- 43 -
[pag
43 (164 F 1 /2)]
-con la
conseguenza che le specie di S del sillogismo di partenza non potranno
comparire né negli episillogismi sottordinati, di fatto inesistenti, né nei
prosillogismi i quali, riprendendo dall'episillogismo loro sottordinato la
premessa minore per farne la propria conclusione ripeteranno costantemente,
come proprio, S del sillogismo di partenza, cosicché nessuno dei polisillogismi
costruiti sul sillogismo che abbia ad S un intelligibile non specie infima
vedrà comparire nella propria dialettica le specie di questo destinate a
rimanere costantemente escluse -, poi
che ciascuno di essi, assumendo a proprio predicato il medio dell'episillogismo
immediatamente sottordinato, deve inserire tra il proprio predicato e il
proprio soggetto un intelligibile che, essendo necessariamente sottordinato al
primo e sovraordinato al secondo, è o una nota generica relativa dello
specifico necessario specie di M del sillogismo di partenza o lo stesso
specifico necessario o il generico di S del sillogismo di partenza di cui lo
specifico necessario è una delle denotanti specifiche - con la conseguenza che
là dove M del sillogismo di partenza non è la generica relativa immediatamente
sottordinata a P, sono esclusi tutti i generi di M medi tra M e P -; donde
deriva che i nove sillogismi vanno dall'estremo in cui sono esclusi dalla
dialettica il numero massimo di intelligibili - e precisamente tutti gli
intelligibili che hanno la nota specifica necessaria a denotante specifica ad
eccezione di quello che ha questa a sua differenza specifica, e tutti gli
intelligibili che sono connotanti generiche dello specifico necessario ad
eccezione della generica assoluta e della generica relativa ad esso
immediatamente sovraordinata, il che si dà se il sillogismo di partenza ha ad S
l'intelligibile denotato dallo specifico necessario in funzione di differenza
specifica e ad M la generica relativa immediatamente sovraordinata allo
specifico necessario - all'estremo in cui tutti gli intelligibili interessati
da una dialettica passante per uno specifico necessari sono inclusi nella
dialettica del polisillogismo- e precisamente lo specifico necessario, i suoi
generi, gli intelligibili cui inerisce come denotante specifico, il che si dà
se il sillogismo di partenza ha ad S la specie infima e a M la nota generica
relativa immediatamente sottordinata a P -, passando attraverso dialettiche che
coinvolgono un numero sempre più elevato di intelligibili; si deve, dunque,
concludere che il sillogismo del quinto tipo è principio di un polisillogismo
regressivo completo alla condizione che abbia ad S la specie infima e a M il
generico immediatamente sottordinato a P.
Il concetto di negazione, come esclusione dal pensato di un rapporto tra
due intelligibili in quanto illecito e illegittimo, se ritrovato in un giudizio
è esclusione per illiceità e illegittimità della pensabilità del rapporto tra
predicato e soggetto che dal punto di vista kantiano del dictum de omni è
rapporto di inerenza del primo nel secondo: se si ammette che al pensiero sia
data la rappresentazione di un unico e supremo concetto che sia nota generica
assoluta di tutti gli intelligibili pensabili, l'esclusione dal pensiero di un
rapporto di predicazione fra due intelligibili avrà sempre a sua ragione
l'assenza nella comprensione dell'uno di essi non già dell'intera comprensione
dell'altro,
[[NB, dopo
il punto c'è una nota dell'autore "Riprendere la divisione in BG, BS, GtG,
CtS e correggere sulla base di quanto scritto qui sotto”]]
- 44 -
[pag
44 (164 F2/3)]
bensì di una
nota specifica necessaria che presente in questa non si dà in quella e del
nesso necessario che vincola lo specifico necessario al suo generico e ne fa un
pensato uno, con la conseguenza che la negazione in un giudizio riguarderà
sempre uno specifico necessario e sarà il segno di uno spostamento di livello
dell'attenzione pensante che nell'atto di relazionare l'intelligibile soggetto
all'intelligibile predicato sale al piano di intelligibilità cui il predicato
appartiene e, ritrovato ivi lo specifico necessario che è differenza specifica
del predicato, riconosce la disuguaglianza che pone siffatta nota come
inidentificabile con ciascuna delle note costitutive della connotazione del
soggetto e che impedisce di relazionare il predicato al soggetto come un
escluso dalla materia di questo; dal punto di vista dell'attribuzione al
pensiero di un intelligibile genere di tutti gli altri, la negazione nel
giudizio non è un fenomeno universale del pensiero, in quanto non estende la sua
giurisdizione a tutti i giudizi, ma solo a quelli il cui predicato non sia il
genere assoluto e univoco, e fra questi a quelli il cui predicato comprende una
nota specifica necessaria che la connotazione del soggetto esclude da sé, o
coincide con essa; se invece si rifiuta al pensiero la liceità di darsi un
intelligibile che sia nota generica assoluta presente nella connotazione di
tutti gli altri, e quindi loro genere assoluto, se cioè si pretende di
arrestare il pensiero a un livello supremo di intelligibilità, insuperabile e
insieme disarticolato in un numero più o meno grande di categorie
disarticolate, da un lato ci si troverà di fronte a una serie di giudizi
negativi, ripetenti tutti la stessa situazione di cui sopra, l'esclusione cioè
del predicato dalla connotazione del soggetto per inidentificabilità della
differenza specifica di quello con una delle note specifiche necessarie
immanenti in questa, ai quali però si dovranno aggiungere i giudizi il cui
predicato è escluso dalla connotazione del soggetto in quanto il predicato è
una categoria altra da quella che è nota generica assoluta del soggetto; non
intendiamo qui risolvere la questione dell'unicità o molteplicità dei generi
sommi, e ci limitiamo ad assumere per ipotesi non dimostrata la sua soluzione
dell'unicità della categoria suprema: in questo caso i giudizi negativi si
dividono in due classi, quelli che escludono il predicato dalla connotazione
del soggetto sulla ragion sufficiente che il predicato o è un intelligibile la
cui differenza specifica non compare come nota specifica necessaria nella
connotazione del soggetto o è un intelligibile una cui nota specifica
necessaria non è identica a nessuna delle note specifiche necessarie della
connotazione del soggetto, e quelli che escludono la predicazione del predicato
al soggetto sulla ragion sufficiente che il predicato è una nota specifica
necessaria inidentica a nessuna delle note specifiche necessarie della
connotazione del soggetto o è una delle note inerenti alla connotazione di una
nota specifica necessaria inidentica a nessuna delle note specifiche necessarie
inerenti nella connotazione del soggetto - dato lo schema A non è B, conviene
distinguere il giudizio negativo in cui B o comprende le note B1, B2,
B3...Bn, di cui Bn è la differenza specifica
inidentica alle note A 1n, A2n, A3n,...An
che sono specifici necessari inerenti alla connotazione di A
|