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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 252 - 301 F2
    • 254
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[pag 340 (254 F1 /2)]

o di tutte le associazioni rispettivamente in due classi di conclassificati i cui diritti sono l'erezione a ragione della prima dell'equivalenza e sostituibilità reciproche di queste associazioni e a ragione della seconda dell'equivalenza e sostituibilità reciproche di tutte le associazioni e le dialettiche che dall'erezione insorgono fra le ragioni delle classi e ciascun conclassificato a connettere questo alla sua ragione e quindi a tutti i suoi conclassificati, se infine è data la soluzione della dialettica fra la ragione e i conclassificati con la conseguente autocoscienza delle ragioni come assoluti e insieme, in virtù del rapporto fra la prima classe e l'altra come da classe nella classe a classe dalla classe, come sussunte l'una all'altra, il che appunto costituisce il salto qualitativo dall'empirico all'intelligibile; componente o denotante essenziale comune a tutte queste condizioni è l'identificazione, o assimilazione, dei sensoriali omologhi, che si pone quindi a condizione prima dell'ontità autocosciente di un rapporto intelligibile, come quella che a lato di quell'identità parziale del nesso associativo, che fa tutt'uno con la sua univocità e quindi con la sua costanza e uniformità entro differenti giustapposizioni di diversi sensoriali, è principio dell'altra identità parziale, quella delle dialettiche fra sensoriali omologhi, senza la quale la prima identità parziale è insufficiente a fondare la dialettica di identificazione fra due associazioni omologhe di sensoriali e quindi quella che John Stuart Mill chiama ripetizione di associazioni e che non è se non questa dialettica identificatrice; se è data l'assolutizzazione della ragione di una classe di associazioni ripetute o dialettizzate per equivalenza reciproca, deve anzitutto darsi l'autocoscienza della ragione in quanto tale, e, poiché essa è la dialettica propria di ogni associazione relativamente a ciò che di identico o di reciprocamente assimilato si , nei due gruppi sensoriali associati, e in tutti gli altri gruppi omologhi associati secondo lo stesso nesso, e indipendentemente da ciò che in tutti non è né identificabileassimilabile per la sua totale mutevolezza, l'autocoscienza della ragione in assoluto, che è poi l'autocoscienza dell'intelligibile in sé, deve coincidere con la dialettica fra quel che di identico e di assimilabile si in tutti gli associati omologhi e che non è se non un ontico intuitivo o sensoriale anch'esso; e se è data l'assolutizzazione della ragione dell'insieme delle classi di tutte le associazioni empiriche, in quanto classe, la sua autocoscienza che è quella di un intelligibile ha a principio l'autocoscienza della ragione in quanto tale e investe, come sua materia, sia la permanenza inalterata entro il divenire delle giustapposizioni fenomeniche del rapporto associativo caratterizzato dalla modalità ontica propria di un'associazione, che dev'essere non solo di successione diacronica ma anche di simultaneità acronica, sia l'inalterata somiglianza o identità dei sensoriali associati omologhi, ponendosi come ontico autocosciente che è dialettica necessaria e immutata fra due sensoriali o gruppi di sensoriali, identici nell'autocoscienza del loro modo di darsi all'autocoscienza e identificabili o assimilabili con sensoriali omologhi sia in tale autocoscienza sia nell'autocoscienza della materia di tale modo; che se infine questa mia analisi della teoria di JStuart Mill sembra introdurre ontici autocoscienti,


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[pag 341 (254 F3 /4)]

, quali le biffe della suprema dialettica intelligibile, che se non sono mere parole, debbono essere intelligibili di tipo aristotelico, nel senso che sfuggono a una totale coincidenza con il sensoriale, e con ciò pare contraddire all'intelligibilità, ammessa da Mill, delle dialettiche particolari in cui la coincidenza del sensoriale con l'intelligibile è necessaria, e a quanto io stesso ho detto su tale necessità, questo è aporia che deve, a parer mio, esser risolta dall'empirismo stesso nel cui seno sorge; ciononostante, l'assunzione a principio del discorso delle dialettiche stesse intelligibili, nella loro forma e materia assolute e non nei rapporti che da queste corrono al rapporto in cui devon esser poste le sfere in cui tutto l'ontico autocosciente si divide, conduce alla necessità di una identità o, se si vuole, ripetizione dei sensoriali in divenire secondo modi materiali che consentono l'equivalenza di sensoriali con altri antecedenti e successivi o per una loro reciproca eguaglianza o per una loro semplice somiglianza, e che questa muove alla necessità di porre a materia biffata dalle dialettiche intelligibili l'eguale o il simile che è principio dell'equivalenza dei sensoriali e che è esso pure un sensoriale; si considerino infine gli apriori dell'intendimento e la sussunzione attiva che essi operano da sé o al fenomenico empirico o alla materia autocosciente dell'intendimento, che nella dottrina kantiana sono gli ontici autocoscienti assunti a ragione ed essenza dell'autocoscienza delle dialettiche intellettive: se è vero che la sussunzione si ad ogni mutamento entro il divenire della giustapposizione dei sensoriali, e se è vero che il suo duplice attuarsi simultaneo esenta l'intendimento dall'inferenza dei propri contenuti dall'empirico, è altrettanto vero che i rapporti intelligibili delle categorie, operanti nelle due sfere quella dell'empirico e quella pura dell'intendimento, debbono pure ritenersi quantitativamente e qualitativamente identici agli stessi rapporti delle categorie in sé, con la conseguenza che sul piano dell'esperienza o l'intelligibilità inautocosciente sta esclusivamente nell'unificazione delle categorie, e in questo caso vien privata di alcune delle componenti dell'intelligibile in genere, in particolare di quella dell'universalità e necessità che sono sia dall'universalità e necessità del genere sommo sia dall'intelligibile stesso in quanto complicazione o definizione del genere sommo, sicché l'unica legittima intelligibilità, quella dalla categoria, assegna alla dialettica fra fenomenici il diritto ad essere sussunta sotto la categoria e quindi a godere di alcuni attributi dell'intelligibilità e insieme il diritto ad essere membro di una classe di cogeneri con a ragione la categoria, ma non [[il??]] diritto ad essere sussunte sotto altri intelligibili e ad essere membro di altre classi con altre ragioni, o l'intelligibilità inautocosciente sta sia nell'unificazione della categoria sia in qualche modo ontico particolare del fenomenico unificato, e in questo caso accoglie anche quel che prima era escluso, cioè il diritto ad avere una universalità e necessità che è in funzione anche di qualcosa che s'aggiunge alla categoria, sicché la dialettica fenomenica cui s'uniscono sia pur con inautocoscienza siffatte modalità intelligibili si fa sussunto di intelligibili di grado differente e insieme membro della classe della categoria




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