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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 151 - 200
    • 153-54
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[pag.8 (153-154 f 1)]

o la premessa maggiore pone a soggetto un intelligibile di cui deve negarsi la predicazione del predicato della minore che si erige a medio dell'episillogismo, e in questo caso il sillogismo in Cesare che ne risulta ripete quanto su si è detto per il sillogismo in Camestres, e precisamente che la sua conclusione non fa conoscere nulla di più di quanto già era noto attraverso la catena polisillogistica articolabile sul sillogismo B G dato, o la premessa maggiore riprende come suo soggetto, e quindi come medio dell'episillogismo, il soggetto della minore, e in questo caso il conseguente sillogismo in Darapti dimostra una conclusione già inferibile immediatamente da una proposizione dell' intero polisillogismo; se il soggetto della premessa minore dell'episillogismo è una specie infima del predicato, delle tre l'una o la premessa maggiore assume a soggetto proprio e a medio dell'episillogismo il predicato della minore, nel qual caso si ripetono le conseguenze del primo corno del trilemma suddetto, o la premessa maggiore pone a suo predicato proprio e a medio dell'episillogismo il predicato della minore, nel qual caso per il sillogismo in Cesare che ne risulta vale quel che si è detto su per l'altro sillogismo in Cesare, o la premessa maggiore riprende a suo soggetto il soggetto della minore che è medio della minore ((unione???)), e in questo caso del sillogismo in Darapti che ne risulta si ripete quel che già si è detto; VI) se s'articola su di un prosillogismo da cui riprenda l'illazione come propria premessa maggiore, poiché questa è un giudizio categorico universale affermativo avente a predicato la connotante generica assoluta del soggetto, cioé un giudizio A G, il prosillogismo è necessariamente un sillogismo B G, il quale deve avere ad S l' S del sillogismo dato, a P il P del sillogismo dato, ad M un intelligibile nella cui connotazione P immanga come connotante generica assoluta e la cui connotazione immanga in S come connotante generica relativa, secondo un rapporto tale tra i quattro concetti in forza del quale l'inerenza del predicato S nel soggetto della conclusione del sillogismo di partenza risulta ulteriormente necessaria per la sua inerenza nella connotazione che immane nella connotante immanente nel soggetto, sicché il prosillogismo esplica effettivamente le funzioni che da esso si attendono quando lo si componga in polisillogismo con il sillogismo dato; VII) se il suo soggetto è la specie immediatamente sussunta sotto il generico della connotante generica relativa, qualora si pretenda articolare su di un prosillogismo della cui conclusione faccia la propria premessa minore, poiché il prosillogismo deve essere un sillogismo in Barbara, sia nel caso che il soggetto del sillogismo di partenza e quindi della conclusione del prosillogismo sia una specie infima del predicato dei due sia che non coincida con una specie infima, si una struttura dialettica che necessariamente presenta due caratteri formali: anzitutto il polisillogismo considerato dal punto di vista qualitativo, ossia come un sottoordinato alla formulazione kantiana del dictum de omni et nullo, o è una tautologia, priva di alcuna portata argomentativa che non sia quella del risultato immediato di una mera analisi direttamente operata su di un tutto, come quello nella cui premessa maggiore si enuncia a soggetto una connotazione contemplata




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