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c' 199
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200 stessi
199 allo
199 apodittica
199 c'
199 meno
198 parti
197 apoditticità
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText - Concordanze

c'

                                                     grassetto = Testo principale
    Protocollo                                       grigio = Testo di commento
1 [Titolo]| un possibile punto fermo c’è spesso il punto e virgola; 2 [Titolo]| virgola; la virgola spesso non c’è quando c’è una successione 3 [Titolo]| virgola spesso non c’è quando c’è una successione di membri 4 1 | del tipo, ad es., Dio c’è o un principio c’è - perché 5 1 | Dio c’è o un principio c’è - perché esso non è una 6 4 | due concetti -presupposti. C’ è in essi un errore immanente 7 4 | semplificata: il principio, se c’è, è razionalità pura, è 8 4 | reale-principio e il reale-fenomeno, c’è soluzione invalicabile, 9 9 | implicitamente contenuta in essa; ma c’è da chiedersi se la dualizzazione 10 9 | stabilire ciò che di essenziale c’è nella natura e quindi di 11 13 | ha dimostrato Kant, non c’è bisogno di andarla a cercare 12 13 | legislazione regolante il conoscere c’è nell’esigenza quantificatrice 13 15 | quantificazione particolare non c’è comunicazione diretta -; 14 16 | principio delle specie; c’è tra le specie uno stato 15 17 | esteso perché dentro di esso c’è l’universale e il necessario 16 17 | necessario della natura, ma c’è anche il particolare e 17 18 | sottoclasse metafisica. ~C’è in questa considerazione 18 28 | è Bn) perchè (An è Bn)-.~C’è un’unica strada per ovviare 19 28 | necessaria di A da parte di B. Ma c’è nella considerazione di 20 30 | vizioso mossa ai razionalismi, c’è tuttavia una situazione 21 32 | sfera in comune, tra i due c’è una notevole differenza, 22 37 | perseguimento delle finalità; c’è pure quel rapporto che 23 41 | sarà o ciò che in un genere c’è di potenziale che è rimasto 24 42 | divinità, oppure, infine, non c’è bisogno di nessuna giustificazione 25 42 | determinazioni, e allora in esso non c’è da trovarsi né del potenziale 26 46 | incessantemente ad esercitarsi fin che c’è del potenziale determinabile 27 46 | contemplativa. Ma questo qui non c’interessa. Quel che importa 28 46 | a ciò che di potenza c’è in quello, sicché~ ./. 29 48 | e l’universo stesso non c’è identità, essendo il fine 30 48 | conseguenza che il fine c’è se c’è l’organismo e l’ 31 48 | conseguenza che il fine c’è se c’è l’organismo e l’organismo 32 48 | l’organismo e l’organismo c’è se realizza il fine, nel 33 49 | con i triangoli ABC, A’BC’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’ 34 49 | triangoli ABC, A’B’C’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’ rispettivamente 35 49 | C’, A’’ B’’ C’’, A’’’B’’’C’’’ rispettivamente la piramide 36 50 | poiché tra gli effetti suoi c’è anche la negazione, si 37 50 | dei due triangoli ABC, A’BC’, si deve o rovesciare l’ 38 51 | vero che per questo non c’è nessuna differenza che 39 51 | che di coessenziale c’è in tutte al di sotto dello 40 51 | è ciò che di essenziale c’è nel genere- predicato - 41 51 | genere di ciò che di attuale c’è nel genere, differenza 42 52 | concettuale di tipo platonico non c’è bisogno in fondo di fare 43 52 | tutto ciò che di implicito c’è in un ordine concettuale 44 52 | di veramente essenziale c’è in questo ordine è che 45 67 | nell’animale nel vertebrato c’è una omogeneità che ha a 46 71 | sofistico che non convince, non c’è la dimostrazione che le 47 71 | particolari quanto piuttosto c’è l’affermazione che le sensazioni 48 71 | di un certo istante non c’è, ma esiste allo scoccare 49 76 | intelligibile dell’altra non c’è nessuna rapportazione possibile, 50 78 | coscienza il quale appunto c’è perché può essere conosciuto; 51 79 | posto di ciò in cui non c’è unicità e di valersi di 52 82 | pensiero. Ora, tra questi c’è proprio e tipico della 53 82 | esistere nel e pel soggetto c’è il conoscere in atto, un’ 54 87 | e, con ciò, negato; non c’è ~[pag.87 F2]~bisogno per 55 87 | tra il posto e il negato c’è una contraddizione di contrarietà; 56 90 | formali dei rapportati, c’è nella rappresentazione 57 92 | quanto in un unico e solo non c’è successione temporale né 58 99 | ciò che di specificante c’è in essa, oppure solo alla 59 107 | vero in questa affermazione c’è, se si pensa che dell’originario 60 119 | intelligibilità, in cui entrano A’ BC’ sussunti sotto A B C -; 61 119 | in cui di variabile non c’è se non l’intelligibile 62 123 | superamento; dunque, tra le due c’è un’unità, ma, appena il 63 136 | rappresentazioni delle percezioni, non c’è bisogno di un meccanismo 64 136 | intelligibili delle percezioni, non c’è neppure bisogno di muovere 65 139 | della modalità; ora, non c’è bisogno di questo lungo 66 139 | secondo quanto di essenziale c’è o si pretende ci sia nelle 67 140 | di specie eterogenee, non c’è figura geometrica che riesca 68 141 | ma un mutevole, sicché c’è sempre nel predicato qualcosa 69 142 | nel giudizio categorico c’è dunque uno squilibrio, 70 142 | Aristotele, di Kant, di Bradley, c’è qualcosa che lascia perplessi; 71 164 | altro,~[[NB, dopo il punto c'è una nota dell'autore "Riprendere 72 179 | medesimo polisillogismo non c'è altra differenza che quella 73 197 | individui e le loro essenze; non c'è da meravigliarsi quindi 74 210-11 | come da suo soggetto primo: c'è da pensare che la tradizione 75 214 | bipolare quel che di fatto c'è e precisamente una differenza 76 221 | sua specifica; nel che non c'è petizione di principio: 77 221 | che in tale intelligibile c'è unità indistinta di denotanti 78 221 | spostamenti d'attenzione in quanto c'è autocoscienza, ma che sono 79 222 | immutabile simmetrico non c'è che la denotante dell'autocoscienza 80 222-23 | autocoscienza per superarlo; ma c'è da chiedersi se veramente 81 224 | di ciascuna biffa, sicché c'è da chiedersi quanto di 82 225 | attenzione, senza i quali non c'è dialettica, se dunque tutto 83 227 | i due intelligibili non c'è e quindi non c'è di diritto 84 227 | intelligibili non c'è e quindi non c'è di diritto l'intellezione 85 229 | accompagna, se fra le due ire non c'è altra differenza che l' 86 230 | simultaneità ((a??))che ora c'è ora non c'è per poi tornare 87 230 | a??))che ora c'è ora non c'è per poi tornare ad essere 88 230 | omogenei simultanei e che c'è sempre, ma vuole che sia 89 232 | rapportati da rapporti non c'è siffatta corrispondenza 90 233-34 | quanto di intelligibilità c'è nel fenomenico, con la 91 234 | precedenti, e in questo caso non c'è diritto del pensiero di 92 238 | successione anche di diritto; c'è ora da chiedersi se la 93 242 | caso quanto di qualitativo c'è in un intuito o in un suo 94 243-44 | primi, se non altro perché c'è sempre il diritto di introdurre 95 246 | aggregati senza i quali non c'è aggregazione e i quali 96 260 | altro dall'autocoscienza che c'è o non c'è, bensì non solo 97 260 | autocoscienza che c'è o non c'è, bensì non solo deve far 98 261 | attenzione, e allora non solo c'è da chiedersi che cosa faccia 99 265 | in cui in ogni intuito c'è pur sempre il riflesso 100 267 | di empirismo (entro cui c'è anche la dottrina di Kant), 101 268 | identificazione totale di quanto c'è di matematicamente materiale 102 269 | aliena dall'intelligibilità, c'è da chiedersi anzitutto 103 269 | giudizi della modalità, poi c'è da chiedersi se, una volta 104 271 | sussidio della forma non c'è traccia dentro di noi, 105 276-77 | quella sua unità di cui c'era solo il sentore nel momento 106 277 | assoluta e inscissa unità; c'è invece da chiedersi se 107 278 | autocosciente umano non c'è posto per un ontico che 108 278 | coincide, nella qual teoria c'è sempre l'aporia del come 109 279 | soluzione, se soluzione c'è, e il metodo da battere 110 279-80 | escluse da quella umana, c'è anche l'autocoscienza coessenziale 111 280 | unificato in dialettiche non c'è solo un movimento, con 112 281 | cioè, in parole povere, c'è un principio che non solo 113 283-84 | pag 436 (283 F4 /284 F1)]~ c'è anche questo rapporto, 114 284 | un altro, e inoltre non c'è nessuna autocoscienza con 115 287-88 | corrispondente divina mostra che qui c'è tanto di dialettica quanto 116 287-88 | tanto di dialettica quanto c'è di autocoscienza e che 117 287-88 | autocoscienza e che insieme c'è tanto di dialettica quanto 118 287-88 | tanto di dialettica quanto c'è di intelligibilità se per 119 287-88 | uno, mentre nell'umana se c'è tanto di autocoscienza 120 287-88 | di autocoscienza quanto c'è di dialettica, non altrettanto 121 287-88 | dialettica, non altrettanto c'è di intelligibilità quanto 122 287-88 | di intelligibilità quanto c'è di dialettica, in quanto, 123 287-88 | materia di forma di funzioni c'è in un intelligibile disarticolato 124 288 | attenzione e che dove c'è attenzione c'è la liceità 125 288 | che dove c'è attenzione c'è la liceità di un suo spostamento 126 291 | parlare di ripetizione, c'è implicita una discrezione 127 293 | esterno, con l'identità che c'è sostituibilità previa scomposizione 128 293 | altre e al tutto, mentre qui c'è sostituibilità per legittimità 129 293 | confronti dell'altro, mentre qui c'è sostituibilità per unicità 130 294-95 | intelligibile in sé e in generale c'è nel processo analitico: 131 297 | fattore, oltre a quelli, c'è a fornire non solo la sostituibilità 132 297 | che se nell'uno tutto non c'è necessità dell'unità, non 133 297 | necessità dell'unità, non c'è neppure necessità per il 134 297 | essa derivano, fra le quali c'è anche quella di dar carne 135 297 | identico o sostituibile c'è in ciascuno, il quale è 136 298 | diritto di una classe-insieme, c'è da tener conto di quell' 137 299-300 | siffatte dialettiche non c'è intelligibilità ma o una 138 300 | di formalmente identico c'è nell'una e nell'altra fa 139 300 | primario e di essenziale c'è in tutte le dialettiche 140 300-301 | delle restanti denotanti c'è anche quella~ ./. 141 303 | stessa coazione, del che non c'è neanche bisogno in quanto, 142 306 | costantemente ammissibile, c'è che l'ontico-biffa è un 143 306-07 | semplice: infatti, da un lato c'è differenza di qualificazione 144 306-07 | questa derivano, dall'altro c'è differenza di funzioni, 145 306-07 | da questa derivano; ora c'è da chiedersi in che consista 146 308 | autocoscienza hic et nunc; c'è in questo gioco dialettico ~ ./. 147 308-09 | reciproci;ma quel che ora c'è da chiedersi, è se si abbia 148 311 | sostituibili senza cui non c'è la condizione fondamentale 149 311 | altrettanto vero ancora che c'è da chiedersi se,~ ./. pag 150 312 | pretendono di valutarle, non c'è altro da fare che stabilire 151 312-13 | queste o conducono a queste; c'è nell'ambiente che costituisce 152 315 | facendo di quel che di diverso c'è nell'una dialettica dall' 153 315-16 | condizione umana di identico non c'è che la serie dei concetti 154 317-18 | nella quale descrizione non c'è immediatezza in quanto 155 317-18 | livelli di identità, e neppure c'è aderenza ai dati di fatto 156 318 | chiamiamo dictum de omni, c'è un'invalidità che tuttavia 157 318 | sul principio che dove c’è predicazione ci sia sempre 158 318 | notae est nota rei ipsius - c’è l’autocoscienza della dialettica 159 319 | basta tener presente che non c’è stato pensatore che non 160 320 | non è ragione sufficiente, c’è un certo fenomeno che è 161 321 | stessa in sé e per sé non c'è sostituibilità-identità, 162 325 | si dimostri che dovunque c'è dialettica autocosciente 163 325 | dialettica autocosciente ivi c'è anche un'oggettività di 164 325 | componenti, e la simmetria non c'è, se non altro perché la 165 326 | o quel che di implicito c'è nell' autocosciente, quel 166 327-28 | che dell'intelligibile c'è con autocoscienza di condizione 167 328 | preliminare che qui non c'impegna, e una volta accettato 168 329 | la totalità dello stesso, c'è un aspetto di diritto e 169 329 | limiti, dentro i quali non c'è pretesa d'intelligibilità 170 330 | quel che è dell'altro non c'è né dell'arbitrario né del 171 330 | ciascun conclassario; non c'è arbitrio perché l'estensione 172 330-31 | trattabile come un uno unico; non c'è pretesa di intelligibilità 173 330-31 | e altra difficoltà non c'è stata se non quella di 174 331-32 | costituenti la classe -; c'è dunque una necessità, nel 175 331-32 | di questa dialettica non c'è disarticolato che contraddica 176 331-32 | inescludibile da essa, ma c'è soltanto una deficienza, 177 333 | autocosciente in sé, se non c'è nulla che deponga contro 178 333 | alla sua qualità, neppure c'è qualcosa che deponga a 179 334 | degli unificati una classe; c'è, è vero, la questione se 180 334-35 | sostituibile per identità c'è nel preteso simile; che 181 336 | azione; ma di erroneo qui c'è la dialettica della ragione 182 336 | fondamento e alla classe; c'è da chiedersi, allora, se 183 336 | intelligibilità, donde viene che c'è ancora da chiedersi donde 184 336 | interpretazione di quanto di immanente c'è nella dialettica a sollecitare 185 343 | tutti gli altri conclassari; c'è qui evidentemente una certa 186 351-52 | immediato ma non fenomenico -non c'è bisogno per dimostrare 187 352 | storia della filosofia; c'è da chiedersi perché mai 188 352-53 | sia questo o quello o che c'è un unico punto di partenza ~ ./. 189 359 | quel che di intelligibile c'è in essa con esclusione 190 359-60 | come dato immediato in cui c'è coincidenza assoluta tra 191 360 | successione di dialettiche c'è qualcosa che non soddisfa, 192 360-61 | autocoscienza al pensiero non c'è che l'autocoscienza stessa 193 361 | connotazione tra le cui note c'è, s'intende, anche l'autocoscienza, 194 361-62 | attività pragmatica, rivela che c'è una asincronia fra l'operazione 195 361-62 | dialettica è valida; ma c'è un altro motivo, ancor 196 362 | parziali, note fra cui almeno c'è quella della capacità dell' 197 369 | suggestione; infatti in Kant c'è la preoccupazione di salvaguardare 198 369 | ricordo più con esattezza) C' è una metafisica naturale 199 369 | una metafisica naturale e c'è una metafisica artificiale (?).


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