- 4 -
[pag
4; 152 f 3-4]
di
conseguenza, una volta provata l'infondatezza o meglio la parzialità della
definizione del polisillogismo, come nesso di due sillogismi l'illazione del
primo dei quali faccia da premessa maggiore al secondo, cadono le due
conseguenze che si pretendono dedurre come conseguenze necessarie e normative
della forma in genere del polisillogismo, che l'episillogismo sia lecito o
legittimo solo nella prima e nella terza figura, e che il polisillogismo sia
lecito e legittimo in qualunque figura: si dice che, poiché la conclusione (=C)
del prosillogismo è premessa maggiore (=P. M.) dell'episillogismo,
l'episillogismo dovrà attingere dall'altro il proprio predicato e il proprio
medio ai quali si limiterà ad aggiungere il soggetto, e il polisillogismo dovrà
avere un soggetto, un predicato, e due medi che connettano il predicato al
soggetto; donde si conclude che, dovendo l'episillogismo avere nella propria
maggiore il proprio medio con funzioni di soggetto, il soggetto del
prosillogismo sarà medio dell'episillogismo, e insieme soggetto della premessa
maggiore di questo, il quale dovrà invertire quell' unica figura che ha il M a
soggetto della maggiore, ossia la prima (prae-sub) o la terza (sub-sub),
potendo invece il prosillogismo essere di qualunque figura; ora quel che nel
ragionamento non convince è che il soggetto della premessa minore
dell'episillogismo debba essere necessariamente suo medio, in quanto nulla, ad
esempio, impedisce che un prosillogismo in Barbara dia la sua premessa maggiore
a un episillogismo in Camestres - secondo lo schema: M' è P', S' è M', S' è P'
→ P (=S') è M (=P'), S non è M, S non è P-, tranne il fatto che un
sillogismo in Camestres non è che una delle strutture assunta dal sillogismo in
Celarent che meglio fonda la validità dell'illazione finale; di fatto, il
ragionamento cui ci riferiamo inferisce la necessità che l'episillogismo sia di
prima o di terza figura, solo dalla necessità che il medio dell'episillogismo
sia soggetto della sua premessa maggiore e della conclusione del prosillogismo
e non riesce a dimostrare la quest'ultima necessità se non o con la necessità
che il P del polisillogismo sia unico e costante e quindi sia P del
prosillogismo e dell'episillogismo, dal che consegue che il S della conclusione
del prosillogismo non possa essere S dell' episillogismo e quindi debba essere
solo suo M, o con la necessità che l'episillogismo debba essere di prima o di
terza figura; escluso questo come corno della problematicità perché é
evidentemente una petizione di principio, non resta altra liceità che la prima
dimostrazione la quale a sua volta si rifà alla necessità che un prosillogismo
debba offrire all'episillogismo solo la premessa maggiore, senza però sfuggire
alla condizione di suffragare la necessità che il P di tutto il polisillogismo
debba essere unico in forza della necessità che il soggetto della maggiore
dell' episillogismo sia M dell' episillogismo stesso, il che conduce
automaticamente e ineluttabilmente alla petizione di principio;
|