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dal punto di vista sia dell'unità del raggruppamento indipendentemente
dalla congregazione degli intuiti che lo costituiscono sia della necessità che
è la ragione della sua costanza o permanenza nonostante la successione, o dal
punto di vista del modo ontico che si dà con autocoscienza e che è l'insieme
degli attributi spettanti all'intuitività per l'uno e l'insieme degli attributi
spettanti all'intelligibilità per l'altro]; son queste le condizioni che necessariamente debbono
esser presupposte da un empirismo come ragioni o giustificazioni della spartizione
di una giustapposizione simultanea di intuiti autocoscienti in percezioni o
raggruppamenti costanti e permanenti di intuiti al di là della successione
delle giustapposizioni simultanee, e del giustapporsi al fenomeno autocosciente
della serie delle dialettiche fra le intuizioni di una percezione, che sono
conclassarie per la ripetizione dei
rapporti fra questi intuiti in quanto permanenti e in quanto in dipendenza
funzionale dall'unità della percezione, del fenomeno autocosciente di un
giudizio universale affermativo categorico; poiché, d'altra parte, è
dimostrabile che l'empirismo, almeno nelle sue forme più coerenti, è
l'assolutizzazione e analisi di almeno alcuni di modi ontici dell'insieme dei
fenomeni autocoscienti che la scienza contemporanea ha assunto come presupposte
ragioni sufficienti della legittimità dei suoi metodi e della forma e materia
che essa attribuisce agli intelligibili e ai loro rapporti, non resta che
vedere se anche nel corpo delle singole scienze la spartizione di una simultaneità
di intuiti autocoscienti in percezioni e la correlata dialettica dei giudizi
universali affermativi categorici sono fenomeni primari, discreti dalla
connessione in cui gli intuiti autocoscienti o loro raggruppamenti si
dialettizzano in indipendenza ed estraneità dal loro unificarsi in percezioni e
dalla correlata dialettica di giudizi universali affermativi non categorici o
addirittura apoditticamente condizionanti tale connessione e la sua correlata
intelligibilità, oppure se la identificazione dell'intelligibilità della massa
degli intuiti autocoscienti con la dialettica di un giudizio intelligibile e
non categorico e con la conseguente legittimità di dialettiche fra intuiti o
gruppi di intuiti che ritraggono da quella la ragione della loro identità e
della loro adunanza in una classe di ontici autocoscienti di cui quella è
ragione, non solo si dia indipendentemente da una necessaria autocoscienza
dell'intuito pel medio di percezioni ma ne sia il principio o condizione
apoditticamente antecedente, con o senza diacronia; la scienza contemporanea
equaziona l'intelligibilità con la verità e validità formale e materiale di una
dialettica che è una equivalenza quantitativa funzionale, in quanto sia
spostamento d'attenzione da un ontico autocosciente che è un quantitativo la
cui materia è da un lato quantità dall'altro un certo modo ontico della
quantità a un altro ontico autocosciente che è un quantitativo che è tale per
la quantità e per il modo ontico della sua quantità che costituiscono la sua
materia, sia spostamento d'attenzione che segue come falsariga e insieme genera
all'autocoscienza un rapporto fra i due che è simultaneamente di assoluta
identità per ciò che riguarda la quantità in generale di ciascuno e di assoluta
eterogeneità per ciò che riguarda il modo ontico con cui in ciascuno si dà
quest'unica quantità
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