Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 151 - 200
    • 190
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 127 -


[pag 127 (pag 190 F1/2)]

o è principio di una dialettica progressiva se P è genere assoluto e M generico relativo immediato di S, o non è principio di nessuna dialettica in caso altro dai contemplati, sicché in generale si dice che la dialettica progressiva si diparte da un sillogismo il cui S è specie di M, specie immediata di P.

 I due polisillogismi manifestano proprietà comuni: nessuno dei due con la dialettica che gli è propria, e che in fondo è comune ad entrambi perché in entrambi consiste nell'attribuire necessità all'immanenza di un generico in uno speciale in forza della necessaria immanenza del generico in un intelligibile che è generico dello speciale, pone la necessità di una serie immanenza di generici in speciali, precisamente di tutti quei generi che sussumono immediatamente lo speciale in cui son affermati immanenti; il che è indice del limite di validità e della condizione cui l'uno e l'altro van soggetti, essendo il limite rappresentato dalla necessità in cui ciascun sillogismo componente si trova di farsi episillogismo infimo di uno o più prosillogismi i quali diano a medio l'intelligibile che impone la predicazione del generico al suo sussunto immediato, essendo la condizione costituita dalla rappresentazione della totalità degli intelligibili, con l'analisi delle loro connotazioni, interessati  alla dialettica di ciascuno dei sillogismi componenti; donde deriva che se è vero che nessun concetto è rappresentato senza giudizio e nessun giudizio è rappresentato senza sillogismo, è altrettanto vero che nessun sillogismo è rappresentato al di fuori delle catene polisillogistiche destinate a inferire entrambe le premesse non nella loro funzione formale, ma nella loro struttura materiale, essendo con ciò le catene polisillogistiche di differente dialettica e di vario contenuto materiale in funzione delle differenze di rapporto materiale in cui i tre termini son posti; donde deriva ancora che se è vero che il polisillogismo serve a immettere ordine in una moltitudine sparpagliata di intelligibili, è altrettanto vero che nessun polisillogismo da solo è sufficiente a questo suo fine e che nessun polisillogismo è atto a generare conoscenze assolutamente nuove, nel senso di totalmente estranee a ciascuna delle note denotanti uno degli intelligibili della moltitudine, sia tale nota esplicitamente rappresentata in seguito ad un'analisi antecedente alla dialettica del polisillogismo in atto, o sia meramente implicita e in attesa di esser tratta alla luce dell'attenzione dall'analisi della dialettica del polisillogismo in atto; che se poi si pretende limitare l'attenzione ai due polisillogismi sin qui trattati nei loro canoni e nelle loro condizioni, essi evidentemente presuppongono una quantità notevole di precedenti operazioni polisillogistiche e precisamente tutte quelle sufficienti a generare l'ordine perfetto da genere a specie degli intelligibili nel cui novero stanno la specie infima e il genere sommo che sono loro termini, ordine in assenza del quale i due polisillogismi non sono esenti né da imperfezione né da errore, e in presenza del quale l'assenza di errore è garantita; molte considerazioni lascian dubitare che tale ordine sia mai posseduto da un pensiero di condizione umana relativamente a una serie di intelligibili, il che tuttavia, se condanna all'imperfezione qualunque polisillogismo a membri BG,


- 128 -


[pag 128 (190 F2/3)]

non necessariamente lo lega ad errore, ma costringe solo il pensiero a una particolare attenzione a quelle dialettiche da sussumente a sussunto immediato che, premesse maggiori di una dialettica progressiva e premesse minori di una regressiva, non godono dell'inferenza da ciò da cui è sussunto il sussumente o che è sussunto dal sussunto bensì dall'inferenza da ciò che conclude nell'atto di sussunzione immediato; d'altra parte, può sembrare che le due dialettiche, progressiva e regressiva, s'integrino a vicenda e conseguano, se considerate nel loro complesso, quelle dimostrazioni che isolatamente prese non offrono, se appare cioè al pensiero che, data la serie in sussunzione degli intelligibili A B C D...N, in cui A è generico assoluto di N sua specie infima, l'inferenza dell'immanenza di A in N dall'immanenza di A in B di B in C di C in D di D...N e l'inferenza della stessa immanenza dall'immanenza di D in N di C in D di B in C di A in B convalidino ciascuna coppia - pare che, se è vero che A è in N perché A è in C in quanto B è in C e A è in B e perché A è in D in quanto C è in D ecc. e che se è vero che A è in N perché B è in D in quanto B è in C e C in D, perché A è in B e D in N, i due discorsi finiscano per dimostrare reciprocamente ciascuna delle biffe attraverso cui passano, perché se A è in N perché A è in B, in C, in D e D è in N, e se A è in N perché D è in N, C in D, B in C, A in B, il fatto che A scenda in N pel medio di tutte le specie che gli si sottoordinano e insieme pel medio della sussunzione di N a tutti i suoi generi sottordinati come specie a A, ponga ogni intelligibile al suo posto e al suo grado -: di fatto le cose non stanno così perché entrambe le dialettiche presuppongono l'ordine sia che intendano percorrerlo in un modo o in un altro; tutt'al più servono di controllo o di verifica a quanto è già stato in altra sede ordinato e costruito, e solo in questa funzione di verifica i due si integrano: infatti, se nell'andamento progressivo si ritrova l'immanenza del genere sommo entro la specie infima attraverso la conferma dell'immanenza del genere sommo nella specie immediata e nella specie a questa sussunta e così via, e se nell'andamento regressivo si perviene allo stesso risultato ritrovando l 'immanenza del generico immediato nella specie infima e del generico di questa mediato dal primo in quello e così via, risulta che quell'intelligibile che dal primo discorso è stato incontrato a tanti gradi al di sopra della specie infima, che risulteranno essere il risultato della differenza fra la totalità degli intelligibili diminuita di quelli incontrati a partire dal generico assoluto, deve ritrovarsi col secondo grado agli stessi gradi al di sopra della specie infima, offerti dal numero degli intelligibili che si sono incontrati a partire dalla specie infima, e viceversa; ma questo non costruisce nulla, controlla soltanto; se di integrazione è lecito parlare, essa sta semplicemente nella simultaneità dei due legittimi moti, con tutte le loro conseguenze, con cui all'attenzione è dato discontinuamente trascorrere lungo una serie di intelligibili, completa almeno per lo stato di un pensiero di condizione umana; da questa loro integrazione è fornita appunto la modalità di struttura materiale che, date in un sillogismo, lo fanno principio di questa o di quella dialettica


- 129 -


[pag 129 (190 F3/4)]

 e lo negano a principio di qualsiasi dialettica; in secondo luogo è caratteristica comune che i sillogismi loro membri introducano ciascuno un intelligibile nuovo rispetto a quelli che son termini del suo prosillogismo e un intelligibile nuovo rispetto a quelli utilizzati dal suo episillogismo, con la conseguenza che i membri costitutivi sono costantemente di un numero pari al numero degli intelligibili esplicitamente dialettizzati diminuito di due unità [[Nota a matita dell'autore: “vedi dimostrazione della Nannetti”]]; infine, è caratteristica loro comune che la loro dialettica sia compresa entro un limite che si chiama superiore se con ciò si vuol intendere che da esso sgorga intelligenza su tutta la restante sfera, e che è costituito dal generico assoluto, e da un limite che si chiama inferiore se si vuole stabilire il suo destino di ricevere intelligenza da tutti gli altri intelligibili senza riuscirne a dare ad alcun altro che a se stesso, e che è costituito dalla specie infima.

  Le uniche conclusioni lecite cui l'analisi del polisillogismo perfetto nel modo progressivo e nel modo regressivo conduce stabiliscono con necessità:1) che nello stato di un pensiero di condizione umana nel quale è data soltanto la rappresentazione di sistemi triangolari di intelligibili compresi tra un limite infimo e un limite sommo assoluto e unico e nel quale quindi il moto ascendente e discendente lungo il sistema tocca una quantità finita di ontici intelligibili, ciascun polisillogismo deve essere finito come quello cui è lecito sovraordinare ad ogni episillogismo un numero finito di prosillogismi, secondo la formula N-2-1-n in cui N ed n  sono rispettivamente il numero determinato e finito di tutti gli ontici intelligibili della serie e il numero determinato e finito degli episillogismi sottordinati all'episillogismo considerato, e sottordinare ad ogni prosillogismo un numero finito di episillogismi, secondo la formula N-2-1-n in cui N ed n sono rispettivamente il numero determinato  e finito degli ontici intelligibili della serie e il numero determinato e finito dei prosillogismi sovraordinati al prosillogismo considerato - le due formule si deducono dalla formula N - 2 che stabilisce il numero finito e determinato di qualsivoglia polisillogismo -; 2) che nello stato di un pensiero di condizione umana il quale con la trasposizione discontinua della sua attenzione riesce soltanto a trascorrere entro una materia intelligibile limitata a parte rei dalla specie infima, a parte intellectus dal generico assoluto, ciascun polisillogismo deve essere finito come quello che nella dialettica  discendente progressiva non trova nessun intelligibile sottordinato alla specie infima e mediato da questa nei suoi rapporti col generico assoluto, nella dialettica discendente regressiva  non ha a disposizione nessun intelligibile sovraordinato al generico assoluto e da questo mediato nei suoi rapporti con la specie infima, nella dialettica ascendente progressiva non trova nessun intelligibile che sia nota generica del generico assoluto o che sostituendosi a questo nelle funzioni di termine maggiore del polisillogismo lo riduca a uno dei tanti medi colti a ragion sufficiente dell'immanenza del termine maggiore nella specie infima, nella dialettica ascendente regressiva non incontra nessun intelligibile che sia genere della specie infima e specie del genere immediato della specie infima




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License