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3)
l'episillogismo in Camestres che ripete nella propria minore la conclusione del
CtS - su di esso inarticolabile per un P del CtS che è o specie infima -,
scende ad ulteriori episillogismi di identico modo e figura secondo una serie
nella quale sono toccate le specie, sino all'infima, di P per essere negate a
S; 4) il prosillogismo in Celarent che s'articola su di esso ripetendone la
maggiore nella propria conclusione, sale ad ulteriori prosillogismi in Celarent
e con questi elenca tutte le connotanti generiche, sino all'assoluta, di M del
CtS alle quali è costantemente negato il medesimo P; 5) il prosillogismo in
Cesare che ne ripete la maggiore nella propria conclusione -illecito per tutti
i P una delle cui connotanti sia la specie infima non infima di cui S è
differenza specifica -sale ad ulteriori prosillogismi in Cesare e, assieme a
questi, passa in rassegna le connotanti contradditorie di M e di P e quanto di
contradditorio si dà in esse - gli intelligibili contradditori sono
costantemente negati l'uno all'altro -; 6)il prosillogismo in Camestres che ne ripete la maggiore nella propria
conclusione, sale a prosillogismi in Barbara e, assieme a questi passa in
rassegna o la differenza specifica di P con le sue connotanti generiche o uno
specifico necessario di P, altro dalla differenza specifica, con le sue
connotanti generiche - in questo caso la catena dei prosillogismi è illecita
per un P che sia o connotante generica assoluta o nota specifica di una
connotante generica assoluta - o la connotante generica immediatamente
sovraordinata a P con le sue note generiche -anche questa catena è illecita pei
medesimi P -; 7) non è mai lecita, per assenza di medio, l'articolazione su di
esso di un prosillogismo che ne ripeta la minore nella propria conclusione; dei
polisillogismi fra i cui membri compare questo CtS è lecito dire che: a) il
polisillogismo, che vincola episillogismo a prosillogismo mediante l'identità
tra la premessa minore del primo e la conclusione del secondo, è impossibile
con un qualsivoglia P del CtS quando pretenda conservare ai suoi membri la
prima figura, mentre, per un P del CtS che non sia specie infima, si fa lecito
quando sottordina al CtS, prosillogismo supremo ed assoluto, membri in
Camestres, nei quali sono elencate, con funzioni alterne di predicato e di
medio, le specie, infima compresa, di P, negate tutte a S del CtS che è
soggetto di tutti i membri; b) il polisillogismo, che connette episillogismo a
prosillogismo mediante l'identità tra la maggiore del primo e la conclusione
del secondo, se conserva a tutti i suoi membri il modo Celarent, è completo
quando sovraordina al CtS una serie di membri in cui alle note generiche di M,
con funzioni alterne di medio e di soggetto, vien negato P, e subordina al CtS
una serie di membri in cui alle specie di S sino all'infima, con funzioni alterne
di soggetto e di medio, è negato il medesimo P - la struttura non raggiunge
questa completezza, per assenza totale o parziale dei membri sottordinati al
CtS, quando il P di questo è o la specie non infima di cui S è differenza
specifica o una specie o un genere di tale specie-; c) il polisillogismo che
vincoli episillogismo a prosillogismo con l'identità tra la premessa maggiore
del primo e la conclusione del secondo,
se accoglie membri di prima e di seconda figura, ha tre strutture la prima
delle quali, avente in Celarent il solo CtS e impossibile per un P del CtS che
sia o la specie non infima di cui S è differenza specifica o una sua specie,
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accoglie nei
membri sovraordinati al CtS la serie delle note contraddittorie immanenti in M
e in P, succedentisi con funzioni alterne di medio e di predicato e negate le
une alle altre, e nei membri sottordinati la serie delle specie di S e di P,
sino alle infime se lecito, succedentisi con funzioni alterne di soggetto, di
predicato e di medio e negate le une alle altre -la totalità di questi
intelligibili non è data, per esclusione di queste specie, per un P che è
specie infima -, la seconda delle quali, avente in Cesare i membri
sovraordinati al CtS e l'episillogismo di questo e illecita per tutti i P del
CtS pei quali la precedente struttura è o impossibile o imperfetta, elenca, nei
membri sovraordinati al CtS, con funzioni alterne di medio e di predicato e in reciproca negazione, le note contraddittorie
immanenti in M e in P, e, nei membri sottordinati al CtS, con funzioni alterne
di soggetto e di medio, le specie, sino all'infima, di P, alle quali è negato
come predicato S del CtS, la terza delle quali, avente in Cesare il solo
episillogismo del CtS e illecita per un P del CtS che è o una specie infima o
la specie non infima con S a differenza specifica, elenca, nei membri
sovraordinati al CtS, con funzioni alterne di medio e di soggetto, le note
generiche di M, alle quali è negato P del CtS e, nei membri sottordinati al
CtS, con funzioni alterne di soggetto e di medio, le specie di P, alle quali è
negato S; d) il polisillogismo, che si vale della stessa identità dei due
precedenti come vincolo tra membro e membro, se accoglie a lato del modo
Celarent del CtS il modo Camestres del suo prosillogismo e il modo Barbara dei
prosillogismi del Camestres, immette nell'uniforme struttura tre differenti
materie, la prima delle quali è costituita dalla differenza specifica di P e
dalle sue connotanti generiche, la seconda da uno specifico necessario di P,
altro dalla differenza specifica, e dalle sue connotanti generiche, la terza
dal genere immediatamente sovraordinato a P e dalle sue connotanti generiche
-il primo contenuto non è dato quando P è la specie non infima con S a
differenza specifica, il secondo e il terzo contenuto non sono dati quando P è
una connotante generica assoluta o lo specifico di questa, e sono problematici
quando P è un cogenere di M -; il sillogismo CtS, che ha come S la differenza
specifica di A, nota generica assoluta, e come M la differenza specifica di S e
che, per la natura di M, è costantemente problematico ed estende la sua
problematicità a tutte le strutture dialettiche di cui partecipa, accoglie a
predicato un intelligibile che è o una specie infima della nota generica
assoluta A o una specie infima di un cogenere di A o specie non infima
sottordinata ad A o specie non infima sottordinata a un cogenere di A o lo
stesso generico assoluto A o una nota generica assoluta cogenere di A o un
cogenere di M o un cogenere di S o uno specifico necessario, che, altro da M e
da S e dai loro cogeneri, immane in una specie sottordinata ad A, o uno
specifico necessario, che, altro da M da S e dai loro cogeneri, immane in una
specie sottordinata a un cogenere di A; di esso è lecito dire che: 1)
l'episillogismo, che si sottordina ad esso ripetendone la conclusione nella
propia maggiore, se è di modo Celarent, è lecito per P che non sia la nota
generica assoluta con S a differenza specifica e, cogli episillogismi di
identico modo e nesso nei quali discende, elenca in alterna funzione di
soggetto e di medio l'assoluto generico di cui S è differenza specifica e le
sue specie,
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