Protocollo
1 4 | gode della natura della razionalità, assolutezza, universalità,
2 4 | attuare in sé le leggi della razionalità e in primo luogo quella
3 4 | appellarsi a una fonte di razionalità da cui sgorga l’intelligibilità
4 4 | il che ha a suo medio la razionalità di un principio -, ma addirittura
5 4 | fonda sull’onnipervadente razionalità di un principio. Con ciò
6 4 | una essenza che sia una razionalità formalmente pura, sono fatti
7 4 | il principio, se c’è, è razionalità pura, è ragione pensante
8 7 | medio fondamentale tra la razionalità fenomenica o razionalità
9 7 | razionalità fenomenica o razionalità per altro e la razionalità
10 7 | razionalità per altro e la razionalità metafisica o razionalità
11 7 | razionalità metafisica o razionalità in sé, e la soluzione logico-formale
12 19 | pensiero di Elea presuppone una razionalità il cui lavoro apriori è
13 20 | di diritto solo per una razionalità matematica che pretenda
14 20 | ideale di diritto per altra razionalità -, ma propro perché una
15 20 | che è quanto pretende una razionalità matematica e matematizzante,
16 23 | sorta di impoverimento di razionalità e di intelligibilità; l’
17 24 | deve provenire dalla sua razionalità, e in quanto il valore di
18 24 | della normatività legale o razionalità, la razionalità deve senz’
19 24 | legale o razionalità, la razionalità deve senz’altro attingere
20 24 | però che i modi di siffatte razionalità sono da assumersi come canoni
21 24 | pervaso di quella certa razionalità dal fatto che questa razionalità
22 24 | razionalità dal fatto che questa razionalità è stata connotata secondo
23 24 | validità dai modi della razionalità, esso può ritenere di poter
24 26 | connotazione del concetto di razionalità un’ampiezza perfettamente
25 26 | garantisca~in generale a una razionalità di inerire necessariamente
26 26 | forma relazionale della razionalità. Per questo, al concetto
27 27 | enunciazione metafisica prima della razionalità del primo ontico, perché
28 27 | movimento dialettico dalla razionalità del metafisico all’ontità
29 27 | dialettici in cui il concetto di razionalità vien sempre meglio determinato
30 27 | presenza in esso di una nota di razionalità ridotta però alla minima
31 27 | i concetti di classi di razionalità in quanto però dimostrati
32 27 | essendo la categoria della razionalità di questo un metafisico
33 27 | attribuisce il diritto che la razionalità che si deve predicare al
34 27 | del primo nell’essere è la razionalità medesima che si predica
35 27 | fenomenico in generale perché la razionalità del primo è la ragion sufficiente
36 27 | del modo di essere dalla razionalità del secondo, e si inferisce
37 27 | il modo di essere della razionalità proprio della classe del
38 27 | del modo di essere della razionalità propria del concetto metafisico
39 27 | necessità di dover predicare la razionalità ~ ./.
40 28 | quale fra tante possibili razionalità o strutture ad universali
41 28 | nota connotante siffatta razionalità, allo stesso modo che l’
42 30 | fenomenico, perché null’altra razionalità possiamo noi astrarre ed
43 30 | fenomeno connotato dalla razionalità fenomenica deriva, secondo
44 30 | razionale secondo questa razionalità A”, in cui A è questo particolare ~[
45 30 | particolare ~[pag.30 F2]~modo di razionalità indotto dal fenomenico,
46 30 | denotato da questa particolare razionalità A e quindi il razionale
47 30 | si assume il concetto di razionalità o come una categoria o come
48 34 | ragion sufficiente per la razionalità effettuale essendo la norma
49 34 | trattandosi nel primo caso di una razionalità imperante sul fenomenico
50 34 | nel secondo caso di una razionalità imperante dall’esterno sul
51 44 | inquadrare negli schemi della razionalità per identità sia il reale
52 45 | relativamente alla zona della razionalità in atto esclusivamente nella
53 45 | delle note connotanti la razionalità, non essendo legittimo predicare
54 46 | il limite della completa razionalità irraggiungibile dalla metafisica
55 48 | o al principio della sua razionalità o a un pensiero conoscente
56 48 | secondo i modi di questa razionalità, ma che in sé è pluralità.
57 48 | quale la distinzione tra una razionalità pura e una razionalità di
58 48 | una razionalità pura e una razionalità di tipo umano ossia fenomenica
59 49 | quanto determinato da una razionalità esclusiva e gelosa, essendo
60 49 | rappresentazione del reale a razionalità esclusiva e quindi l’intelligibile
61 50 | universalità, necessità, razionalità delle specie, e la dialettica
62 51 | razionale, e di estendere la razionalità per universali e necessari
63 51 | pongono l’intelligenza e la razionalità dell’intera connotazione
64 51 | che inferisce il valore di razionalità dal vertice per estenderlo
65 52 | reale rappresentato secondo razionalità e il reale ontologicamente
66 53 | relativa sia al livello della razionalità infima con la pura portata
67 54 | riconoscimento dell’attributo di razionalità ad un ente in quanto permanentemente
68 54 | affermazione di una legittima razionalità di entrambi, ma l’acquisizione
69 55 | limita però a garantire la razionalità di una nozione a comprensione
70 57 | pensato nella sua formalità o razionalità assoluta - che il moto di
71 58 | invariabilità e quindi di razionalità per l’ontico; se si dà unità
72 58 | universalità e necessità, se si dà razionalità là dove si ritrovi immutabilità,
73 64 | matematico, in un universo la cui razionalità dipenderebbe dall’inserirsi
74 64 | secondo luogo, si pone per la razionalità matematizzante cristiana
75 64 | cristiana una aporia che la razionalità qualitativa greca non aveva
76 66 | zone sempre più estese di razionalità che svaniscono nel nulla
77 66 | lecito parlare di due tipi di razionalità, una razionalità pura o
78 66 | tipi di razionalità, una razionalità pura o matematica, la cui
79 66 | ciò che ha in sé tutta la razionalità che si dà nell’universo:
80 66 | unico assoluto reale; una razionalità fenomenica e biologica,
81 66 | parlare di una totalità di razionalità solo se il reale la verifica
82 66 | unico assoluto reale. La razionalità fenomenica, che è di un
83 66 | sovraordinati -una volta che la razionalità fenomenica abbia fatto suo,
84 66 | condizioni, oppure dalla razionalità di condizione umana e dalle
85 66 | equipollenti ragioni della razionalità, ossia dell’universalità
86 66 | da parte l’aporia di una razionalità fenomenica ed anche quelle
87 66 | fenomenica ed anche quelle di una razionalità matematica, si può concludere
88 67 | scorta del principio della razionalità dell’ontico e in vista dell’
89 67 | rapporti con lo specifico della razionalità - o dal generico allo specifico
90 77 | principio relativamente alla razionalità soggettiva non alla razionalità
91 77 | razionalità soggettiva non alla razionalità oggettiva la quale recupera
92 77 | a gettare le basi di una razionalità del fenomenico spogliandolo
93 77 | propria intelligibilità e razionalità ai sussunti e sigilla loro
94 82 | introduzione nell’area della razionalità riflessa, nella quale al
95 82 | negazione è un dato della razionalità soggettiva, conservabile
96 85 | unico canone metodico della razionalità del reale, di quel reale
97 85 | ontico. La denotazione della razionalità è un’operazione facile fin
98 85 | connotazione sia offerta un’area di razionalità la cui astrazione costituirà
99 85 | purezza la definizione della razionalità. In tutti i casi resta certo
100 85 | denotazione materiale della razionalità rappresentata in sé e insieme
101 86 | premettere un’asserita e valida razionalità del reale alla condizione
102 86 | rappresentazioni che esso chiama razionalità per descrivere il primo
103 86 | indica con il segno della razionalità; è, allora, perfettamente
104 86 | categorie formali della razionalità ha che fare con i motivi
105 86 | pone a primo enunciato la razionalità del reale primo nell’essere,
106 86 | pure gli essenziali, della razionalità intera e perfetta - si ponga,
107 86 | non impongono; eppure la razionalità nella sua completezza comprende
108 86 | un mondo dominato dalla razionalità non può mancare, sia la
109 86 | veramente l’ontico è pervaso di razionalità e il conosciuto è un simmetrico
110 86 | forma della ~[pag. 86 F4]~razionalità è inutile, come si ricava
111 86 | insufficiente a definire la razionalità nella sua interezza, ma
112 86 | conoscenza totale della razionalità sono di fatto due, le rappresentazioni
113 87 | legittimazione della ricerca della razionalità in genere del reale e del
114 87 | reale e del ripudio di una razionalità a favore di una razionalità
115 87 | razionalità a favore di una razionalità diversa od opposta. Il discorso
116 87 | rappresentazione denominata razionalità e nell’univocità del segno “
117 88 | dia secondo i modi della razionalità, consentono la conoscenza
118 88 | poiché la nozione della razionalità del reale primo nell’essere
119 88 | coppia come attuazione di una razionalità che il principio metafisico
120 88 | predicazione al principio di una razionalità essenziale che null’altro
121 88 | che l’enunciazione di una razionalità puramente parziale del fenomenico
122 88 | stesso che rimanda alla razionalità totale e coessenziale a
123 88 | fenomenico intuito alla razionalità pura, purché cioè l’attenzione
124 88 | unicità e univocità della razionalità per le quali la realtà ontica
125 88 | ontica e metafisica di questa razionalità dà un senso al giudizio
126 94 | animalità, mammiferinità, razionalità, alla condizione che il
127 97 | viviparità, ma non quella della razionalità e della moralità, se questa
128 100 | modifica quando si associa alla razionalità e resta con questa quel
129 100 | pienezza soltanto con la razionalità sia perché solo in associazione
130 100 | solo se giustapposta alla razionalità si dispone secondo modi
131 100 | rendono congruente con la razionalità, e dall’altro non sono quelli
132 106 | quelle di un discorso di razionalità pura, porta ben presto il
133 107 | ha aperto le porte alla razionalità in quel che ha di più fertile
134 117 | qualunque differenza tra la razionalità del reale in sé e la razionalità
135 117 | razionalità del reale in sé e la razionalità del pensato: poiché questa
136 117 | tale che la predicazione di razionalità ad un ontico coinvolga una
137 117 | necessario in genere, la razionalità deve coincidere con la denotabilità
138 117 | differenza, allora, tra la razionalità del reale in sé e la razionalità
139 117 | razionalità del reale in sé e la razionalità del pensato consiste o nella
140 118 | condizione umana fondare la razionalità su due insiemi categoriali
141 118 | sussunti e a mutuarne la razionalità; donde si conclude l’impossibilità
142 118 | relazionale, questa dualità di razionalità non investe le categorie
143 118 | riduzione del secondo tipo di razionalità a un dato puramente soggettivo
144 118 | che intenda ricondurre la razionalità alla denotazione ad opera
145 118 | universalità e necessità o razionalità del reale e dei loro rapporti,
146 119 | rappresentazione delle ragioni della razionalità attraverso l’indicazione
147 119 | preposta la negazione della razionalità dell’ontico in generale
148 119 | definito modo generico della razionalità, ma ne sono l’equivalente
149 191 | intelligibile assoluto, ossia in una razionalità in sé che alla razionalità
150 191 | razionalità in sé che alla razionalità di condizione umana è data
151 191 | tutto lo specifico che alla razionalità è data.~ Queste son le condizioni
152 196 | problematico che attende diritto di razionalità dalla sua inferenza dalle
153 196 | a ricevere legittimità e razionalità né dal complesso di cui
154 197 | strutture formali della razionalità del pensiero acquistano
155 197 | grecizzanti ontico razionale e razionalità di condizione umana sono
156 197 | debbono essere date della razionalità dell'ontico in sé, il quale
157 197 | nella coscienza un modo di razionalità che sappia non solo accettare
158 198 | polisillogismo, che cioè la razionalità del pensiero di condizione
159 198-99| ontico in sé con la propria razionalità né di lasciarsi condizionare
160 198-99| lasciarsi condizionare dalla razionalità dell'ontico in sé e tanto
161 198-99| in sé e tanto meno da una razionalità puramente pretesa di esso.
162 198-99| inferenza del secondo, e fra la razionalità dell'ontico in sé e l'intelligibilità
163 199 | quella che disgiunge la razionalità dell'ontico in sé dalla
164 199 | dell'ontico in sé dalla razionalità del pensiero di condizione
165 199 | soggettivo dall'oggettivo: la razionalità del pensiero è uno schematismo
166 199 | sposta secondo lo schema, la razionalità dell'ontico in sé è uno
167 199 | per sé, cosicché né l'una razionalità può dedursi dall'altra,
168 199 | quella dell'ontico in sé, una razionalità la cui ragion sufficiente
169 202 | universali e necessarie di una razionalità pura e perfetta.~ Ma la
170 216 | forma o se si vuole come razionalità di un ontico che non è per
171 220-21| identifichiamo il pensiero con la razionalità in genere e neppure perché
172 220-21| convertibili il pensiero in quanto razionalità e il reale, ma perché la
173 248 | Hume non ha mai ammesso una razionalità che sia sfera di dialettiche
174 277 | l'intelligibilità in sé o razionalità è ossequio a certe leggi
175 281-82| nei rispettivi giudizi: la razionalità è connessa necessariamente
176 282 | identica dialettica, come razionalità e mammiferinità connotano
177 282 | intelligibile denotato da razionalità è necessariamente denotato
178 326 | secondi, si parla di una razionalità del mondo e della liceità
179 333 | non ha a suo principio la razionalità come facoltà di dialettiche
180 334 | al fenomenico una certa razionalità o intelligibilità formale
181 336 | teologia degli Egizi non è la razionalità di Talete, se significa
182 350-51| notato che quel che chiamiamo razionalità o intelligibilità di questo
183 354-55| assolutezza è dichiarato di razionalità formale pura e principio
184 355 | accettato come un modo della razionalità pura; b) nel caso in cui
185 369 | razionale (vedi foglio 24), f) razionalità (reale è razionale) ~ ~-----~-
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