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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 201 - 251
    • 232
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- 269 -


[pag 269 (232 F2/3)]

generalissimo di azione e reazione e nei quali il permanere del rapporto non è in funzione dell'identità di certi sensoriali che sono degli agenti e di certi altri che sono dei reagenti, ma è in funzione del permanere del rapporto che di certi sensoriali fa gli agenti e del rapporto che degli altri sensoriali fa i reagenti; ma se ciò si accetta per un certo intelligibile che è specie di un altro, si chiede come si debba intendere la ragione della conclassificazione di alcuni dei fenomeni già cogeneri per la loro sussunzione sotto il primo, quando di questi "alcuni" si faccia una classe per la loro sussumibilità sotto un intelligibile che sia specie del secondo: in questo caso evidentemente il ricorso all'immanenza di un certo rapporto intelligibile entro i due insiemi variabili a piacimento e correlati dal nesso apodittico che li faceva ((faccia??)) sussunti sotto l'intelligibile specie del generalissimo non è sufficiente a dar ragione dell'intelligibilità per cogenerità dei vari fenomeni che sono cogeneri rispetto a una specie della specie del generalissimo, così come avviene quando la cogenerità o conclassificazione di più fenomeni è rispetto all'intelligibile che è la gravitazione di masse gassose; ma si voglia pure che anche questa terza sussunzione ricavi la sua legittimità dall'apoditticità del rapporto che unifica e insieme riempie di apoditticità i gruppi sensoriali in quanto unificati in aggregati l'apoditticità del cui nesso li fa sussunti di un intelligibile sussunto ad un intelligibile che è specie di un intelligibile generalissimo; si chiede allora se questo modo di trattare l'identità dei sensoriali la cui rapportazione apodittica consente tante sussunzioni sotto intelligibili che sono gerarchicamente sottoordinati quanti sono gli intelligibili che son specie e quante sono le modalità ontiche di maggior ricchezza qualitativa che affettano la rapportazione apodittica, ossia se questa riduzione della identità dei sensoriali a identità dei rapporti intelligibili concomitanti e sussidiari della rapportazione apodittica fondamentale, se cioè questo modo di intendere l'intelligibilità di più fenomenici come l'apoditticità di una rapportazione fra due apodittici che sono rapporti di sensazioni altrimenti assolutamente eterogenee, sia lecito condurla fino a che non sia raggiunta la sussunzione dei fenomenici sotto quell'intelligibile che è rapporto apodittico tra rapporti apodittici e che insieme è specie infima, senza mai che il pensiero abbia bisogno di fondare l'apoditticità dei secondi rapporti su una qualsivoglia identità dei sensibili da essi rapportati; se ciò fosse si darebbero due aporie, a) in primo luogo che o ad ogni intelligibile che è rapporto tra rapporti deve corrispondere un intelligibile determinato costituito dal rapporto rapportato, sicché gli intelligibili dovrebbero essere tanti quanti sono i rapporti tra rapporti con in più i rapporti rapportati dai rapporti, il che, se è la teoria ideale per sganciare in tutto l'intelligibilità e la sua immanenza del fenomenico da qualsiasi confronto fra intuizioni fenomeniche irrelate l'una l'altra per essenza e per definizione e da qualsiasi rapporto funzionale fra queste intuizioni e quegli intelligibili, sarebbe lecito e legittimo se riuscisse a fondare una corrispondenza biunivoca che sarebbe fra la gerarchia degli intelligibili che sono rapporti di rapporti e la gerarchia degli intelligibili che son rapporti rapportati


- 270 -


[pag 270 (232 F3 /4)]

e che esigerebbe un numero dei secondi intelligibili perfettamente eguale a quello dei primi e per ogni intuito fenomenico una duplice sussunzione sotto un intelligibile della prima gerarchia e sotto il corrispondente della seconda, il che non pare sia né di fatto né di diritto in un pensiero di condizione umana il quale ha sì dialettiche intelligibili della prima gerarchia e dialettiche intelligibili della seconda, ma delle prime non ne ha un numero eguale a quelle della seconda, o fra gli intelligibili che son rapporti di rapporti e gli intelligibili che son rapportati da rapporti non c'è siffatta corrispondenza numerica in quanto alcuni di questi, ad un certo grado di gerarchia intelligibile, sono per dir così biffe di un numero molto superiore dei primi, il che pare sia quello che si in un pensiero di condizione umana che fa entrare in parecchi degli intelligibili che son rapporti di rapporti, dei rapportati intelligibili di identica struttura e grado ossia un solo intelligibile rapportato, e allora si ha il diritto di chiedere da qual ragione inferiscano gli intelligibili che son rapporti di rapporti e che rapportano rapporti identici, la varietà della loro comprensione che è o maggiore o minore complessità, ossia mutamento di funzione da speciale a generica e viceversa, differente denotazione nella stessa complessità ossia mutamento di qualità sullo stesso piano cogenerico o speciale o generico, dal momento che non lo deducono né dal loro genere né dai rapporti che essi rapportano e che son sempre gli stessi né tanto meno dagli intuiti rapportati dai rapporti che essi rapportano, per la quale aporia serve come caso particolare la serie gerarchica dell'azione e reazione, della gravitazione fra solidi o fra gas e solidi ecc., della gravità, della gravità, della gravità fra solidi o fra gas o fra gas e solidi ecc., b) in secondo luogo che, essendo l'illiceità di fondare l'apoditticità di un intelligibile su di un'identità di intuiti fenomenici sia degli intelligibili che sono rapporti di rapporti sia degli intelligibili che sono rapporti rapportati da rapporti, anche questi ultimi, rinunciando a rifarsi a una qualsivoglia identità dei fenomenici da essi rapportati, fanno di sé nessi apodittici di rapporti apodittici, i quali a lor volta son nessi tra nessi, sicché la moltiplicazione delle gerarchie  degli intelligibili rapportanti giustappone tanti ordini quanti sono i gradi e i membri della gerarchia di intelligibili che son solo rapporti senz'essere rapportati da nessun altro rapporto e ciascun ordine è in dipendenza funzionale dall'altro della cui ontità e dei cui modi ontici è condizione, donde non solo alle aporie già viste in a) si aggiunge anche l' altra che la giustapposizione e il rapporto reciproco di dipendenza funzionale sussisterebbero se veramente si desse che l'intelligibile di una gerarchia è soltanto il condizionante dell'intelligibile condizionato dell'altra e degli intelligibili delle altre condizionati da questo senza che il nesso si capovolgesse e si desse quel che di fatto si , che un intelligibile che è rapportato da rapporti si fa esso stesso rapporto rapportante il rapporto di cui prima era un nesso rapportato, ma, anche ammesso che nella sfera dialettica di condizione umana si desse quella sistemazione pacifica per cui le gerarchie degli intelligibili si susseguono l'una l'altra secondo una gerarchia che le ordina in modo che fra l'una e l'altra si dia un rapporto irreversibile di dipendenza funzionale




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