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tutto ciò
sfugge alla formula del dictum alla Kant così come è sfuggito alle altre,
perché tutte quante hanno assunto a ontico autocosciente, da disarticolare
nelle sue porzioni materiali e formali e da riunificare limitatamente però alle
sole porzioni formali al fine di ottenere lo schema formale-universale di tutti
gli ontici autocoscienti sostituibili-identici ad esso, il sillogismo ossia una
delle dialettiche che compaiono entro la sfera delle dialettiche di condizione
umana, e, ciò facendo, non solo han perso il contatto con la forma veramente
generale di tutte le dialettiche, ossia con il generico dictum de omni, ma non
han neppure raggiunto il loro scopo di fare della formula del loro dictum il principio
vero e valido materialmente e formalmente della verità e validità formali e
materiali di un qualsivoglia sillogismo, in quanto, o che la struttura formale
di un sillogismo sia il predicare a un qualunque sussunto che sia estensione di
un sussumente quanto di sussumente si predica a un sussunto che sia sua
estensione o che sia la predicazione di un sussumente a un sussunto che sia
porzione della sua estensione alla quale nella sua totalità il sussumente è già
stato predicato o che sia l’autocoscienza della sussunzione di una porzione di
un’estensione sotto un sussumente o sua volta estensione sussunta ad un altro
sussumente e insieme l’inferenza di tale autocoscienza dall’autocoscienza della
sussunzione dell’intera estensione, cui la porzione appartiene, sotto il primo
sussumente o infine che sia la denotazione da parte di un ontico autocosciente
di una connotazione in quanto giustapposizione di molteplici autocoscienti
denotanti in forza della medesima funzione di denotazione esercitato(a) dallo
stesso primo autocosciente sulla connotazione di uno dei molti autocoscienti
che si giustappongono entro la prima connotazione, ognuno di questi complessi
di dialettiche non è che la descrizione della forma di un sillogismo in
generale, non è che una dialettica di sostituzione-identità tra biffe che sono
porzioni formali di altrettante dialettiche l’una l’altra sostituibili
-identiche e perciò chiamate tutte sillogismi, descrizione la quale nell’atto
stesso in cui pretende di farsi ragione di un sillogismo in generale delle due
l’una o si limita a erigersi a modulo della serie di forme in cui debbono
entrare delle materie al fine di unificarsi in un’unificazione di dialettiche
che appartiene a quella serie di reciprocamente sostituibili che chiamiamo
sillogismi, o pretende di porsi come quell’ontico autocosciente la cui
immanenza in un’unificazione di dialettiche che è membro della serie dei
sillogismi pone apoditticamente la verità e validità formale e materiale
dell’unificazione di dialettiche e insieme il diritto di trattare verità e
validità come degli apodittici, e quindi degli ontici autocoscienti che sono e
sono quel che sono indipendentemente da qualsivoglia rapporto con cui essi, e
le dialettiche, le biffe delle dialettiche, e in particolare la dialettica della
conclusione e le dialettiche che l’assumono a propria biffa di partenza, si
pongono con qualcosa d’altro, e in questo caso si riduce o a una petizione di
principio o a un circolo vizioso; //
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