Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 201 - 251
    • 238
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 288 -


[pag 288 (238 F1/2)]

dei suoi giudizi categorici con quelle dei giudizi categorici dell'intelligibilità per qualità in forza della dipendenza di tutti i giudizi conseriali ad eccezione di uno da questo uno che è primo assoluto e principio di inferenza per i restanti, se fosse dato porre come legittimo che la validità e verità formale di principio del giudizio primo è concomitante con la validità e verità materiale di principio dello stesso giudizio in entrambe le sfere dialettiche: ora, l'intelligenza per qualitativi mutua il diritto di inferire una serie di giudizi categorici a identità di intelligibili e a differenza di predicato da uno di essi non solo dalla dialettica autocosciente, instaurata fra questo e ciascuno degli altri, che è da principio a conseguenza e che fonda la verità e validità formale della funzione di principio assoluto del primo, ma anche dalla necessità che per siffatta dialettica si non solo nell'ordine di successione in cui le dialettiche si danno nel pensiero di condizione umana, ma anche nel condizionamento apodittico che il rapporto materiale degli intelligibili dialettizzati dal giudizio primo assoluto, rapporto la cui materia è in funzione delle materie di ciascun intelligibile e come tale è uno spostamento d'attenzione che ha la sua ragione in questa stessa materia, esercita sul rapporto materiale degli intelligibili dialettizzati negli altri intelligibili, il qual rapporto non è mai immediatamente dalla materia degli intelligibili in queste dialettiche ed è sempre mediatamente dalla materia degli intelligibili dialettizzati nel giudizio-principio, se non relativamente a una certa situazione della sfera dialettica del pensiero di condizione umana, mentre, assolutamente e indipendentemente dalla situazione di questa sfera dialettica, è sempre e solo immediatamente dalla prima e mediatamente dalla seconda; e questa necessità di inferire il diritto del rapporto materiale degli intelligibili di uno dei giudizi categorici conseriali immediatamente dalla materia degli intelligibili del giudizio primo e mediatamente dalla materia degli intelligibili del giudizio stesso, se da un lato fonda l'identificarsi della verità e validità formale del primato del giudizio primo con la sua verità e validità materiale, dall'altro ha la sua ragione nella necessità che le dialettiche di condizione umana patiscono di inferire i rapporti categorici di un qualsiasi intelligibile con tutte le denotanti materiali e formali a funzionali della sua comprensione sia dalla concentrazione dell'attenzione su di esso sia dal rapporto in cui tale intelligibile viene a porsi con gli altri, rapporto che la concentrazione attentiva rende autocosciente ma non produce nella sua materia, essendo questa qualcosa che è in sé e da sé e la cui intelligibilità è dai modi ontici autocoscienti che essa materia ha da sé e insieme da quei modi ontici che in uno o in altro modo devon esser resi autocoscienti entro la sfera degli ontici che sono intuiti autocoscienti fenomenici; donde segue che in una serie di giudizi categorici a intelligibili qualitativi identici l'immanenza e l'equivalenza del predicato col soggetto di tutti i giudizi che non sono primi se non relativamente allo stato delle dialettiche di condizione umana, risalgono sempre all'immanenza ed equivalenza del predicato col soggetto di un giudizio che è primo in sé, come quello che fonda tutte le altre immanenze


- 289 -


[pag 289 (238 F3 /4)]

ed equivalenze diverse anche fuori della sfera delle dialettiche e precisamente nella sfera del fenomenico, e diventa primo anche relativamente allo stato delle dialettiche di condizione umana quando queste sostituiscano alla successione dei giudizi correlati da rapporto da principio a conseguente che si sian succeduti di fatto in tale successione la successione di giudizi correlati in siffatto rapporto che si succedano in tale successione anche di diritto; c'è ora da chiedersi se la scienza abbia il diritto di addurre un'identica coincidenza della verità e validità formali del primato di un giudizio categorico di una siffatta serie con la verità e validità materiali dello stesso primato: le condizioni di siffatta coincidenza sono, lo abbiam visto, l'ontità di una dialettica da principio a conseguenza fra il giudizio primo e un altro a piacere della serie dei giudizi conseriali al primo la quale sia autocosciente sia per la sua partecipazione alla totalità delle dialettiche di un certo stato dialettico di condizione umana sia per l'illegittimità della sostituzione alla prima biffa della dialettica da principio a conseguenza di un altro giudizio conseriale ai primi, la dipendenza non soltanto formale ma materiale, del giudizio dialettizzato come conseguenza col giudizio primo, come fondamento dell'illegittimità e infine un'ontità a sé della stessa dialettica fra giudizio primo e giudizio conseguente come quella che è lecito predicare di inautocoscienza nel senso non già che sussista indipendentemente da un'autocoscienza in generale, ma nel senso che è necessariamente data oltre che con l'autocoscienza dell'intelligibilità, anche con l'autocoscienza del fenomenico, accompagnandosi alla quale siffatta dialettica in quanto intelligibile è inautocosciente, consegue l'autocoscienza in forza di ontici autocoscienti che sono altri dall'autocoscienza del fenomenico stesso, qualsivoglia sia poi la materia e i modi che a questi si vogliano attribuire o l'induzione o la deduzione o l'intuizione di un intelletto agente all'Aristotele o una reminiscenza alla Platone, e inferisce la propria immanenza con inautocoscienza nel fenomenico autocosciente sia dalla necessità dell'antecedenza, acronica o diacronica, del fenomenico agli atti autocosienti che la dotano di autocoscienza in quanto intelligibile sia da una certa equivalenza fra se stessa in quanto autocosciente e certi modi formali e materiali propri del fenomenico che sono in una qualsivoglia correlazione con la dialettica in quanto inautocoscientemente immanente nel fenomenico e che rendono lecita la predicazione di intelligibilità al fenomenico stesso secondo gli attributi che fan tutt'uno con tale predicabilità; la scienza, a quel che pare, non rispetta nessuna di queste condizioni quando dialettizzi serie di dialettiche che son giudizi categorici a intelligibili quantitativi identici: se enuncia un intelligibile che sia rapporto di tre qualitativi onticamente o solo problematicamente unici e sintetici e con ciò necessariamente pone un giudizio che è categorico per l'equivalenza tra l'uno dei tre e un certo rapporto fra gli altri due, ha il diritto di inferire altri due giudizi categorici al cui soggetto, rispettivamente l'uno o l'altro dei due rapportati nel primo predicato, è reso equivalente un rapporto, identico o altro dal primo, dell'intelligibile del primo predicato non assunto a soggetto col soggetto del primo giudizio,




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License