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: 1) il
sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica assoluta di M
e quindi di S, in quanto M è connotante generica relativa immediata di S nel
senso che su di essa s'articola immediata la connotante specifica necessaria di
S, sia S oppur no specie infima di P-accettando come ipotesi meramente
strumentale la categorialità della nozione di sostanza, diamo come esempio:
L'animale è sostanza, il mammifero è animale, il mammifero è sostanza; 2) il
sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante generica relativa di M
e quindi di S, in quanto M è connotante generica relativa di S, il quale è
oppur no specie infima - es.: Il mammifero è animale, l'uomo è mammifero,
l'uomo è animale -; 3) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è
connotante generica assoluta di M e quindi di S che è specie infima di P e di
cui M è genere non immediatamente sovraordinato, ossia connotante generica
relativa non immediata - es.: L'animale è sostanza, Socrate è animale, Socrate
è sostanza -; 4) il sillogismo M è P, S è M, S è P, nel quale P è connotante
generica assoluta di M e quindi di S, di cui M è connotante generica relativa,
ed S non è specie infima di P - es:L'animale è sostanza, il mammifero è
animale, il mammifero è sostanza; tralasciamo gli altri due casi, e
precisamente che P sia connotante generica relativa di M, connotante generica
relativa di S, specie infima di P - es: L'animale è vertebrato, Socrate è
animale, Socrate è vertebrato - e che P sia connotante generica relativa di M,
connotante generica relativa di S, specie non infima di P- es.: L'animale è
vertebrato, il mammifero è animale, il mammifero è vertebrato, perché il primo
vedremo essere un caso particolare di 2) e il secondo un caso particolare di
3), mentre invece conserviamo il tipo 4), nonostante la sua apparente identità
col tipo 2), perché nel tipo 4) il fenomeno che ci interessa è il fatto che S
non è specie infima, mentre nel tipo 2) ci interessa il fatto che P è non è connotante
generica assoluta; del primo tipo di sillogismo BG è lecito dire che I) si
articola legittimamente su di un episillogismo offrendogli la propria illazione
come premessa maggiore alla condizione che suo S non sia la specie infima del
suo P, II) s'articola legittimamente su di un prosillogismo della cui
conclusione si vale come di premessa maggiore, alla condizione che il suo M non
sia la specie immediatamente sottoordinata a P, III) se s'articola su di un
episilogismo al quale fornisce la propria conclusione come premessa maggiore,
delle tre l'una, o il soggetto della premessa maggiore è medio
dell'episillogismo e predicato della premessa minore e in questo caso il
polisillogismo offre la nozione certa ed utile dell'inerenza della connotante
generica assoluta in tutte le specie e quindi anche nella specie infima del
soggetto del prosillogismo e della sussunzione di tutte le specie indicate dal
polisillogismo sotto la connotante generica assoluta, o il soggetto della
premessa maggiore è medio dell'episillogismo e soggetto della premessa minore,
nel qual caso il sillogismo in Darapti offre come illazione un giudizio
categorico subalternato la cui conoscenza è superflua appunto perché è data per
inferenza immediata da una subalternante offerta da uno dei giudizi del
polisillogismo in cui la conclusione di un BG sia costantemente premessa
maggiore di un episillogismo avente a P il P del suo prosillogismo o il
soggetto della premessa maggiore è predicato dell'episillogismo, e in questo
caso una premessa minore affermativa è impossibile in quanto offende le regole
del sillogismo di seconda figura,
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mentre, se
la premessa minore è negativa, il sillogismo in Camestres che ne risulta offre
come conoscenze nozioni che sono corollari di quanto è già noto dalla premessa
maggiore - se il sillogismo B è A, C è B, C è A s'articola su di un
episillogismo la cui premessa maggiore è C è A, se C è medio
dell'episillogismo, S di questo dev'essere un D specie di C che deve ricevere
come P A, restando così dimostrato che P immane in D come connotante generica
assoluta, che D è sussunto sotto C sotto B e sotto A e appartiene alla loro
estensione, che A B C D si succedono nell'ordine di genere e specie; se invece
C è medio dell'episillogismo e soggetto della premessa minore, la conclusione
che è un giudizio categorico particolare affermativo verificherà con certezza
l'immanenza di A in un intelligibile D che in quanto connotante di C sarà o un
generico relativo della connotazione di C o lo specifico di questa, assunti in
distribuzione parziale, immanenza la quale è già dimostrata per illazione
immediata o dalla premessa minore dell'episillogismo o da una delle premesse di
uno dei prosillogismi sovraordinati al sillogismo di partenza; se infine A è medio
dell'episillogismo e predicato della premessa minore, escluso il caso che
questa sia affermativa, la negazione della predicazione di A a D soggetto
dell'episillogismo comporta la negazione della predicazione di C a D, negazione
che sarà valida alla condizione che D sia un intelligibile avente a sua
connotante generica assoluta una categoria altra da A e che D, nel caso
inerisca in C, sia negato di C come ciò che non avendo i caratteri categoriali
di A non entra in rapporto con D, solo però sotto il punto di vista dell'
inerenza o non inerenza della categoria A in ciascuno dei due -; IV) se
s'articola su di un episillogismo al quale offre come premessa maggiore la
propria conclusione il cui soggetto sia la specie infima del predicato, delle
due l'una, o il soggetto della premessa maggiore è ripreso come soggetto della
minore e acquista nell'episillogismo la funzione di medio, nel qual caso
l'episillogismo risulta un sillogismo in Darapti la cui conclusione è già stata
dimostrata per subalternazione da una delle proposizioni dei prosillogismi
sovraordinati, e di conseguenza si ripete il caso del sillogismo in Darapti
visto sopra, o il predicato della premessa maggiore conserva le stesse funzioni
nella minore e funge da medio dell'episillogismo, e in questo caso
dell’episillogismo che non può non essere un sillogismo in Camestres si deve
ripetere quanto or ora è già stato detto; V) se s'articola su di un
episillogismo cui offra la propria illazione come premessa minore, si dovrà
distinguere se il suo soggetto è oppure no specie infima della connotante
generica assoluta: se la premessa minore dell'episillogismo ha a suo soggetto
una specie non infima del suo predicato, delle tre l'una, o la premessa
maggiore ha a suo soggetto il predicato della minore che risulta medio
dell'episillogismo, o in questo caso la conclusione non fa conoscere nulla di
più di quanto s'apprende dal prosillogismo supremo del polisillogismo costruito
sul sillogimo di partenza, prosillogismo in cui la connotante generica assoluta
o categoria si porrà a medio alla condizione che di essa si possa dare una
definizione, che varrà per tutte le specie sottoordinate e quindi anche per il
soggetto dell'episillogismo,
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