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se quelle o una o alcune sostituibilità, che col metodo della
semplificazione dell'optimum equivalgono alla totalità delle sostituzioni
necessarie onde un'unificazione di sensoriali sia posta in una classe, non sono
ad arbitrio ma debbono, appartenere alla totalità di cui fanno in linea
problematica e provvisoria le veci, occorre che prima ancora della
conclassificazione del nuovo membro la totalità delle dialettiche di
sostituzione istitutrice della classe sia stata fissata, e, poiché la sua
definizione è concomitante col rilievo dato alla porzione privilegiata, la
funzione autocosciente di questa precede la classe e qualsiasi operazione
compiuta da questa o su questa e con ciò si pone come medio fra le dialettiche
operate sulle unificazioni di sensoriali in quanto meri autocoscienti e le
dialettiche operate sulle stesse unificazioni in quanto conclassari; d) quando
nella sfera delle dialettiche è autocosciente una classe di unificazioni di
sensoriali, è pure con autocoscienza una serie di operazione cui è lecito
compiersi sulla classe e rinnovarsi di continuo, il che esige che la classe si
mantenga come ontico autocosciente oltre la prima volta che si è data; ora, a
questa conservazione è lecito darsi senza tutte le dialettiche di sostituzione
che son state la ragione del suo primo darsi; se è certo che la conservazione è
uno dei frutti della memoria, è altrettanto certo che non si tratta di una
memoria meccanica come quella che sarebbe capace solo di ricostituire con
autocoscienza la serie degli ontici che si son dati una volta con autocoscienza
come gli antefatti della classe e il fatto stesso della classe ma vuoti di
tutta la tensione dialettica che quella prima volta li ha riempiti e che è
concentrazione e spostamento d'attenzione con elevazione all'autocoscienza di
quanto ne è venuto, e neppure parziale come quella che sarebbe atta a ridonare
autocoscienza a una parte sola dell'intero complesso autocosciente costitutore
della classe; è una memoria integra e attiva che ad ogni appello, di
qualsivoglia qualità sia questo appello in sé, ripone con autocoscienza
l'attenzione con la sua concentrazione e i suoi spostamenti e coi suoi effetti,
le dialettiche di sostituzione, la classe, tutte le dialettiche operate entro
la classe in quanto classe; se per un motivo qualsiasi di un'unificazione di
sensoriali che sia membro della classe è richiesta la ragione e il diritto
dell'appartenenza alla classe, è sempre lecito ripetere per l'unificazione
tutte le operazioni di sostituzione e confrontarle con quelle che la memoria
conserva e porre questa nuova serie di dialettiche come la riprova della
validità della conclassificazione dell'unificazione; ma è lecito anche
limitarsi ad alcune dialettiche di sostituibilità e stabilire la loro identità
con alcune di quelle che la memoria conserva come istitutrici della classe per
ottenere lo stesso scopo; e così, nuove concentrazioni d'attenzione su di un
membro di una classe son capaci o di rilevare dialettiche di sostituibilità
altre da quelle già utilizzate e quindi da aggiungersi a queste o tali da
modificare in tutto o in parte l'insieme delle dialettiche già utilizzate e da
provocare l'esclusione, dalla sfera delle dialettiche legittime, dalla classe o
da alterarla, il che è poi la stessa cosa; nella riprova, ricompare la
semplificazione dell'optimum ma con questa differenza che essa gode di
legittimità e non è né problematica né provvisoria,
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senza che a renderla tale ci stia l'innalzamento all'intelligibilità
dell'intero insieme delle dialettiche di sostituibilità il quale resta,
nonostante tutto (,)la riprova di questo mondo, sempre soggetto a
quell'arricchimento o annullamento che l'autocoscienza di nuove dialettiche di
sostituzione la cui esclusione nulla garantisce provoca; la validità della
semplificazione fuori da un'area di pretesa intelligibilità deve avere la sua
condizione nei modi con cui la prima volta è stata costruita la classe, e
precisamente nella costituzione di una porzione privilegiata, che è dialettica
di sostituibilità del gruppo delle dialettiche all'aggregato di sensoriali, a
ragione della classe e della classificazione dei conclassari e ((ne))
nell'unità con cui l'aggregato dei sensoriali è pensato e che si trasfonde nel
gruppo delle dialettiche, unità in forza della quale l'autocoscienza di uno o
alcuni dei sensoriali o delle dialettiche è principio del diritto di tutti i
restanti a darsi con autocoscienza indipendentemente dalle condizioni regolari
di tale diritto che sarebbero la stessa loro ontità autocosciente; senza
un'unità assoluta del tutto, come presupposto di un ontico autocosciente
disarticolabile in parti, non è lecita l'autocoscienza del tutto quando è data
solo quella di una o alcune parti, e, poiché nella classe si tratta sempre di
una sostituibilità parziale di un conclassario a un altro, dev'essere già data
come uno-tutto assoluto questa porzione sostituibile perché l'autocoscienza di
una sua parte sia ragione dell'autocoscienza del suo tutto; lo stesso discorso
si deve fare per l'alterazione o annullamento di una classe o per
l'arricchimento delle sue dialettiche di sostituibilità: perché il
sovraggiungere di una dialettica di sostituibilità altra dalle precedenti sia
capace di modificare o annullare una classe è necessario che essa abbia la
funzione di promotrice di contraddizione, dell'unica condizione cioè per la
quale l'ontico autocosciente è escluso non dall'autocoscienza ma dalla validità
e verità materiali e formali sua e degli effetti di una sua utilizzazione, e
tale funzione acquista alla condizione di inserirsi nella corposità individua
di un uno tutto entro cui contraddice a un'altra componente; quest'uno tutto
che è la serie intera delle dialettiche di sostituibilità non trova altro
principio da cui mutuare l'integrità e l'unità che o l'unificazione di
sensoriali in generale,
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la quale tuttavia garantisce tutto, e quindi la stessa serie
contraddittoria delle dialettiche, o l'unità delle biffe della porzione
privilegiata, la quale è l'unico autocosciente da cui si promuova l'unità della
serie dialettica e che è l'unico autocosciente che si faccia contraddittorio
per la contraddittorietà della serie; così ancora ci troviamo dinanzi alla
porzione privilegiata come medio di transizione a una classe; //
il dato di fatto che una classe di unificazioni sensoriali ha a sua
ragione immediata l'autocoscienza di una dialettica di sostituibilità che
chiamiamo porzione privilegiata fra un aggregato di sensoriali, pensato come
unità individua e costituito da ognuno dei sensoriali che immanendo in uno dei
conclassari è sostituibile a un altro immanente in un qualsivoglia altro
conclassario, e un gruppo di dialettiche, pensato come unità individua e costituito
dalle dialettiche ciascuna delle quali immane in un conclassario ed è
sostituibile a una delle dialettiche immanenti in un qualsiasi altro,
stabilisce un gioco dialettico fra la porzione privilegiata e le unificazioni
di sensoriali: tutto ciò che di queste in quanto membri della classe si fa
autocosciente è trasposto alla porzione, tutto ciò che nella porzione si fa
autocosciente è trasposto alle unificazioni in quanto conclassari; in questa
partecipazione di ciascuno dei due estremi a quel che è dell'altro non c'è né
dell'arbitrario né del fondato su una pretesa intelligibilità, ma soltanto la
prosecuzione della forma della dialettica che si è istituita la prima volta fra
la porzione e l'unità dei conclassari; come le unificazioni si son fatte porzioni
dell'unità superiore della classe in forza di una serie di dialettiche di
sostituzione per le quali alcune delle dialettiche operate in seno a una delle
unificazioni si son date come sostituibili ad alcune di quelle operate in seno
a ciascuna di tutte le altre unificazioni, con la conseguenza che le
dialettiche operate entro ogni unificazione son state automaticamente spartite
nel gruppo di quelle insostituibili e nel gruppo di quelle sostituibili,
destinato a divenire simultaneamente un ontico autocosciente ripetuto in tutti
i conclassari con identità ossia in modo che, al di là delle peculiarità di
ciascun ripetuto, ci fosse una costante modalità qualitativa di sostituzione
relativamente alla quale tutte le componenti ritrovate in un'unificazione conclassaria
si ritrovavano poi in ciascun'altra conclassaria, e come, se non altro rispetto
alla loro funzione di biffe di una dialettica del gruppo delle sostituibili,
alcuni sensoriali di un'unificazione son stati trovati sostituibili ad alcuni
sensoriali di ciascun'altra unificazione e han finito per integrarsi in un
aggregato o unificazione la quale, ripetuta com'era entro ciasun membro della
classe, doveva contenere tutto ciò che, relativamente ad essa, si dava
autocosciente in ciascun conclassario, così ogniqualvolta i membri della classe
offrono o un sensoriale o una dialettica che son tali da doversi ritener
ripetuti come quelli che si danno l'un l'altro sostituibili indipendentemente
dal membro in cui immangano, il sensoriale o la dialettica debbono essere
integrati nell'aggregato o nel gruppo della porzione privilegiata e, una volta
così integrati, debbono essere ritrovati ripetuti in ciascun conclassario; non
c'è arbitrio perché l'estensione di ciò che è della porzione a ciascuna
unificazione della classe e l'estensione di ciò che
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