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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 151 - 200
    • 155
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[pag 12 (155 F1/2)]

viene modificato il canone cui sinora la dialettica si è attenuta, e al criterio di assumere a principio una connotazione posta come integra per isolare in questa una connotante generica da porre come connotazione integra e da assumere come principio di una nuova dialettica tesa a ritrovare in essa quella connotante generica in cui isolare la connotante che vi si come generica, allo scopo finale di rilevare ciò che di generico è dato nella connotazione da cui si son prese le mosse, si sostituisce il criterio ben diverso di muovere da un intelligibile già noto nella sua funzione di connotante generica relativa inerente a una connotazione integra per ritrovarvi quel che di generico vi si ritrova o di ritornare alla connotazione integra per affermarvi immanente il nuovo generico ritrovato, sicché dal processo connotazioneconnotanteconnotanteconnotante si passa al processo diverso connotanteconnotanteconnotazioneconnotante -se il sillogismo di partenza è B è A, C è B, C è A, in cui A è connotante generica relativa di B e quindi di C, da esso si risale a un prosillogismo D è A, B è D, B è A, la cui conclusione è premessa maggiore del primo, ed è lecito da esso scendere  a un episillogismo  A è E, C è A, C è E, in cui E sia connotante generica di A e quindi di B, di D, e quindi di C; ma la dialettica analitica fondante la validità del sillogismo di partenza e del prosillogismo è da C, connotazione integra, a D, connotante generica relativa di B, da D, connotazione integra, ad A, connotante generica relativa di D, mentre la dialettica analitica fondante la validità dell'episillogismo è da A, connotazione integra, ad E, connotazione generica di A, da C, connotazione integra, ad A, connotazione generica di C, e quindi ad E, connotazione generica di C -; donde si deve concludere che l'episillogismo avente a premessa minore la conclusione di un sillogismo in Barbara il cui P sia una connotante generica relativa, è l'operazione dialettica secondaria e derivata insorgente dalla consapevolezza che la conoscenza analitica primaria e originaria offerta dal sillogismo di partenza è insufficiente e parziale e dev'essere integrata con un approfondimento di analisi che la dialettica finora seguita non consente e che è data solo col ricorso a una modificazione di dialettica;

 IV) che, se viene articolato su di un prosillogismo, il quale dovrà essere un BG, in quanto la sua premessa maggiore, destinata a divenire una delle due premesse del sillogismo di partenza, dev'essere un giudizio universale affermativo a predicato con funzioni di connotanti generica, relativa, si la duplice liceità formale che il prosillogismo sia vincolato all'episillogismo per l'identità fra la sua conclusione e la premessa minore dell'altro o che l'episillogismo giaccia in continuità dialettica con il prosillogismo per l'identità della sua premessa maggiore con la conclusione di questo: quando la conclusione del prosillogismo sia premessa minore dell'episillogismo, o il soggetto di questo giudizio è specie immediatamente sussunta sotto il generico del predicato e il predicato è la connotante generica su cui immediatamente s'articola la connotante specifica del soggetto, e il prosillogismo è un sillogismo in Barbara meramente apparente in quanto tautologico, come quello che deve assumere a medio una connotante che immane nella connotazione del soggetto e che non può non identificarsi col predicato,

 


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[pag 13 (155 F 2/3) ]

o è di fatto un sillogismo ipotetico che inferisce la sua conclusione dall'ontica inerenza della connotante specifica nella connotazione del soggetto, inerenza che è affermata nella minore e della cui esistenza, in quanto meramente supposta, è conseguenza necessaria l'inerenza del predicato nella medesima connotazione cui inerisce la connotante specifica; oppure il soggetto del giudizio non è specie immediatamente sussunta sotto il generico del predicato e il predicato è una connotante generica su cui s'articola la connotante specifica del soggetto alla condizione che tra le due medino una o più connotanti specifiche, e allora il polisillogismo dovrà strutturarsi su tanti prosillogismi l'uno all'altro sovraordinati quante sono le connotanti medie tra quella generica di principio e quella specifica; ora, in entrambi i casi la serie sovraordinata dei prosillogismi riuscirà certo a convalidare la legittimità del sillogismo di partenza, ma non varrà a legittimare la sua conclusione, come quello che ha dovuto abbandonare la linea analitica lungo la quale procede la dialettica che conclude in tale conclusione e come quello che rimanda per la legittimità di questa conclusione alla precedente linea analitica; quando la conclusione del prosillogismo è premessa maggiore dell'episillogismo, la dialettica si conserva formalmente coerente con la corrente analitica dell'episillogismo, e nel prosillogismo in Barbara il soggetto si pone rispetto al medio e al predicato in un rapporto che è identico al rapporto in cui col suo medio e col suo predicato si pone il soggetto dell'episillogismo, con la conseguenza che, data l'identità dei predicati e dei rapporti tra gli intelligibili dei due sillogismi, il fatto che il soggetto dell'episillogismo sia la connotazione in cui immane come connotante generica il soggetto del prosillogismo nella cui connotazione immane come connotante generica il medio del prosillogismo, e il fatto che il predicato del prosillogismo immanga come connotante generica nella connotazione del medio, pongono necessariamente che l'unico intelligibile che fa da predicato nelle due conclusioni immanga legittimamente come connotante generica nella connotazione del soggetto del polisillogismo, sicché questo verifica in modo particolare da un lato la rappresentazione formale generica di cui un polisillogismo è segno, ossia il rapporto di immanenza successiva di quattro concetti, dall'altro l'ordine formale generico in cui i concetti di un polisillogismo si dispongono, e la funzione di principi di legittimità che le quattro proposizioni di un polisillogismo assumono nei confronti della quinta; ma questa articolazione di un sillogismo su di un prosillogismo se risulta l'unica legittima, si rivela anche come parziale e insufficiente in quanto la funzione di connotante generica relativa del predicato del sillogismo di partenza costringe la dialettica ad un arresto ingiustificato nell'analisi e lascia aperta la strada a un'ulteriore riduzione della connotazione del predicato alle sue connotanti generiche fino a giungere alla connotante generica assoluta, riduzione la quale potrà essere operata alla condizione di non ascendere più verso sovraordinati prosillogismi nei quali la dialettica attui l'univoco processo analitico, ma di discendere dal sillogismo originario ad episillogismi che abbiano la conclusione di questo a premessa minore e a premessa maggiore l'analisi del suo predicato, con le conseguenze che già abbiamo rilevato sopra in V);


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[pag 14 (155 F3/4)]

passando al terzo tipo di sillogismo BG, con P connotante generica assoluta di M e quindi di S, specie infima di P e denotato da M come da sua connotante generica relativa, l'analisi dei polisillogismi di cui esso entra a far parte rivela l'opportunità di distinguere un sillogismo siffatto in cui M sia specie immediatamente sottoordinata a P in quanto nella sua connotazione la connotante specifica necessaria s'articola immediatamente sulla connotante generica assoluta P, dai sillogismi formalmente identici nei quali però M non sia specie immediatamente sottordinata a P e nei quali quindi la connotante specifica assoluta di M non s'articoli direttamente sulla sua connotante generica assoluta: a) del terzo tipo di sillogismo BG con M specie immediata di P è lecito dire: I) che, se s'articola su di un episillogismo cui offra la propria conclusione come premessa maggiore, delle tre l'una: o l'episillogismo assume la specie infima a predicato e si nel modo Camestres, e in questo caso l'episillogismo non fa conoscere nulla di più di quanto già era noto dalla conclusione del sillogismo di partenza, dalla conoscenza di tutti gli intelligibili sussunti sotto P e dal confronto fra il dato dell'esclusione di un certo numero di intelligibili dall'estensione di P e quindi dalla connotazione della specie infima, o l'episillogismo assume la specie infima a medio e predica ad essa tanti intelligibili quante sono le connotanti generiche relative che ineriscono alla connotazione della specie infima e che hanno inerente la connotante generica assoluta P, e in questo caso risultano altrettanti sillogismi in Darapti, la cui conclusione ricava la sua validità per subalternazione dalla conclusione di un sillogismo in Barbara appartenente al polisillogismo progressivo che trova la premessa maggiore dell'episillogismo in Darapti come conclusione dell'infimo suo episillogismo, o l'episillogismo assume la specie infima a medio e predica ad essa l'intelligibile che è connotante specifica assoluta della sua connotazione, nel qual caso il conseguente sillogismo in Darapti verifica quel che verificano i precedenti che hanno a loro predicato la connotante generica relativa; II) che, se s'articola su di un episillogismo al quale offra la propria conclusione come premessa minore, delle tre l'una: o la premessa maggiore riprende come proprio soggetto il predicato della minore che si fa medio dell'episillogismo, e allora il sillogismo in Barbara che ne risulta deve avere a suo predicato o lo stesso intelligibile del medio espresso con altro vocabolo e con ciò non altra rappresentazione che quella di una tautologia o un intelligibile che è rappresentazione di uno stato o modo meramente relativo del medio e, di conseguenza, non a conoscere che della relatività o soggettività, o la premessa maggiore nega la predicabilità del predicato della minore, che in tal modo si fa medio, ad uno degli intelligibili della cui connotazione esso predicato non è lecito sia affermato inerente come connotante generica assoluta, e allora il conseguente sillogismo in Cesare conclude un'illazione per la quale si ripete ciò che si è detto della conclusione dell'episillogismo in Camestres di cui sopra, o la premessa maggiore assume il soggetto della minore a proprio soggetto e a medio del raziocinio, e allora il risultante sillogismo in Darapti conclude in un giudizio particolare la cui validità è per inferenza immediata da un giudizio universale, componente di uno dei polisillogismi costruibili attorno alla premessa minore stessa; III) che, se pretende articolarsi su di un prosillogismo dalla cui conclusione ritragga la propria premessa maggiore, questo prosillogismo che non potrebbe essere se non in Barbara,




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