Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 151 - 200
    • 188
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 121 -


[pag 121 (188 F1/2)]

se un prosillogismo è una dialettica la cui conclusione è illazione di una premessa di un altro sillogismo, il prosillogismo lecito dell'episillogismo infimo del polisillogismo progressivo ha a sua conclusione la premessa maggiore perché tra soggetto e predicato della minore nessun intelligibile è medio tranne che la definizione o descrizione del medio stesso, con la conseguenza anzitutto che esso stesso è tenuto a darsi a termine maggiore il predicato dell'episillogismo, a soggetto il medio di questo, a medio il genere immediatamente sovraordinato a questo medio, poi che il suo sillogismo lecito deve concludere alla sua premessa maggiore secondo un rapporto tra sé e il suo prosillogismo che ripete perfettamente il rapporto tra sé e il suo episillogismo, infine che la necessità di dare ad ogni prosillogismo un prosillogismo che ne inferisca una premessa, stabilisce la ripetizione costante del predicato dell'episillogismo infimo che in tal modo si fa termine maggiore del polisillogismo e di ciascun suo sillogismo e la variazione del soggetto di ogni sillogismo, soggetto che nell'episillogismo infimo è la specie infima e in ogni prosillogismo è il genere immediatamente sovraordinato al soggetto dell'episillogismo; se ogni prosillogismo ha a termine maggiore un generico assoluto e a termine minore una specie del generico assoluto pel medio dell'intelligibile che è generico immediatamente sovraordinato alle specie, deve esser dato un prosillogismo il cui medio è immediatamente sottordinato al generico assoluto, con la conseguenza che tale prosillogismo la cui premessa minore non è illazione di nessun dialettica per l'immediatezza fra il suo soggetto e il suo predicato e la cui premessa maggiore neppure è illazione affermazione perché di immanenza immediata del predicato nel soggetto, è supremo ed assoluto; se ogni prosillogismo inferisce la maggiore del suo episillogismo attraverso la mediazione di un intelligibile che è genere immediato del soggetto e specie del predicato, in ogni sillogismo compaiono due dei termini già utilizzati nell'episillogismo con la conseguenza che i membri del polisillogismo saranno di un numero che è quello degli intelligibili della serie considerata diminuito di due in quanto dei tre termini dell'episillogismo infimo uno è abbandonato e sostituito da un altro e questo rapporto, ripetuto in tutte le dialettiche, da episillogismo a prosillogismo ed espresso con la formula 3-1+1=2+1, stabilisce che tutti gli intelligibili della serie compaiano nei vari membri almeno due volte ad eccezione della specie infima e della specie immediata del generico sommo che compaiono una volta sola; se ogni prosillogismo inferisce la premessa maggiore del suo episillogismo, tutti i giudizi del polisillogismo sono inferenze di giudizi a loro volta inferiti ad eccezione di tutte le premesse minori e della premessa maggiore del prosillogismo supremo, il che è necessario se il predicato e il soggetto di quelle minori e di questa maggiore sono intelligibili di dialettica immediata e se entrambe le classi di giudizi, al pari di tutti i giudizi di dialettica immediata da soggetto a predicato, fondano la loro legittimità non su un atto di intuizione o di evidenza immediata, ma su di un'analisi dei due termini che appunta l'attenzione in primo luogo sulla nota specifica necessaria che è differenza specifica del predicato e uno degli specifici necessari del soggetto,


- 122 -


[pag 122 (188 F2/3)]

in secondo luogo su uno o più dei generici cui lo specifico necessario si lega con funzioni di differenza specifica -donde l'impossibilità di errore generale e particolare nell'enunciazione della premessa maggiore del prosillogismo sommo, nella quale la predicazione del generico assoluto al soggetto è univoca data l'assoluta assenza sia di medi tra una specie e il suo genere immediato  sia di generi sovraordinati al genere considerato, e l'impossibilità di errore generale o di sussunzione di una specie sotto un intelligibile che non sia suo genere e la liceità di errore particolare, relativo alla perfezione del polisillogismo, o di sussunzione di una specie sotto un intelligibile che non è suo ((mero, vero?)) genere immediato, nella costruzione delle premesse minori; che se poi integriamo un polisillogismo progressivo con la sua formulazione regressiva, si osserva che questa è tramite di uno dei mezzi di verificazione della legittimità delle premesse minori; d'altra parte, l'andamento progressivo del polisillogismo con la sua ascesa di genere in genere verso il genere sommo sta tutto nella sussunzione di specie sotto generi e nell'assunzione di questa sussunzione come un dato di fatto e di diritto, comunque sia stata conosciuta ed appresa, per farne principio di una dialettica da sussunzione immediata a sussunzione mediata -. Da questi canoni fondamentali derivano canoni corollari: la conclusione di un prosillogismo è sempre premessa maggiore dell'episillogismo immediato e viceversa; costante è P che è sempre immutabile nella sua funzione e nella sua materia e che è offerto dal predicato del prosillogismo supremo, mentre variabili sono S e M in quanto ogni M di episillogismo è S del prosillogismo immediato e ogni S di prosillogismo è M dell'episillogismo immediato, sicché per un episillogismo che abbia ad S che sia specie infima, impossibile a farsi predicato e quindi medio, non si ulteriore episillogismo, e per un prosillogismo che ha ad M la specie immediata del genere sommo, impossibile a farsi soggetto di un altro genere, non è dato ulteriore prosillogismo; l'andamento della sua dialettica è da S specie infima a P genere sommo pel medio di una dialettica che è da S e al suo genere immediato e da questo a P, dialettica che ha a sua volta a medio una dialettica dal genere immediato di S al genere immediato di questo e da questo genere immediato a P e così via fino a trovare quella dialettica da specie a genere sommo P che è immediata, essendo questa ragione di sé e della dialettica tra P e la specie sottordinata alla specie immediata di P, dialettica che è ragion della dialettica tra P e la specie sottordinata alla specie sottordinata alla specie immediata di P, e così via fino alla dialettica tra P e la sua specie infima.

Le condizioni di validità di una struttura polisillogistica progressiva sono fissate dalle leggi fondamentali e derivate della medesima: in forza del particolare tipo di dialettica dev'essere data alla conoscenza, comunque poi il pensiero umano se la sia procurata, la rappresentazione collettiva e distribuita di una piramide concettuale, articolata in tutti i livelli dalle specie infime al genere assoluto, essendo chiara e distinta la connotazione di tutte le specie e la nozione, intuitiva e definitoria, del generico assoluto e il rapporto formale tra intelligibile e intelligibile:


- 123 -


[pag 123 (188 F4/189 F1)]

in assenza di siffatta rappresentazione il polisillogismo progressivo non è mai perfetto ed è lecito anche che sia errato; ancora in forza dello stesso modo di dialettica, gli spostamenti discontinui dell'attenzione devono essere compresi tra la rappresentazione dell'immanenza del generico assoluto nel genere immediato della specie infima e la rappresentazione dell'immanenza del genere assoluto nella specie infima, essendo la prima ragione della seconda pel medio delle rappresentazioni che indirettamente mostrano l'immanenza della specie immediata del generico assoluto nel generico immediato della specie infima: in assenza di uno di questi due limiti estremi della dialettica il polisillogismo non è mai perfetto ed è lecito che sia o errato o regressivo; in forza della necessità di ricorrere alla rappresentazione di rapporti immediati da genere a specie, dev'essere data la rappresentazione analitica delle comprensioni di tutti gli intelligibili della piramide, in assenza della quale il polisillogismo corre rischio di essere imperfetto; in forza della dialettica tra specie infima e generico assoluto, l'episillogismo infimo deve avere a P e a S rispettivamente l'uno e l'altro, e a M l'intelligibile di cui la connotazione di S una delle differenze specifiche che su di esso s'articolano, il prosillogismo supremo deve avere a P e a M rispettivamente il generico assoluto e una sua specie immediata e a S quel genere della specie infima che è specie immediata di questo M: l'inottemperanza alle due condizioni priva il polisillogismo o della perfezione o della forma progressiva.

 Infine, anche la costruzione in fieri di un polisillogismo progressivo è soggetto a condizioni generate dalle medesime leggi: da un sillogismo è lecito procedere a un polisillogismo progressivo perfetto, in generale se i predicati di tutti i giudizi sono connotanti generiche del loro soggetto, in particolare se il soggetto non è una specie infima, nel qual caso il processo è arrestato e nel senso degli episillogismi, né la specie seconda da un genere sommo nel qual caso il processo è arrestato in direzione dei prosillogismi, se il predicato non è un generico relativo, nel qual caso la dialettica è regressiva.

  Il polisillogismo regressivo a sillogismi BG, assunto a campione, ha relazioni costanti fra i suoi intelligibili le quali sono suoi canoni, è soggetto costantemente a situazioni che sono sue condizioni, si costruisce su certi rapporti tra intelligibili che sono condizioni del fieri della sua dialettica. Consideriamo le leggi o canoni: se esso intende arrestare la discontinua trasposizione di attenzione della sua dialettica alla rappresentazione dell'immanenza di una nota generica nella comprensione di un intelligibile, suo limite è l'immagine dell'immanenza di un generico assoluto nella comprensione di una specie infima di questo, perché nessun intelligibile al di di questo generico è dato che si ponga a nota generica e che sia predicabile di un suo sussunto, e insieme nessun intelligibile altro dalla specie infima è dato che accogliendo nella sua comprensione la specie infima sia ragione dell'esistenza e del modo di esistere di questa e del generico assoluto che le è predicato, con la conseguenza che il giudizio infimo della dialettica regressiva è, al pari di quello della progressiva, l'affermazione di immanenza del generico assoluto nella sua specie infima;




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License