Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 151 - 200
    • 179
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 92 -


[pag 92 (179 F1/2)]

le ricerche condotte su di un polisillogismo articolato su di un sillogismo in Barbara che rappresenti l'immanenza, entro connotazioni  determinate, di connotanti generiche nessuna delle quali sia assoluta e il cui predicato quindi sia una nota generica relativa, essendo il medio genere immediatamente sovraordinato al soggetto, rendon noto che tale polisillogismo o ha una struttura formale e materiale che lo costruisce su sillogismi la cui premessa maggiore è conclusione del prosillogismo immediato, nel qual caso i membri sillogistici hanno a predicato l'unico intelligibile che è nota generica relativa di tutti gli intelligibili considerati, a medi intelligibili nella cui connotazione ineriscono le note generiche considerate, a soggetti intelligibili nella cui connotazione ineriscono come note generiche i medi, oppure si costruisce secondo strutture che formalmente e materialmente sono altre da questa, con la conseguenza che, se il polisillogismo attua una di queste strutture esso rappresentazioni secondarie e mediate che ritrovan tutte la loro ragion sufficiente nella rappresentazione offerta dal polisillogismo di prima struttura -infatti, per tutte queste rappresentazioni vale quanto si è detto per le rappresentazioni offerte da strutture formali e materiali di un polisillogismo del tipo precedente che non sia perfetto -, mentre, se il polisillogismo verifica la prima struttura, realizza sì i modi di un polisillogismo progressivo, in quanto consente la dialettica da intelligibile ad intelligibile entro più intelligibili in rapporto di specie a genere in forza dell'inerenza dell'uno nella connotazione dell'altro e, di conseguenza, orienta la dialettica dalla specie infima al generico ultimo considerato, ma non si concede di esser perfetto, in quanto s'arresta nell'ascesa a un genere che non è il supremo e prosegue alla sola condizione di giungere con l'analisi alla nozione di questo supremo generico per poi sottordinare al proprio episillogismo infimo uno o più episillogismi i quali per verificare l'immanenza nella specie infima della connotante generica assoluta debbono entrare in strutture dialettiche che non rispettano la forma e la materia della struttura fino allora assunta a normativa; per questo è lecito affermare che qualsiasi sillogismo BG è un momento di un polisillogismo progressivo che rende nota l'articolazione della comprensione di una specie infima in tutte le sue connotanti generiche ordinatamente schierate secondo rapporti da generico a speciale e quindi da sussumente a sussunto, ma che soltanto un sillogismo BG il cui medio sia genere immediatamente sovraordinato al soggetto è il momento di un polisillogismo progressivo perfetto la cui perfezione consiste nell'offrire la serie ordinata di tutte le note generiche in successione da un generico assoluto e supremo alla connotazione integra di una sua specie infima; perciò nell'analisi delle condizioni formali del polisillogismo si deve anzitutto distinguere, entro il concetto di polisillogismo in generale, la nozione di polisillogismo progressivo, e nell'analisi delle condizioni formali di un polisillogismo progressivo si è tenuti a prendere in considerazione il polisillogismo progressivo perfetto i cui elementi sono ciascuno un BG il cui M è genere immediato di S; in una dialettica di pensiero colta nella sua integrità il principio di un polisillogismo progressivo perfetto è sempre un sillogismo il cui S, specie infima di P sua nota generica assoluta,


- 93 -


[pag 93 (172 F2/3)]

ha a predicato una nota generica relativa che è medio e insieme genere immediatamente sovraordinato, nel senso che si pone come la connotante generica relativa su cui s'articola direttamente lo specifico necessario che è differenza specifica di S; in una dialettica in fieri il principio di un polisillogismo progressivo perfetto è un qualunque sillogismo il cui P sia nota generica assoluta e il cui M non necessariamente è genere immediatamente sovraordinato a S, non necessariamente specie infima di P: dinanzi a siffatto sillogismo il pensiero è tenuto a una dialettica, costruttrice di polisillogismo, la quale espliciti la struttura polisillogistica discendendo in tanti episillogismi quanti sono gli intelligibili che mediano tra S del sillogismo dato e la specie infima da esso sussunta, ed ascendendo a tanti prosillogismi quanti sono gli intelligibili che mediano tra M e S da un lato e tra P e M dall'altro, con la conseguenza che tra la condizione in cui viene a trovarsi un pensiero che abbia che fare con un sillogismo che sia principio perfetto di un polisillogismo progressivo perfetto e la condizione di un pensiero che abbia che fare con un sillogismo che è principio imperfetto del medesimo polisillogismo non c'è altra differenza che quella del numero delle operazioni dialettiche richieste dall'una e dall'altra condizione; le ricerche condotte sul polisillogismo articolato su di un sillogismo che ha a soggetto una specie infima, a predicato la nota generica assoluta di questa, a medio una nota generica relativa su cui la differenza specifica della specie infima s'articola solo mediatamente, hanno mostrato che il sillogismo è destinato a conchiudere in funzione di episillogismo infimo la catena polisillogistica, non già perché sia illegittimo che esso si faccia prosillogismo di un episillogismo cui ceda la propria conclusione come premessa, ma perché la conclusione dell'episillogismo assoluto, una volta assunta a premessa di un ulteriore episillogismo, conduce a una sottordinata conclusione la cui rappresentazione, di validità non primaria non universale non necessaria, è strumentale per dialettiche che necessitino di giudizi negativi o di giudizi particolari, i quali, tra l'altro, inferiscono la propria apoditticità non necessariamente dal polisillogismo su cui s'innestano, bensì ora da questo ora da qualsivoglia altra argomentazione che utilizzi in forma affermativa ed ((od??))universale i rapporti di predicazione tra intelligibili di cui il giudizio negativo o il particolare sono conseguenti apodittici; donde si inferisce che il sillogismo in parola pone un polisillogismo che si costruisce su prosillogismi ciascuno dei quali ricava dall'episillogismo sottordinato la propria premessa minore, se il pensiero vuole rispettare le condizioni formali imponenti sia che il polisillogismo nulla di più e di altro sia che la rappresentazione dell'ordinata successione, dalla generica relativa ultima alla generica assoluta, di tutte le connotanti inerenti alla comprensione integra della specie infima, sia che il polisillogismo, in forza di quest'ordine completo o continuo, fondi la validità dell'immanenza del generico assoluto nella comprensione della specie infima che è validità della conclusione dell'episillogismo infimo, e insieme istituisca il sistema completo e continuo dei generi e delle specie cui la connotazione di una specie infima luogo; il che se da un lato esclude che a un polisillogismo di siffatta forma si giunga




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License