Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 305
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 506 -


[pag 506 (305 F1 /2)]

anche Hegel e chi ne segue la logica ripetono la stessa situazione e quindi, sotto l'opposta appartenenza, reintroducono nella propria logica tutto quel che è della logica degli altri, compresi i principi di identità e di non-contraddizione:anzitutto lo spostamento d'attenzione su cui si struttura la dialettica di sostituibilità problematica assume a biffa di partenza la concentrazione d'attenzione su di un ontico di autocoscienza generica la cui intelligibilità deve entrare in congruenza con l'esperienza in quanto divenire;se per l'intelligibilità di una logica alla Platone e alla Aristotele il montare i rapporti tra qualitativo e modi formali dell'intelligibilità sulla base dei dati dell'esperienza ossia sulle inferenze che debbon trarsi dall'asserita immanenza con inautocoscienza, ma con corrispondenza biunivoca assoluta tra intelligibile e certi raggruppamenti empirici che mutuino il loro legittimo diritto a farsi sostitutivi del primo, perché questo significa la corrispondenza, dalla partecipazione ad alcune delle forme dell'intelligibilità, dell'intelligibile entro l'empirico, vuol dire legittima estensione di certe altre modalità formali dell'empirico all'intelligibile, e precisamente necessità di ammettere una pluralità di qualificazioni dell'ontico in generale, e conseguente necessità di distinguere i molti ontici qualitativi con l'unico strumento di distinzione che le dialettiche di condizione umana accettino, ossia con la negazione reciproca dei distinti che è poi esclusione di ciascuno dall'immanenza entro gli altri ed esclusione della dialettica di identità fra ciascuno e una qualsiasi delle note di tutti gli altri, e inoltre necessità di attribuire ontità a tanti intelligibili quanti sono gli aggruppamenti empirici i cui modi formali di unità e unicità rimandino all'immanenza inautocosciente ((??inautocoscienza??)) di un ontico sostanziale, con conseguente necessità di accordare l'apodittica immissione di contraddittorio e di negativo con l'intollerabilità loro in una sfera di dialettica intelligibile pel medio di una distinzione o separazione tra una contraddittorietà e negazione, assolute e oggettive, ossia a parte obiecti, tipiche della pluralità di dialettiche differenti e insieme tutte sostituibili a un medesimo ontico intelligibile, e la contraddittorietà e negazione, relative e fenomeniche, come quelle che sono a parte subiecti in quanto non traducono la molteplicità di contraddittori dalla pluralità delle dialettiche differenti e sostituibili all'unico intelligibile alla unità qualitativa di quest'ultimo, ma traggono origine dall'applicazione della forma della negazione o esclusione e di quella sua ragione che è il contraddittorio a un ontico problematico la verifica della cui ontità conduce a sottolineare l'illiceità con esclusione delle dialettiche su di esso fondate tra cui appunto stanno le stesse dialettiche di negazione che hanno ontità solo per il problematico e per quel che al problematico origine, ossia l'autocoscienza hic et nunc denotante l'unificazione dell'ontico con un'autocoscienza in generale - le dialettiche di negazione fra due intelligibili pel medio delle quali è stabilita la contraddittorietà reciproca delle biffe, hanno sì la loro struttura complessa ciascuna in una dialettica di immanenza o di sovrasussunzione dell'una biffa entro o sopra la connotazione dell'altra e l'esclusione di questa dalla serie delle dialettiche legittime, ma questo complesso dialettico non è primariooriginario,


- 507 -


[pag 507 (305 F2 /3)]

in quanto alla sua origine sta una dialettica di sostituibilità reciproca tra un intelligibile, la cui unità è disarticolabile o in vari qualitativi tra cui si danno due qualitativi intelligibili eterogenei nella qualificazione ed omogenei nella funzione o forma di connessione con le restanti qualità (ad esempio l'intelligibile X tra le cui denotanti son dati gli intelligibili B e C, le cui qualità B1 e C1 sono tali che B1C1, e le cui funzioni, ammettiamo di specifico necessario di un identico generico, B2 e C2 sono tali che B2 = C2 ) o in vari qualitativi intelligibili tra cui ne stanno due, in sé eterogenei nella qualificazione e nella funzione o forma, ma trattati come omogenei rispetto a quest'ultima (ad es., l'intelligibile Z, di cui tra le altre son denotanti gli intelligibili D ed E, le cui qualità D1 ed E1 son tali che D1E1, e le cui funzioni, ad esempio di specifico necessario rispetto ad un generico relativo, o di generico relativo rispetto ad uno specifico necessario, D2 ed E2 sono tali in sé da porsi come D2E2 ma sono poste tali che D2 = E2 ) e una dialettica sostituibile all'intelligibile; è evidente che, data l'identità delle funzioni, od ontica in B2 =C2  o postulata in D2=E2, una pluralità di dialettiche reciprocamente sostituibili e insieme reciprocamente diverse in quanto ciascuna modificazione di tutte le altre dev'essere la biffa che si correla in un rapporto di sostituibilità con l'intelligibile, con la conseguenza che la dialettica problematica vien privata di ontità in forza di una ragione che è la coimmanenza dei due qualitativi entro l'unico intelligibile e insieme l'impossibilità di questa sua struttura in cui un'identità di funzione fa tutt'uno con un'eterogenetà di qualificazione; ma siffatta ragione è evidentemente fondata su una dialettica di negazione e contraddizione dei due qualitativi in quanto tali, dialettica che se in ordine logico è il principio della necessaria successione, in ordine diacronico è il punto di arrivo della successione stessa; ma allora questa negazione e contraddizione che traggono origine da qualcosa di meramente problematico, sussistono in funzione di questo e della sua pretesa di entrare entro la sfera delle dialettiche intelligibili e perdono di ragion d'essere e di soggettività in funzione dell'illegittimità della pretesa; nell'ontico intelligibile legittimito molti sono i qualitativi, i quali però non si negano entro l'intelligibile l'un l'altro appunto perché non entrano in contraddizione l'uno con l'altro, come rivela il fatto che vari intelligibili qualitativi di qualificazione diversa si succedono come denotanti in una connotazione senza che ciò ingeneri contraddizione e quel che la contraddizione è alle sue radici, ossia la sostituibilità problematica di ontici insostituibili, e hanno la liceità di succedersi in siffatto modo perché quel che per l'intelligibilità in siffatta successione conta, e precisamente la forma o rapporto funzionale fra due di essi, rispetta quel primato della qualità, come intelligibile e principio di intelligibilità, sull'unità-unicità, come intelligibile e principio di intelligibilità, che consiste in un certo modo del qualitativo che gli consente le sue funzioni senza escludere il modo e le funzioni dell'unità-unicità, sicché se nell'intelligibile Y si rinviene il diritto di una disarticolazione della sua unità




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License