- 40 -
[pag 40 (163 F1/2)]
senza
riuscire a toccare né i generi sovraordinati ad S né quelli sovraordinati a P;
i sillogismi, che abbiano ad S l'intelligibile di cui lo specifico necessario è
differenza specifica o una specie non infima di esso, a P un generico relativo
dello specifico necessario, e ad M o lo specifico necessario o un generico
relativo che sia o la specie immediatamente sottoordinata a P o una specie
mediatamente subordinata a P, sono momenti di polisillogismi che ignorano nelle
loro rispettive dialettiche gli intelligibili sovraordinati ad S e a P; i
sillogismi, aventi ad S l'intelligibile che ha come differenza specifica lo
specifico necessario, a P una nota generica relativa di questo, ad M o lo
specifico necessario o una sua nota generica relativa che sia specie
immediatamente sottoordinata a P, sono momenti di due polisillogismi il primo
dei quali esclude dalla sua dialettica tutti i generi di P, il secondo tutti
quelli di M e di P; il sillogismo che abbia ad S una specie non infima
dell'intelligibile la cui differenza specifica assoluta è lo specifico necessario,
a P una connotante generica relativa di questa, e ad M la specie immediatamente
sottoordinata ad M, non coinvolge nella sua dialettica le note generiche di S
di M e di P -; degli altri nove polisillogismi, sette son tutti parziali, nel
senso che non offrono alla conoscenza tutti gli intelligibili che la loro
dialettica dovrebbe coinvolgere, in quanto o escludono gli intelligibili che
sono specie del sillogismo di partenza, e quindi tutte le specie sottordinate
all'intelligibile di cui la nota specifica necessaria è differenza specifica,
qualora questo intelligibile sia S, o una parte sola di essa, quelle
sottordinate all'intelligibile che è S del sillogismo e insieme specie
dell'intelligibile, o lasciano da parte oltre a siffatte specie anhe gli
intelligibili generici che son medi tra M e P, sicché il polisillogismo risulta
depauperato di tanti intelligibili di quanti livelli di intelligibili, dal
punto di vista dell'estensione, separano P da M; poiché questo si verifica se
nel sillogismo di partenza S non è specie infima, le specie ricompaiono là dove
S sia specie infima, e poiché gli intelligibili generici medi tra M e P sono
assenti quando M non sia specie immediatamente sottordinata a P, tra i nove in
parola il polisillogismo organizzato attorno al sillogismo con la specie infima
a S e con M non immediatamente sottordinato a P, è destinato ad escludere tali
intelligibili generici, ma i due polisillogismi, organizzati intorno al
sillogismo che abbia ad S la specie infima, a P una connotante generica relativa
dello specifico necessario, e ad M l'immediatamente sottordinato a P, debbono
necessariamente risultare integri, come quelli che accolgono nella loro
dialettica tutti gli intelligibili in rapporto con lo specifico necessario
considerato; il V tipo di sillogismo BS relativo assume tre strutture
differenti a seconda che a M, ossia a soggetto cui è immediatamente predicata
la connotante generica assoluta dello specifico necessario, ponga una
connotante generica relativa o che è immediatamente sottordinata alla
connotante assoluta o che è immediatamente sovraordinata alla nota specifica
necessaria o che è mediatamente sottordinata e sovraordinata rispettivamente a
quella e a questa, e per ogni struttura assume tre forme a seconda che suo S
sia o l'intelligibile di cui lo specifico necessario è differenza specifica o
la specie infima di questo o una sua specie non infima;
- 41 -
[pag
41 (163 F 3/ 4)]
nel caso che
non si tengano((??tenga??)) conto di suoi prosillogismi od episillogismi di
figura altra dalla prima di esso si deve dunque dire che: I) se suo M è la nota
generica relativa immediatamente sovraordinata allo specifico necessario, gli
episillogismi che ne derivano per ripetizione della conclusione nella propria
premessa, sono impossibili se S è la specie infima dell'intelligibile di cui lo
specifico necessario è differenza specifica, tranne che non sia data la
definizione-descrizione di P, che consente a P di farsi M dell'episillogismo,
sono invece leciti se S è o l'intelligibile di cui lo specifico necessario o
una sua specie non infima, perché da un lato se è data la
definizione-descrizione di P è legittimo l'episillogismo che ripete nella
propria minore la conclusione del sillogismo di partenza, dall'altro è
legittima l'articolazione su di esso di un polisillogismo i cui momenti
ripetono la conclusione del prosillogismo nella propria maggiore e che sono
tanti quante sono le specie sussumibili sotto S del sillogismo di partenza e
predicabili con P del medesimo; quanto agli episillogismi che mutuino dal
prosillogismo la premessa minore per farne una delle proprie premesse, la
ripetizione riguardante la premessa maggiore rende impossibile l’episillogismo
se S del sillogismo di partenza è la specie infima, negli altri due casi rende lecito
un polisillogismo i cui momenti predicano M del sillogismo di partenza a tutte
le specie di S, mentre la ripetizione riguardante la premessa minore provoca
episillogismi che elencano a P tutti i generi sovraordinati ad M del sillogismo
di partenza e con ciò conchiudono in una ripetizione di questo, senza però che
sia dato alcun ordine necessario per la successione dei vari episillogismi; lo
stesso sillogismo, articolandosi su di un prosillogismo cui ceda la propria
premessa maggiore, qualunque sia S, pone un polisillogismo di tanti momenti
quanti sono i generi di M sottoordinati a P come sue specie, se la premessa
maggiore è ripetuta come conclusione, pone invece un solo prosillogismo che
predica ad M la definizione-descrizione di P, se la premessa maggiore è
ripetute come premessa minore, sempre che sia data siffatta definizione
-descrizione; quanto all’articolazione su di esso di prosillogismi che ne
ripetano la premessa minore, la ripetizione se pone l’identità delle due
minori, genera un polisillogismo per cui vale quanto si è già detto prima
dell’episillogismo che ripete nella propria la minore del prosillogismo, se
invece pone l’identità della minore con la conclusione, genera un
polisillogismo i cui momenti riprendono come M lo specifico necessario e i
generi di S e quindi sono tanti quanti sono questi aumentati di un’unità; II)
se suo M è una nota generica relativa mediatamente sovraordinata allo specifico
necessario e mediatamente subordinata a P, per gli episillogismi e i
prosillogismi articolabili su di esso si ripete quanto si è detto qui sopra,
con le differenze che gli episillogismi da esso derivati per ripetizione della
minore del prosillogismo nella propria minore saranno inferiori di tante unità
quanti sono gli intelligibili mediatori tra M e lo specifico necessario, che i
prosillogismi da esso derivati per ripetizione della premessa maggiore
dell’episillogismo nella propria conclusione saranno inferiori di tante unità
quanti sono gli stessi intelligibili medi tra M e lo specifico necessario,
|