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il passaggio all’atto di note differenti (5 e 6) che vanno a
giustapporsi a quelle già attuali in A (1 e2), se B diviene D ed E affiancando
alla sua attualità già data (1 2 3 4) rispettivamente un’attualità (7 e 8) e
un’attualità differente (9 e 10) e se identica osservazione deve farsi per C
nei confronti delle sue specie F, che si attua con l’arricchimento sul piano dell’atto
di nuove note (11 e 12) che determinano quelle di C (1 2 5 6), e G che ha il
proprio attuale ricco dell’atto di C (1 2 5 6) e del proprio (13 e 14), la
costante assenza di una ripetizione di movimenti dalla potenza all’atto e la
costante innovazione degli attuali che vanno ad arricchire nella specie l’atto
del genere elidono qualunque ipotesi di movimento cieco, casuale, indeterminato
nella salita alla determinazione specifica da parte del generico, e pongono il
postulano ((??)) di linee di determinabilità costituite, ciascuna, da una serie
di complessi determinabili potenziali vincolati l’uno all’altro da rapporti di
apodittica causalità effettrice tali che il darsi del primo (12→34) pone
necessariamente il secondo (12→34→78) e questo il terzo, e il terzo
il quarto, secondo una successione tale che l’attuarsi del quarto segni
l’impossibilità di una causalità effettrice dal primo al secondo di tipo
differente (12 ≠5 6) e dal secondo al terzo pure di diverso tipo
(12→ 34≠ 9 10), nessuna dimostrazione apriori può darsi di ciò,
data l’assoluta potenzialità in cui tutte le successioni giacciono ad
esclusione del primo complesso in atto e determinato, facente tutt’uno con la
connotazione del genere sommo. Ma l’apoditticità a posteriori del postulato
trae seco come conseguenza che entro la scalare gerarchia di intelligibili si
disegnino in atto delle canalizzazioni longitudinali che, a differenza di
quanto si verifica nei successivi e scalari piani latitudinali, sono eterogenee
l’una dall’altra, secondo il seguente schema che per comodo e convenzionalmente
tracciamo secondo una specificazione platonico -dicotomica: ogni canalizzazione
[[N.B. del dattilografo:il quadro riporta lettere greche con vuoti
intermedi e che possono non essere state ben riportate]]
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corrisponde a una linea di intelligibilità ascendente che è
insieme linea di attualità discendente; per questo ogni intelligibile, se
latitudinarmente può essere conclassificato con altri intelligibili in una
catalogazione la quale però ha una portata esclusivamente formale e non
cognitiva, sicché da questo punto di vista è lecito denotare più intelligibili
in vincoli di predicazione che però nulla di essi fanno conoscere tranne la
loro natura formalmente razionale - ad esempio, H ed I sono cogeneri rispetto a
D; H I L M N O P Q sono specie di uno stesso numero di generi e ciascuno genere
di uno stesso numero di generi ecc. -, dal punto di vista longitudinale, che è
poi quello unicamente valido rispetto all’intelligibilità, perché condizionato
dall’identità parziale della connotazione in atto, e rispetto alla conoscenza,
perché consenziente la visione evidenziale della sintesi della connotazione pel
medio di un’analisi che coincide col rilievo e la scoperta del generico che in
essa immane e dello specifico che in essa rimane una volta riferito ad ogni
genere sovraordinato ciò che a questo pertiene, esso intelligibile appartiene
ad un’unica linea di evoluzione determinatrice sicché nell’atto in cui lo si
inserisce in un vincolo di predicazione il cui valore debba fuoriuscire
dall’area esclusivamente per forma e per contenuto, siffatto intelligibile può
essere solo soggetto di quei generi che appartengono alla sua canalizzazione di
attualità e di intelligibilità e che possono farsi predicati solo di quelle
specie entro il cui canale attuale - intelligibile essi compaiono, può essere
solo predicato per quelle specie che compaiono entro canali intelligibili che
da lui discendono; di conseguenza, ogni intelligibile non può essere né
soggetto di generi appartenenti ad altre correnti intelligibili, né
predicato per specie che non compaiono
nelle sue correnti intelligibili. La ragione di questa limitazione nell’usufrutto
di un intelligibile in genere a contenuto di un rapporto predicativo in genere
può essere fornita dalla materia stessa che costituisce il canale di
intelligibilità e che coincide con l’identità di tutte le note connotanti ogni
intelligibile immerso nel canale, identità che permane invariata a tutti i
livelli formali o latitudinali ad eccezione dell’ultimo cui si arrestano o
volontariamente o apoditticamente l’analisi e l ‘attenzione cognitiva, al quale
appartiene
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l’intelligibile ricco di note che nessuno degli intelligibili sovraordinati
possiede. Ma questa ragione, che è per dir così di fatto e che null’altro è se
non il risultato induttivo di un’intuizione, la conclusione di un discorso
aposteriori della cui universalità e necessità nessun argomento né è né può
essere trovato, riceve tutt’altra definizione dal presupposto aristotelico da
cui siam partiti e dal postulato con cui abbiam dovuto arricchire il
presupposto stesso; l’identità delle note connotanti gli intelligibili di una
linea intellettiva ascendente, che per il suo moto di ascesa sarà tenuta a
verificare l’identità per tutte le note ad eccezione di quelle assolutamente o
relativamente specifiche, fa tutt’uno con la loro attuazione ossia con il
processo evolutivo che le conduce dalla potenza all’atto in forza di quella successione
di causalità effettrici ciascuna delle quali è in funzione di quella
immediatamente precedente, sicché, se il canale di intelligibilità coincide con
una ripetizione a differenti livelli formale-latitudinali di un certo numero di
intelligibili connotativi in atto, questa medesima ripetizione coincide con la
funzione di causalità effettrice che certe masse di determinati esercitano
stabilmente su potenziali determinabili, funzione causatrice che, continuando
incessantemente ad esercitarsi fin che c’è del potenziale determinabile ed
esaurendosi allorché l’intera sfera del potenziale in genere è totalmente
percorsa in tutta la sua estensione, ossia finché l’ultimo dei gruppi
potenziali determinabili non è salito all’atto, fa sì che questa e non quella
zona di potenziale divenga determinata e conosciuta, nulla tuttavia di
potenziale restando al suo stato primordiale pel semplice fatto che le
canalizzazioni di attuazione, prese nel loro complesso, tendono ad attuare ed
esaurire l’intera potenza originaria; la ragione, per la quale questo e non
quello dei complessi determinabili potenziali entri in rapporto di causalità
con questa e non con quella delle successioni di complessi determinati, la
ragione cioè per la quale a un certo atto sussegua un certo movimento di
attuazione - ad esempio, il processo di attuazione dallo stato di potenza del
complesso determinabile che una volta conosciuto in atto chiamiamo
mammiferinità e che abbraccia se non altro la viviparità e l’omotermia, ha a
sua causalità effettrice la successione causatrice in atto dell’esistenza in
genere, del’esistenza biologica in genere, dell’esistenza biologica automotrice
in genere, dell’esistenza biologica automotrice
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articolantesi su uno scheletro interno in genere, e sembra non poter
trovare analoga causalità effettrice in una successione di determinati in atto
differente quale potrebbe essere ad esempio la catena i cui anelli siano
l’esistenza in genere, l’esistenza biologica in genere, l’esistenza biologica
vegetale in genere, ecc. -, non può essere data nel superstite platonismo della
teoria aristotelica il quale è l’handicap e il limite della completa
razionalità irraggiungibile dalla metafisica classica a base contemplativa. Ma
questo qui non c’interessa. Quel che importa è che entro la linea di
determinazione si danno delle successioni di intelligibili in atto che sono
costituite da rapporti apodittici scavalcanti, per dir così, altri gruppi di
intelligibili che entro la linea evolutiva rimangono allo stato potenziale, sicché
il complesso totale della gerarchia scalare abbracciante tutti gli
intelligibili dell’universo guardato dal piano latitudinale infimo si presenta
come un insieme di corsi convergenti entro ciascuno dei quali si ha
un’alternanza di gruppi intelligibili in atto intercalati da gruppi
intelligibili potenziali, essendo l’alternanza non arbitraria o asimmetrica o
aprospettica, bensì perfettamente ricca di una simmetria per la quale a un
gruppo intelligibile attuale di un corso corrisponde il medesimo gruppo intelligibile
ma in potenza in tutti gli altri; di conseguenza ai differenti livelli
latitudinali si ha sempre l’intera e identica quantità di intelligibilità
variante però da stallo a stallo in funzione di ciò che di potenziale o di
attuale si è dato nell’intelligibile di ciascun stallo; essendo il complesso
dei corsi intelligibili convergente, si avrà necessariamente che al punto di
massima convergenza si avrà il massimo
di potenza, e al punto di massima divergenza si avrà il massimo di atto.
D’altra parte, in riferimento a ciò che ci riguarda, gli intelligibili, che
saranno molteplici non appena ci si diparte dal punto di massima convergenza,
si presentano all’esame individuale come masse composite di intelligibili in
atto divisi da intelligibili in potenza, e si presentano a un confronto
reciproco come masse composite di intelligibili che in atto in questo
corrispondo((no??)) a ciò che di potenza c’è in quello, sicché
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