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e dalle loro denotanti, pretendono di costituire degli ontici
autocoscienti intelligibili e quindi di farsi biffa di partenza per una
predicazione di siffatte forme o di loro denotanti, evidentemente siffatti
spostamenti debbono essere il punto di arrivo di un processo di dialettiche che
ha a sua partenza un complesso di intuiti simultanei o di insiemi in
successione di siffatti complessi, sia che la condizione necessaria e
sufficiente perché questo complesso o questi insiemi siano principio diacronico
di una serie di dialettiche che porta a giudizio di predicazione di
intelligibilità con a ((??o??)) biffe degli ontici che non sono né forme
intelligibili né loro denotanti, ossia la capacità del dialettificare in generale
abbia a suo principio diacronico ((??acronico??)) l'innatezza delle forme
intelligibili, sia che la stessa capacità faccia tutt'uno con l'attenzione in
quanto modalità dell'autocoscienza in generale con i suoi modi del concentrarsi
e dello spostarsi; siamo così tornati alla questione della sostituibilità di
porzione a porzione in seno a un complesso di intuiti simultanei e a un insieme
in successione di tali complessi;//
se deve essere termine di indagine e di analisi la predicazione di
immediatezza ed originarietà all'unificazione in generale di molti intuiti
sensoriali entro un complesso di sensoriali simultanei e quindi se è ancora sub
indice la questione se l'unificazione di più sensoriali simultanei
nell'individualità di una percezione o nell'unità di una correlazione sia
presupposto e condizione delle dialettiche ritrovanti in essa la propria
ragione o presupponga un certo numero di dialettiche la cui dialettificazione
totale è suo principio e ragione, sembra che sia lecito attribuire certezza alla
secondarietà di una classe di unificazioni di sensoriali simultanei o trattati
per tali rispetto alle dialettiche di sostituzione che la consentono; infatti,
una volta posta da un lato una unificazione di sensoriali con le dialettiche
che prendono a biffe due o più di questi sensoriali e che prendiamo
provvisoriamente per concomitanti all'unificazione per evitare di affrontare
quella questione preliminare che qui non c'impegna, e una volta accettato che
un certo numero di siffatte unificazioni son trovate tali che alcune delle
dialettiche con a biffe dei sensoriali di ciascuna e insieme alcuni dei
sensoriali dialettificati entro ciascuna entrano rispettivamente in rapporto di
sostituibilità con una certa quantità delle dialettiche operate entro ciascuna
delle rimanenti e con certuni dei sensoriali dialettificati entro ciascuna
delle rimanenti, si osserva che ai due complessi di dialettificazioni succede
un terzo complesso di dialettiche che pongono in rapporto di sostituibilità
reciproca ciascuna delle unificazioni di sensoriali con una a piacere delle
rimanenti e, in forza di ciò, istituiscono un'unificazione delle unificazioni
che chiamiamo classe o insieme o con quel qualsivoglia termine che sta ad
indicare che almeno sotto un certo punto di vista ciascuna del gruppo di
unificazioni unificate è da trattarsi come se fosse la stessa cosa di un'altra
qualsiasi dello stesso gruppo; il ripudio
di una intelligibilità innata o autogenetica che non si limiti ad
offrire a una dialettica la forma in generale della sostituibilità ossia il
nesso tra due che consente di trattare l'uno come se fosse lo stesso
dell'altro, ma pretenda di dotare di autocoscienza degli ontici qualitativi
che, avendo in sé la necessità di quella forma e di quel nesso e ponendosi come
sostituibili,
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in uno o in altro modo, con i sensoriali dialettificati entro ciascuna
unificazione di sensoriali dell'insieme, si pone a ragione dell'unificazione di
tutte le unificazioni di sensoriali entro l'insieme, consente di lasciare la
sfera delle dialettiche in balia con se stessa e con tutte le operazioni,
utilizzanti meri sensoriali che debbono essere poste come compiute perché
risulti giustificata la dialettica dalle dialettiche di relazione e di
sostituzione fra porzioni di unificazioni di sensoriali alle dialettiche di
sostituzione entro una classe di unficazioni di sensoriali; non è qui questione
se il soggetto ossia la sfera di dialettiche autocoscienti di condizione umana
sia per dir così passivo rispetto al complesso degli intuiti simultanei e
all'insieme dei complessi intuitivi in successione, oppure goda di una certa
indipendenza, coincidendo la passività con il fatto che tale sfera in tutte
quelle dialettiche utilizza di suo solo l'autocoscienza, l'attenzione, la concentrazione
d'attenzione, gli spostamenti d'attenzione e la forma della
sostituzione-sostituibilità, mentre per il resto, qualitativi dialettificati,
forme di dialettificazione altre dalla sostituibilità, principi e ragioni delle
dialettiche con questi qualitativi e queste forme, si limita a investire di
dialettica e quindi di autocoscienza quel che l'insieme dei complessi le offre,
identificandosi invece l'indipendenza con l'aggiunta a quei modi che anche la
passività accetta come propri della sfera, di ontici autocoscienti che
l'insieme di complessi intuitivi o non offre o manifesta solo dopo le avvenute
dialettiche, sian queste motrici oppur no della manifestazione o presa
d'autocoscienza, e che, tanto se si chiamano
immaginazione quanto se si chiamano ipotesi, teoria, presupposto ecc.
sono dei problematici; quel che qui conta è vedere se basta che si diano
anzitutto delle dialettiche fra i sensoriali di ciascuna di varie unificazioni
di un complesso di intuiti simultanei o di molti di questi complessi in
successione, poi delle dialettiche di sostituibilità fra alcune di queste in
quanto però operate entro differenti unificazioni e fra alcuni dei sensoriali
già dialettificati ma immanenti in differenti unificazioni, perché
immediatamente siano poste le condizioni necessarie e sufficienti per fare
delle unificazioni cui appartengono le dialettiche e i sensoriali sostituibili
una classe o insieme di sostituibili l'uno all'altro; ora, son lecite alcune
osservazioni:a) se unificare varie unificazioni in una classe in forza della
loro sostituibilità significa trattarle come se ciascuna di esse fosse la
stessa cosa che un'altra a piacere delle immanenti, come se le due fossero un
uno, e non come costituenti un'unità o una sola e stessa cosa, nella
classificazione devono restare autocoscienti e termine di una concentrazione
d'attenzione le differenze che distinguono le singole unificazioni e che fan
tutt'uno con l'illiceità di dialettificare l'uno con l'altro e ad uno ad uno
ordinatamente tutti i componenti di ciascuna unificazione con tutti i
componenti di un'altra secondo lo stesso rapporto di sostituibilità con cui si
correlano alcuni solo dei primi con alcuni soltanto dei secondi; il che ha
luogo solo in forza di una certa distinzione e separazione che in seno a
ciascuna unificazione vien operata fra quel che vi si dà di sostituibile con
porzioni delle altre e quel che non tollera la sostituibilità, e in forza di un
certo privilegio che al sostituibile è dato
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di acquistare nonostante che sia una mera porzione, la stessa validità
ontica del tutto cui appartiene, almeno relativamente al diritto che il tutto
ha di essere posto in una certa classe, e questo non è altro che stabilire il
fondamento o criterio o ragione o punto di vista della classe, della
classificazione, delle dialettiche consentite da queste che hanno a loro biffa
l'unificazione; ma tutto questo comporta che nella classificazione con le
operazioni concomitanti l'attenzione attui la sua concentrazione e i suoi
spostamenti sulla porzione privilegiata, la quale non necessariamente è essenza
ed è predicata dall'ontico autocosciente dell'essenza, ma è tenuta comunque ad
elevarsi al di sopra delle connessioni individuanti sulla cui base comune tutte
le componenti dell'unificazione entrano nell'unificazione stessa e a
differenziarsi dal resto dell'unificazione cui appartiene; e al darsi di questa
distinzione s'accompagna il fuoruscire dall'attenzione e anche
dall'autocoscienza della porzione insostituibile, almeno per tutto il tempo
necessario a costruire, sulla base delle dialettiche di sostituibilità, il
tutto della porzione sostituibile e quindi la classe delle unificazioni
sostituibili le quali però patiranno la conclassificazione solo alla condizione
di deporre ciascuna fuori dall'attenzione e dall'autocoscienza la propria
porzione insostituibile, sicché a ben guardare le dialettiche di sostituzione
operate in seno a una classe solo in apparenza riguardano la totalità di
ciascuna unificazione conclassificata, solo cioè perché alla porzione
sostituibile si è dato il diritto di rappresentanza del tutto, ma di fatto
investono solamente la porzione sostituibile, tant'è vero che non appena l'
autocoscienza s'accompagna a una concentrazione d'attenzione sul tutto di
ciascuna unificazione, delle due l'una o la porzione degli insostituibili resta
nella sua subordinaione all'altra, nel qual caso restano le dialettiche di
classificazione, il che è quanto appunto indicano i termini di accidentalià o
di contingenza ad esempio, o le due porzioni tornano a essere saldate
nell'unità dell'individuo, e questo fuoriesce dalla sua classe; sotto questo
punto di vista fra le dialettiche di sostituibilità fra sostituibili in quanto
tali e le dialettiche di sostituibilità fra unificazioni di sensoriali in
quanto membri di una classe s'inserisce un medio che è la concentrazione
d'attenzione e quindi la riduzione dell'autocoscienza alla sola porzione di
sostituibili che è in ciascuna unificazione, continuandosi tuttavia a dare
l'autocosciente illiceità di una riduzione di tutte le unificazioni a un solo
autocosciente come residuo della concentrazione d'attenzione e della dotazione
di autocoscienza alla totalità unita dell'individuo con le sue componenti
equipollenti ed equivalenti; b) questa porzione di sostituibili arricchita di
privilegio offre in realtà due aspetti, perché da un lato è costituita dai
singoli qualitativi sensoriali che ciascuno da solo o in gruppo si danno
sostituibili gli uni in quanto di un'unificazione conclassificata con altri in
quanto di un'altra unificazione della stessa classe, dall'altro è costituita
dalle dialettiche secondo cui quei qualitativi vengono correlati ed unificati
l'uno all'altro, le quali pure, o ciascuna per conto suo o in gruppo, vengono
correlate in sostituibilità le une di una unificazione conclassificata alle
altre di un'altra unificazione della stessa classe;
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