’è bisogno di andarla a cercare
12 13 | legislazione regolante il conoscere c’è nell’esigenza quantificatrice
13 15 | quantificazione particolare non c’è comunicazione diretta -;
14 16 | principio delle specie; c’è tra le specie uno stato
15 17 | esteso perché dentro di esso c’è l’universale e il necessario
16 17 | necessario della natura, ma c’è anche il particolare e
17 18 | sottoclasse metafisica. ~C’è in questa considerazione
18 28 | è Bn) perchè (An è Bn)-.~C’è un’unica strada per ovviare
19 28 | necessaria di A da parte di B. Ma c’è nella considerazione di
20 30 | vizioso mossa ai razionalismi, c’è tuttavia una situazione
21 32 | sfera in comune, tra i due c’è una notevole differenza,
22 37 | perseguimento delle finalità; c’è pure quel rapporto che
23 41 | sarà o ciò che in un genere c’è di potenziale che è rimasto
24 42 | divinità, oppure, infine, non c’è bisogno di nessuna giustificazione
25 42 | determinazioni, e allora in esso non c’è da trovarsi né del potenziale
26 46 | incessantemente ad esercitarsi fin che c’è del potenziale determinabile
27 46 | contemplativa. Ma questo qui non c’interessa. Quel che importa
28 46 | a ciò che di potenza c’è in quello, sicché~ ./.
29 48 | e l’universo stesso non c’è identità, essendo il fine
30 48 | conseguenza che il fine c’è se c’è l’organismo e l’
31 48 | conseguenza che il fine c’è se c’è l’organismo e l’organismo
32 48 | l’organismo e l’organismo c’è se realizza il fine, nel
33 49 | con i triangoli ABC, A’B’C’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’
34 49 | triangoli ABC, A’B’C’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’ rispettivamente
35 49 | C’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’ rispettivamente la piramide
36 50 | poiché tra gli effetti suoi c’è anche la negazione, si
37 50 | dei due triangoli ABC, A’B’C’, si deve o rovesciare l’
38 51 | vero che per questo non c’è nessuna differenza che
39 51 | che di coessenziale c’è in tutte al di sotto dello
40 51 | è ciò che di essenziale c’è nel genere- predicato -
41 51 | genere di ciò che di attuale c’è nel genere, differenza
42 52 | concettuale di tipo platonico non c’è bisogno in fondo di fare
43 52 | tutto ciò che di implicito c’è in un ordine concettuale
44 52 | di veramente essenziale c’è in questo ordine è che
45 67 | nell’animale nel vertebrato c’è una omogeneità che ha a
46 71 | sofistico che non convince, non c’è la dimostrazione che le
47 71 | particolari quanto piuttosto c’è l’affermazione che le sensazioni
48 71 | di un certo istante non c’è, ma esiste allo scoccare
49 76 | intelligibile dell’altra non c’è nessuna rapportazione possibile,
50 78 | coscienza il quale appunto c’è perché può essere conosciuto;
51 79 | posto di ciò in cui non c’è unicità e di valersi di
52 82 | pensiero. Ora, tra questi c’è proprio e tipico della
53 82 | esistere nel e pel soggetto c’è il conoscere in atto, un’
54 87 | e, con ciò, negato; non c’è ~[pag.87 F2]~bisogno per
55 87 | tra il posto e il negato c’è una contraddizione di contrarietà;
56 90 | formali dei rapportati, c’è nella rappresentazione
57 92 | quanto in un unico e solo non c’è successione temporale né
58 99 | ciò che di specificante c’è in essa, oppure solo alla
59 107 | vero in questa affermazione c’è, se si pensa che dell’originario
60 119 | intelligibilità, in cui entrano A’ B’ C’ sussunti sotto A B C -;
61 119 | in cui di variabile non c’è se non l’intelligibile
62 123 | superamento; dunque, tra le due c’è un’unità, ma, appena il
63 136 | rappresentazioni delle percezioni, non c’è bisogno di un meccanismo
64 136 | intelligibili delle percezioni, non c’è neppure bisogno di muovere
65 139 | della modalità; ora, non c’è bisogno di questo lungo
66 139 | secondo quanto di essenziale c’è o si pretende ci sia nelle
67 140 | di specie eterogenee, non c’è figura geometrica che riesca
68 141 | ma un mutevole, sicché c’è sempre nel predicato qualcosa
69 142 | nel giudizio categorico c’è dunque uno squilibrio,
70 142 | Aristotele, di Kant, di Bradley, c’è qualcosa che lascia perplessi;
71 164 | altro,~[[NB, dopo il punto c'è una nota dell'autore "Riprendere
72 179 | medesimo polisillogismo non c'è altra differenza che quella
73 197 | individui e le loro essenze; non c'è da meravigliarsi quindi
74 210-11 | come da suo soggetto primo: c'è da pensare che la tradizione
75 214 | bipolare quel che di fatto c'è e precisamente una differenza
76 221 | sua specifica; nel che non c'è petizione di principio:
77 221 | che in tale intelligibile c'è unità indistinta di denotanti
78 221 | spostamenti d'attenzione in quanto c'è autocoscienza, ma che sono
79 222 | immutabile simmetrico non c'è che la denotante dell'autocoscienza
80 222-23 | autocoscienza per superarlo; ma c'è da chiedersi se veramente
81 224 | di ciascuna biffa, sicché c'è da chiedersi quanto di
82 225 | attenzione, senza i quali non c'è dialettica, se dunque tutto
83 227 | i due intelligibili non c'è e quindi non c'è di diritto
84 227 | intelligibili non c'è e quindi non c'è di diritto l'intellezione
85 229 | accompagna, se fra le due ire non c'è altra differenza che l'
86 230 | simultaneità ((a??))che ora c'è ora non c'è per poi tornare
87 230 | a??))che ora c'è ora non c'è per poi tornare ad essere
88 230 | omogenei simultanei e che c'è sempre, ma vuole che sia
89 232 | rapportati da rapporti non c'è siffatta corrispondenza
90 233-34 | quanto di intelligibilità c'è nel fenomenico, con la
91 234 | precedenti, e in questo caso non c'è diritto del pensiero di
92 238 | successione anche di diritto; c'è ora da chiedersi se la
93 242 | caso quanto di qualitativo c'è in un intuito o in un suo
94 243-44 | primi, se non altro perché c'è sempre il diritto di introdurre
95 246 | aggregati senza i quali non c'è aggregazione e i quali
96 260 | altro dall'autocoscienza che c'è o non c'è, bensì non solo
97 260 | autocoscienza che c'è o non c'è, bensì non solo deve far
98 261 | attenzione, e allora non solo c'è da chiedersi che cosa faccia
99 265 | in cui in ogni intuito c'è pur sempre il riflesso
100 267 | di empirismo (entro cui c'è anche la dottrina di Kant),
101 268 | identificazione totale di quanto c'è di matematicamente materiale
102 269 | aliena dall'intelligibilità, c'è da chiedersi anzitutto
103 269 | giudizi della modalità, poi c'è da chiedersi se, una volta
104 271 | sussidio della forma non c'è traccia dentro di noi,
105 276-77 | quella sua unità di cui c'era solo il sentore nel momento
106 277 | assoluta e inscissa unità; c'è invece da chiedersi se
107 278 | autocosciente umano non c'è posto per un ontico che
108 278 | coincide, nella qual teoria c'è sempre l'aporia del come
109 279 | soluzione, se soluzione c'è, e il metodo da battere
110 279-80 | escluse da quella umana, c'è anche l'autocoscienza coessenziale
111 280 | unificato in dialettiche non c'è solo un movimento, con
112 281 | cioè, in parole povere, c'è un principio che non solo
113 283-84 | pag 436 (283 F4 /284 F1)]~ c'è anche questo rapporto,
114 284 | un altro, e inoltre non c'è nessuna autocoscienza con
115 287-88 | corrispondente divina mostra che qui c'è tanto di dialettica quanto
116 287-88 | tanto di dialettica quanto c'è di autocoscienza e che
117 287-88 | autocoscienza e che insieme c'è tanto di dialettica quanto
118 287-88 | tanto di dialettica quanto c'è di intelligibilità se per
119 287-88 | uno, mentre nell'umana se c'è tanto di autocoscienza
120 287-88 | di autocoscienza quanto c'è di dialettica, non altrettanto
121 287-88 | dialettica, non altrettanto c'è di intelligibilità quanto
122 287-88 | di intelligibilità quanto c'è di dialettica, in quanto,
123 287-88 | materia di forma di funzioni c'è in un intelligibile disarticolato
124 288 | attenzione e che là dove c'è attenzione c'è la liceità
125 288 | che là dove c'è attenzione c'è la liceità di un suo spostamento
126 291 | parlare di ripetizione, c'è implicita una discrezione
127 293 | esterno, con l'identità che c'è sostituibilità previa scomposizione
128 293 | altre e al tutto, mentre qui c'è sostituibilità per legittimità
129 293 | confronti dell'altro, mentre qui c'è sostituibilità per unicità
130 294-95 | intelligibile in sé e in generale c'è nel processo analitico:
131 297 | fattore, oltre a quelli, c'è a fornire non solo la sostituibilità
132 297 | che se nell'uno tutto non c'è necessità dell'unità, non
133 297 | necessità dell'unità, non c'è neppure necessità per il
134 297 | essa derivano, fra le quali c'è anche quella di dar carne
135 297 | identico o sostituibile c'è in ciascuno, il quale è
136 298 | diritto di una classe-insieme, c'è da tener conto di quell'
137 299-300 | siffatte dialettiche non c'è intelligibilità ma o una
138 300 | di formalmente identico c'è nell'una e nell'altra fa
139 300 | primario e di essenziale c'è in tutte le dialettiche
140 300-301 | delle restanti denotanti c'è anche quella~ ./.
141 303 | stessa coazione, del che non c'è neanche bisogno in quanto,
142 306 | costantemente ammissibile, c'è che l'ontico-biffa è un
143 306-07 | semplice: infatti, da un lato c'è differenza di qualificazione
144 306-07 | questa derivano, dall'altro c'è differenza di funzioni,
145 306-07 | da questa derivano; ora c'è da chiedersi in che consista
146 308 | autocoscienza hic et nunc; c'è in questo gioco dialettico ~ ./.
147 308-09 | reciproci;ma quel che ora c'è da chiedersi, è se si abbia
148 311 | sostituibili senza cui non c'è la condizione fondamentale
149 311 | altrettanto vero ancora che c'è da chiedersi se,~ ./. pag
150 312 | pretendono di valutarle, non c'è altro da fare che stabilire
151 312-13 | queste o conducono a queste; c'è nell'ambiente che costituisce
152 315 | facendo di quel che di diverso c'è nell'una dialettica dall'
153 315-16 | condizione umana di identico non c'è che la serie dei concetti
154 317-18 | nella quale descrizione non c'è immediatezza in quanto
155 317-18 | livelli di identità, e neppure c'è aderenza ai dati di fatto
156 318 | chiamiamo dictum de omni, c'è un'invalidità che tuttavia
157 318 | sul principio che là dove c’è predicazione ci sia sempre
158 318 | notae est nota rei ipsius - c’è l’autocoscienza della dialettica
159 319 | basta tener presente che non c’è stato pensatore che non
160 320 | non è ragione sufficiente, c’è un certo fenomeno che è
161 321 | stessa in sé e per sé non c'è sostituibilità-identità,
162 325 | si dimostri che dovunque c'è dialettica autocosciente
163 325 | dialettica autocosciente ivi c'è anche un'oggettività di
164 325 | componenti, e la simmetria non c'è, se non altro perché la
165 326 | o quel che di implicito c'è nell' autocosciente, quel
166 327-28 | che dell'intelligibile c'è con autocoscienza di condizione
167 328 | preliminare che qui non c'impegna, e una volta accettato
168 329 | la totalità dello stesso, c'è un aspetto di diritto e
169 329 | limiti, dentro i quali non c'è pretesa d'intelligibilità
170 330 | quel che è dell'altro non c'è né dell'arbitrario né del
171 330 | ciascun conclassario; non c'è arbitrio perché l'estensione
172 330-31 | trattabile come un uno unico; non c'è pretesa di intelligibilità
173 330-31 | e altra difficoltà non c'è stata se non quella di
174 331-32 | costituenti la classe -; c'è dunque una necessità, nel
175 331-32 | di questa dialettica non c'è disarticolato che contraddica
176 331-32 | inescludibile da essa, ma c'è soltanto una deficienza,
177 333 | autocosciente in sé, se non c'è nulla che deponga contro
178 333 | alla sua qualità, neppure c'è qualcosa che deponga a
179 334 | degli unificati una classe; c'è, è vero, la questione se
180 334-35 | sostituibile per identità c'è nel preteso simile; che
181 336 | azione; ma di erroneo qui c'è la dialettica della ragione
182 336 | fondamento e alla classe; c'è da chiedersi, allora, se
183 336 | intelligibilità, donde viene che c'è ancora da chiedersi donde
184 336 | interpretazione di quanto di immanente c'è nella dialettica a sollecitare
185 343 | tutti gli altri conclassari; c'è qui evidentemente una certa
186 351-52 | immediato ma non fenomenico -non c'è bisogno per dimostrare
187 352 | storia della filosofia; c'è da chiedersi perché mai
188 352-53 | sia questo o quello o che c'è un unico punto di partenza ~ ./.
189 359 | quel che di intelligibile c'è in essa con esclusione
190 359-60 | come dato immediato in cui c'è coincidenza assoluta tra
191 360 | successione di dialettiche c'è qualcosa che non soddisfa,
192 360-61 | autocoscienza al pensiero non c'è che l'autocoscienza stessa
193 361 | connotazione tra le cui note c'è, s'intende, anche l'autocoscienza,
194 361-62 | attività pragmatica, rivela che c'è una asincronia fra l'operazione
195 361-62 | dialettica è valida; ma c'è un altro motivo, ancor
196 362 | parziali, note fra cui almeno c'è quella della capacità dell'
197 369 | suggestione; infatti in Kant c'è la preoccupazione di salvaguardare
198 369 | ricordo più con esattezza) C' è una metafisica naturale
199 369 | una metafisica naturale e c'è una metafisica artificiale (?).
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