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dovrebbe
avere a medio non certo un intelligibile nella cui connotazione inerisca il
predicato come connotante generica assoluta, perché siffatto medio non
inerirebbe come connotante generica relativa nel soggetto e con ciò non
consentirebbe l'ottemperanza al dictum de omni, bensì esclusivamente la
connotante specifica necessaria del soggetto alla quale il predicato potrebbe
essere attribuito come a quell'intelligibile che su di esso necessariamente
s'articola; ma allora delle due l'una o il medio è assunto nella sua pura
funzione di connotante specifica assoluta, e in questo caso nella sua
connotazione non può inerire il predicato che è connotante generica della
connotazione di cui il medio è specifico, e la premessa maggiore del
prosillogismo è falsa, o il medio è assunto come l'intelligibile in cui
necessariamente immane la connotante specifica e la cui connotazione integra è
riguardata precipuamente sotto il punto di vista di ciò che in essa si dà
necessariamente come specifico, e in questo caso la maggiore del prosillogismo
è legittima, ma la minore è una mera identità o ripetizione di un unico
intelligibile, che non rappresenta per nulla il rapporto inerenziale su cui il
discorso deve fondarsi in forza del dictum de omni né esplica la funzione di
principio di dimostrazione cui una premessa in genere è tenuta nei confronti
della conclusione; che se dunque la pretesa del sillogismo di partenza a
completarsi con un prosillogismo che gli offra la conclusione a premessa maggiore
è contraria a tutte le leggi del pensiero, al sillogismo non resta che
articolarsi su di un prosillogismo la cui conclusione assuma a propria premessa
minore, con la conseguenza che il sillogismo sovraordinato dovrà essere in
Barbara e dovrà articolare i propri intelligibili in modo che l'inerenza della
connotante generica assoluta nella specie infima si ponga a conseguenza
necessaria dell'inerenza della prima in una connotazione inerente nella seconda
come connotante generica relativa, la quale è o specie immediatamente
subordinata al predicato e con ciò connotazione entro cui il predicato è il
termine su cui immediatamente s'articola lo specifico necessario della specie o
specie mediatamente subordinata al predicato e con ciò connotazione nella quale
lo specifico necessario della specie s'articola indirettamente sul predicato;
ora, se il polisillogismo ha a medio la specie non immediatamente sottoordinata
al predicato, il medio o è genere immediatamente sovraordinato al soggetto,
sicché non gli è dato articolarsi se non su di un prosillogismo dalla cui
conclusione ricavi la propria premessa maggiore, o è genere mediatamente
sovraordinato al soggetto e, di conseguenza, gli è dato articolarsi su di un
prosillogismo che, se da un lato riprende a propria conclusione la premessa
minore del primo, dall'altro deve articolarsi su di un ulteriore prosillogismo
il quale conserverà a suo soggetto il soggetto del suo episillogismo se il
medio di questo è ancora genere non immediatamente sovraordinato al soggetto,
mentre dovrà assumere a propria premessa maggiore la conclusione
dell'episillogismo qualora il medio di questo sia il genere immediatamente
sovraordinato al soggetto; comunque un prosillogismo il cui medio sia specie
sottoordinata al predicato solo mediatamente ascende o mediatamente o
immediatamente a un prosillogismo che ritrae dall'episillogismo sottoordinato
solo la premessa maggiore, e quindi solo il predicato ma non il soggetto
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con la
conseguenza che a un certo livello del polisillogismo la dialettica analitica
modifica la direzione e la modalità cui fino allora si era attenuta come quella
che dal particolare rilievo dato all'inerenza entro la connotazione della
specie infima di una connotante generica relativa e dal particolare rilievo
dato all'inerenza entro la connotazione di questa della connotante generica
assoluta trapassa ad assumere come connotazione che sia principio di analisi
quella di una connotante generica relativa entro cui è già data una connotante
generica relativa in quanto inerente sicché non le è più lecito prendere in
considerazione la connotante generica assoluta, e nell'istante stesso della
modificazione della dialettica resta modificata l'intera struttura del
polisillogismo che in tal modo cessa di perseguire il suo scopo subordinato e
derivato di dimostrare la conclusione del sillogismo di partenza; di
conseguenza, solo se il polisillogismo su cui il sillogismo di partenza
s'articola in forza dell'identità della sua premessa minore con la conclusione
di quello, ha a suo medio la specie immediatamente subordinata al predicato, e
solo se tale prosillogismo s'articola su di un ulteriore prosillogismo che
ripeta rispetto ad esso lo stesso rapporto in cui esso s’è posto col sillogismo
di partenza, la dialettica discorsiva si conserva immutata e il discorso
trapassa dalla connotazione integra alla connotante generica assoluta e di qui
alla connotante generica relativa secondo uno schema di rapporti di inerenza la
cui costanza ed uniformità garantisce al prosillogismo le funzioni seconde di
dimostrare la validità della conclusione del sillogismo di partenza e di
ordinare i concetti secondo la scala completa dei generi e delle specie; b) del
terzo tipo di sillogismo BG con M specie non immediata di P è lecito dire che:
I) se s'articola su di un episillogismo, di questo, che sarà o in Camestres, se
la specie infima vi è predicato, o in Darapti, con la specie infima a medio, o
in Barbara, se assume a medio il predicato del sillogismo di partenza, o in
Cesare, se conserva le funzioni di predicato il predicato del sillogismo di
partenza e insieme ne fa il proprio medio, vale quanto si è detto degli
episillogismi in Camestres, in Darapti, in Barbara, in Cesare, che siano
articolati su di un prosillogismo il cui soggetto sia una specie infima e il
cui predicato sia una connotante generica assoluta predicata alla connotazione
che le è specie immediatamente sottoordinata; II) se s'articola su di un
prosillogismo, cui offra la propria conclusione a premessa maggiore, medio del prosillogismo
sarà o il genere immediatamente sovraordinato al soggetto, nel qual caso il
prosillogismo avrà il diritto di ascendere a tanti prosillogismi quanti sono
gli intelligibili medi che son generi immediatamente sovraordinati al soggetto
e specie non immediatamente sottoordinate al predicato, o un genere
mediatamente sovraordinato al soggetto, nel qual caso il prosillogismo o non
ascende o ascende ad altri prosillogismi a seconda che il medio sia o non sia
specie immediatamente sottoordinata al predicato, ma in entrambi i casi la
dialettica discorsiva strutturante il polisillogismo o i polisillogismi
sovraordinati, fondata com' è sullo spostamento d'attenzione da una connotante
generica relativa alla connotante generica relativa in essa immanente e da
questa alla connotante generica assoluta immanente in entrambe è altra dalla
dialettica discorsiva strutturante il sillogismo di partenza,
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, la quale è
spostamento d'attenzione da una connotazione integra che non è connotante di
nessun intelligibile a una sua connotante generica relativa e da questa alla
connotante generica assoluta immanente in entrambe, con la conseguenza che, o
il medio del sillogismo di partenza è genere immediatamente sovraordinato al
soggetto e in questo caso il polisillogismo che ne risulta è progressivo
perfetto, ma non ha nulla che fare con un sillogismo BG di terzo tipo il cui
medio è specie sottoordinata mediatamente o immediatamente al predicato, ma non
genere immediatamente sovraordinato al soggetto, o il medio del sillogismo di
partenza non è genere immediatamente sovraordinato al soggetto, e in questo
caso il polisillogismo che ne risulta, pur tendendo a convalidare la
conclusione del sillogismo di partenza con una forma progressiva, non adegua il
suo fine come quello che è costretto a ignorare la continuità delle connotanti
generiche relative che s'inseriscono tra la connotante generica assoluta, P del
sillogismo di partenza, e la connotante generica relativa attribuita come medio
al soggetto; III) se s'articola su di un prosillogismo la cui conclusione
s'identifica con la sua premessa minore, il polisillogismo s'arresta a
quest'unico prosillogismo qualora il medio del sillogismo di partenza sia il
genere immediatamente sovraordinato al genere immediatamente sovraordinato al
soggetto, oppure, in una situazione diversa, si compone con prosillogismi
ulteriori fino ad arrivare all' ultimo che trovi nel proprio episillogismo un
medio siffatto: comunque, tuttavia il polisillogismo da un lato non potrà
ascendere oltre perché l'ulteriore prosillogismo non potrebbe non assumere a
conclusione la premessa maggiore del precedente e non potrebbe non strutturarsi
in un sillogismo in Barbara impossibile o per assurdità o per offesa alla legge
dei tre intelligibili, dall'altro sarà il segno di una rappresentazione che da
un lato non adegua l'integrità della dialettica corrispondente in quanto pone
il dirompere di una connotazione integra, quella della specie infima, in tutte
le sue connotanti fino alla connotante generica assoluta, ma non la
discontinuità fra la connotante generica relativa che è medio
dell'episillogismo infimo e la connotante generica assoluta, data
l'impossibilità di far comparire nel polisillogismo tutte le connotanti che
mediano tra le due, dall'altro non soddisfa alle due conseguenze secondarie del
polisillogismo in generale di stabilire una dimostrazione sufficiente della
validità della conclusione dell'episillogismo infimo e di sistemare gli
intelligibili che lo compongono in una serie ordinata e completa di generi e di
specie; del quarto tipo di sillogismo BG, in cui P immanga come connotante
generica assoluta nella connotazione di M, connotante generica relativa
immanente nella connotazione di S, specie non infima di P, è lecito dire che: I)
se M è specie sottoordinata a P e genere immediatamente sovraordinato a S, in
quanto da un lato è l'intelligibile la cui connotazione ha a sua connotante
generica assoluta P ed è la connotante generica relativa su cui immediatamente
s'articola connotante specifica necessaria di S,
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da un lato
si completa o con un episillogismo in Camestres, la cui conclusione rappresenta
che un qualsiasi intelligibile che non abbia a connotante P non ha a connotante
S, il che è già noto nella stessa conclusione del sillogismo di partenza, o con
un episillogismo in Darapti, la cui conclusione è la rappresentazione
dell'inerenza di P in una parte soltanto degli intelligibili che entrano in
rapporto di predicazione con S, il che è già noto per subalternazione da uno
dei giudizi di uno dei prosillogismi che comprendono il sillogismo di partenza,
o con un episillogismo in Barbara, la cui conclusione rappresenta l'immanenza
di P nell'intelligibile cui M, soggetto del sillogismo di partenza, inerisce come
connotante generica relativa, essendo siffatto intelligibile o la specie infima
non immediatamente sottoordinata a M, nel qual caso l'episillogismo o è infimo
ed assoluto o tende a scendere ad un episillogismo che sia tale senza però che
l'ordine degli intelligibili sia dato nella sua serie completa ed integra, o la
specie immediatamente sottoordinata ad M, nel qual caso l'episillogismo è
infimo ed assoluto se l'intelligibile è al tempo stesso specie infima di P e
s'articola su uno o più episillogismi, che ripetendo la stessa struttura
formale concludono in un episillogismo infimo ed assoluto avente S a specie
infima di M, situazione quest'ultima che formalmente rispetta tutte le
condizioni formali di un polisillogismo ed offre rappresentazioni primarie,
indeducibili da nessun'altra dialettica operabile sulla dialettica dei concetti
del sillogismo di partenza, dall'altro va a ricercare il suo completamento in
un prosillogismo ineluttabilmente in Barbara, il quale o ripete nella sua
conclusione la premessa minore del sillogismo di partenza, e allora sia nel
caso che S di questa premessa che è S del prosillogismo sia specie
immediatamente sottoordinata a M della premessa che è P del prosillogismo, sia
nel caso nel caso che, non essendo S della premessa minore e del prosillogismo
specie immediatamente sottoordinata di M della minore che è P del
prosillogismo, il prosillogismo si pone come supremo ed assoluto oppure tende a
pervenire, attraverso prosillogismi intermedi rispettanti tutti lo schema
formale che lega ciascuno di essi all'episillogismo sottoordinato, a un
prosillogismo supremo ed assoluto, i cui tre concetti stanno tutti fra loro
come specie immediatamente sottoordinate a un genere immediatamente
sovraordinato e il cui concetto che è genere sovraordinato a tutti gli altri è
specie immediatamente sottoordinata al P che è genere sommo e insieme
connotante generica assoluta, oppure ripete nella sua conclusione la premessa
maggiore del sillogismo di partenza, e allora sia nel caso che la serie
ordinata in generi e specie degli intelligibili utilizzati sia rispettata sia
nel caso che non si rispetti quest'ordine, il polisillogismo conclude in un
prosillogismo supremo ed assoluto i cui tre concetti stanno tra loro nella
successione di genere sommo, specie immediatamente sottoordinata, specie
immediatamente sottoordinata a questa:
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