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o di tutte le associazioni
rispettivamente in due classi di conclassificati i cui diritti sono l'erezione
a ragione della prima dell'equivalenza e sostituibilità reciproche di queste
associazioni e a ragione della seconda dell'equivalenza e sostituibilità
reciproche di tutte le associazioni e le dialettiche che dall'erezione
insorgono fra le ragioni delle classi e ciascun conclassificato a connettere
questo alla sua ragione e quindi a tutti i suoi conclassificati, se infine è
data la soluzione della dialettica fra la ragione e i conclassificati con la
conseguente autocoscienza delle ragioni come assoluti e insieme, in virtù del
rapporto fra la prima classe e l'altra come da classe nella classe a classe
dalla classe, come sussunte l'una all'altra, il che appunto costituisce il
salto qualitativo dall'empirico all'intelligibile; componente o denotante
essenziale comune a tutte queste condizioni è l'identificazione, o
assimilazione, dei sensoriali omologhi, che si pone quindi a condizione prima
dell'ontità autocosciente di un rapporto intelligibile, come quella che a lato
di quell'identità parziale del nesso associativo, che fa tutt'uno con la sua
univocità e quindi con la sua costanza e uniformità entro differenti giustapposizioni
di diversi sensoriali, è principio dell'altra identità parziale, quella delle
dialettiche fra sensoriali omologhi, senza la quale la prima identità parziale
è insufficiente a fondare la dialettica di identificazione fra due associazioni
omologhe di sensoriali e quindi quella che John Stuart Mill chiama ripetizione
di associazioni e che non è se non questa dialettica identificatrice; se è data
l'assolutizzazione della ragione di una classe di associazioni ripetute o
dialettizzate per equivalenza reciproca, deve anzitutto darsi l'autocoscienza
della ragione in quanto tale, e, poiché essa è la dialettica propria di ogni
associazione relativamente a ciò che di identico o di reciprocamente assimilato
si dà, nei due gruppi sensoriali associati, e in tutti gli altri gruppi
omologhi associati secondo lo stesso nesso, e indipendentemente da ciò che in
tutti non è né identificabile né assimilabile per la sua totale mutevolezza,
l'autocoscienza della ragione in assoluto, che è poi l'autocoscienza
dell'intelligibile in sé, deve coincidere con la dialettica fra quel che di
identico e di assimilabile si dà in tutti gli associati omologhi e che non è se
non un ontico intuitivo o sensoriale anch'esso; e se è data l'assolutizzazione
della ragione dell'insieme delle classi di tutte le associazioni empiriche, in
quanto classe, la sua autocoscienza che è quella di un intelligibile ha a
principio l'autocoscienza della ragione in quanto tale e investe, come sua
materia, sia la permanenza inalterata entro il divenire delle giustapposizioni
fenomeniche del rapporto associativo caratterizzato dalla modalità ontica
propria di un'associazione, che dev'essere non solo di successione diacronica
ma anche di simultaneità acronica, sia l'inalterata somiglianza o identità dei
sensoriali associati omologhi, ponendosi come ontico autocosciente che è
dialettica necessaria e immutata fra due sensoriali o gruppi di sensoriali,
identici nell'autocoscienza del loro modo di darsi all'autocoscienza e
identificabili o assimilabili con sensoriali omologhi sia in tale autocoscienza
sia nell'autocoscienza della materia di tale modo; che se infine questa mia
analisi della teoria di JStuart Mill sembra introdurre ontici autocoscienti,
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, quali le biffe della
suprema dialettica intelligibile, che se non sono mere parole, debbono essere
intelligibili di tipo aristotelico, nel senso che sfuggono a una totale
coincidenza con il sensoriale, e con ciò pare contraddire all'intelligibilità,
ammessa da Mill, delle dialettiche particolari in cui la coincidenza del
sensoriale con l'intelligibile è necessaria, e a quanto io stesso ho detto su
tale necessità, questo è aporia che deve, a parer mio, esser risolta
dall'empirismo stesso nel cui seno sorge; ciononostante, l'assunzione a principio
del discorso delle dialettiche stesse intelligibili, nella loro forma e materia
assolute e non nei rapporti che da queste corrono al rapporto in cui devon
esser poste le sfere in cui tutto l'ontico autocosciente si divide, conduce
alla necessità di una identità o, se si vuole, ripetizione dei sensoriali in
divenire secondo modi materiali che consentono l'equivalenza di sensoriali con
altri antecedenti e successivi o per una loro reciproca eguaglianza o per una
loro semplice somiglianza, e che questa muove alla necessità di porre a materia
biffata dalle dialettiche intelligibili l'eguale o il simile che è principio
dell'equivalenza dei sensoriali e che è esso pure un sensoriale; si considerino
infine gli apriori dell'intendimento e la sussunzione attiva che essi operano
da sé o al fenomenico empirico o alla materia autocosciente dell'intendimento,
che nella dottrina kantiana sono gli ontici autocoscienti assunti a ragione ed
essenza dell'autocoscienza delle dialettiche intellettive: se è vero che la sussunzione
si dà ad ogni mutamento entro il divenire della giustapposizione dei
sensoriali, e se è vero che il suo duplice attuarsi simultaneo esenta
l'intendimento dall'inferenza dei propri contenuti dall'empirico, è altrettanto
vero che i rapporti intelligibili delle categorie, operanti nelle due sfere
quella dell'empirico e quella pura dell'intendimento, debbono pure ritenersi
quantitativamente e qualitativamente identici agli stessi rapporti delle
categorie in sé, con la conseguenza che sul piano dell'esperienza o
l'intelligibilità inautocosciente sta esclusivamente nell'unificazione delle
categorie, e in questo caso vien privata di alcune delle componenti
dell'intelligibile in genere, in particolare di quella dell'universalità e
necessità che sono sia dall'universalità e necessità del genere sommo sia
dall'intelligibile stesso in quanto complicazione o definizione del genere
sommo, sicché l'unica legittima intelligibilità, quella dalla categoria,
assegna alla dialettica fra fenomenici il diritto ad essere sussunta sotto la
categoria e quindi a godere di alcuni attributi dell'intelligibilità e insieme
il diritto ad essere membro di una classe di cogeneri con a ragione la
categoria, ma non [[il??]] diritto ad essere sussunte sotto altri intelligibili
e ad essere membro di altre classi con altre ragioni, o l'intelligibilità
inautocosciente sta sia nell'unificazione della categoria sia in qualche modo
ontico particolare del fenomenico unificato, e in questo caso accoglie anche
quel che prima era escluso, cioè il diritto ad avere una universalità e
necessità che è in funzione anche di qualcosa che s'aggiunge alla categoria,
sicché la dialettica fenomenica cui s'uniscono sia pur con inautocoscienza
siffatte modalità intelligibili si fa sussunto di intelligibili di grado
differente e insieme membro della classe della categoria
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