- 493 -
[pag 493 (301 F1 /2)]
che coincide
con lo spostamento d'attenzione da una materia-biffa a un'altra e che rileva la
sostituibilità reciproca, sulla base della sostituzione, di fatto e di diritto,
delle due biffe, sostituibilità operabile sotto certi e fissi punti di vista: e
questa dialettica fonda quella sua illiceità sul dato di fatto che una
sostituzione reciproca di uno ad altro di due ontici è la presa di coscienza di
una situazione operativa e pragmatica che non dipende né da presupposti o
postulati né da dialettiche o da manipolazioni autocosciente ma è in funzione
solo dell'intuizione autocosciente, sicché la sua ontità autocosciente e il
segno di cui ci si serve ad indicarla hanno tutta la portata delle
autocoscienze sensoriali e dei segni da cui queste sono indicati, una portata
priva, se si vuole, di universalità e necessità e valida ossia autocosciente
solo per chi la compie, ma sui cui modi generici nessuno è in disaccordo, e
cioè su cui nessuno discute che, una volta datasi all'autocoscienza,
quest'autocoscienza sia quella di uno spostamento operato su di uno dei
sostituiti e di un suo subentrare all'altro relativamente a ciò che dell'altro
la concentrazione d’attenzione su di esso rileva; donde segue 1) che
l'autocoscienza della sostituzione di diritto e di fatto è sempre quella di un
dato immediato che ha la liceità di accompagnarsi ad autocoscienza solo
nell'operazione in cui consiste e non nella materia che patisce l'operazione,
2) che quindi di fronte a due ontici autocoscienti affermati come sostituiti
l'autocoscienza hic et nunc s'accompagna all'ontico della loro sostituzione ma
solo per una autocoscienza in generale e non per quell'autocoscienza hic et
nunc che essa è e con ciò coincide oppure si distingue dall'autocoscienza in
generale e quindi da quell'autocoscienza hic et nunc che dell'autocoscienza in
generale si presenta come esponente, a seconda che s'accompagni oppur no con
l'ontico della sostituzione, 3) che la sostituibilità segue le sorti della
sostituzione in quanto sua liceità; in altri termini, la sostituzione come dato
immediato e intuito s'accompagna sempre ad un'autocoscienza che è parte della
sua ontità appunto perché le è coessenziale, con la conseguenza che uno
spostamento d'attenzione da un autocosciente ad un altro rileva
all'autocoscienza la loro sostituzione o non sostituzione immediatamente, e
mediatamente quel che per sostituzione s'intende in generale sia che la sostituzione
si operi sia che non si operi; col che si viene a dire che l'autocoscienza di
una sostituzione o di una sostituibilità in generale è un dato primo e
immediato il cui principio è una sostituzione e quindi una sostituibilità
autocosciente o che ciononostante resta dato primo e immediato appunto perché
coincide con siffatti autocoscienti, allo stesso modo che un verde è un verde
in particolare e in generale al primo autocosciente intuito che sia verde;
sostituibilità e sostituzione in generale e in particolare non necessitano,
allora, di deduzione, almeno per ciò che riguarda la loro ontità o
autocoscienza e costituiscono un dato di partenza per lavorare su quelle
dialettiche indipendentemente dalla nozione di identità, necessità,
intelligibilità, ecc.: là dove son poste la sostituzione e la conseguente sua
liceità con autocoscienza in generale, delle due l'una, o è verificata una
sostituzione, con conseguente sua liceità, accompagnata da autocoscienza hic et
nunc,
|