Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

IntraText CT - Lettura del testo

  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 334
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 600 -


[pag 600 (334 F1 /2)]

che non necessariamente il possesso delle funzioni reciproche acquisito una volta da parte di due qualitativi sensoriali accettanti il rapporto intelligibile dell'immanenza è concomitante con l'inalterabilità e che ad ogni darsi con autocoscienza o dei qualitativi che già son dati autocoscienti con siffatto possesso o di un rapporto intelligibile di immanenza il quale dia all'autocoscienza una propria identità o sostituibilità a quel primo rapporto, deve essere concomitante l'autocoscienza o del primo rapporto o rispettivamente dei primi qualitativi; se non si sta attenti, si finisce col disgiungere talmente le due esigenze dell'intelligibilità formale del rapporto e della congruenza con esso delle funzioni reciproche dei qualitativi da esser costretti o a elidere la prima o, dinanzi all'impossibilità di questa elisione, a dichiarare del tutto inefficace la seconda, con la conseguenza di attribuire al sensoriale l'attitudine ad entrare in un immutato rapporto di immanenza nonostante le più varie modificazioni dei suoi qualitativi che in tal modo si fanno privi di una funzione reciproca la cui assenza è condizione dell'indifferenza di una sua congruenza o incongruenza col rapporto; se si vuol evitare questo rischio con tutte le aporie che lo rendono inefficace, occorre rassegnarsi ad attribuire al fenomenico una certa razionalità o intelligibilità formale come attitudine ad accogliere il rapporto di immanenza in ciò che di generico esso ha e insieme ad accettare che nel sensoriale ci sia, per conseguenza, una certa capacità dei suoi qualitativi ad accogliere le funzioni che pur devono essere accolte quando essi entrano come materie del rapporto, ma che l'accettazione delle funzioni non sia concomitante automaticamente con l'accettazione dell'intelligibilità formale del rapporto, nel senso che il sensoriale nella sua ontità autocosciente immediata mai offra ragioni per entrambe le accettazioni nella loro simultaneità, ma solo per la prima, non essendo tuttavia date ragioni per un'esclusione della seconda; il sensoriale manifesta allora una certa tensione verso l'intelligibile, un orientamento asintotico con l'intelligibile che è garantito solo nell'unidirezionalità stabilita dal fatto che l'uno e l'altro si danno secondo almeno una rapportazione formale comune, ma non nella coincidenza esclusa dalla certezza che le funzioni reciproche dei sensoriali in rapporto di immanenza godano di tutte le stesse denotazioni che apriori spettano a due intelligibili che entrino nello stesso rapporto; e questa interpretazione dei complessi in successione di sensoriali simultanei è l'atteggiamento che la sfera delle dialettiche autocoscienti di condizion umana assume dinanzi ad essi quando li aduna in classi e con ciò opera delle dialettiche di predicazione il cui complesso da un lato si pone con tutta l'apriorità formale del dictum in ciò che ha di intelligibile e dall'altro attinge ad ogni istante dai complessi fenomenici la materia delle sue biffe; //

il dictum de omni è dunque rapporto di predicazione e quindi di sostituibilità-immanenza di un ontico autocosciente nella totalità disarticolata di un altro e insieme traslazione del rapporto dalla totalità di questo alla totalità di tutti gli unificati in cui esso immane come porzione privilegiata, quando la sostituibilità-immanenza si sia data autocosciente entro il fondamento di una classe, o dalla totalità di tutti gli unificati in cui esso immane all'unità della porzione privilegiata


- 601 -


[pag 601 (334 F3 /4)]

quando la sostituibilità-immanenza sia autocosciente entro gli unificati ma con immediata o dialettica relazione con la porzione che ha fatto degli unificati una classe; c'è, è vero, la questione se la dialettica di sostituibilità fra l'aggregato degli intuiti e il gruppo delle dialettiche, i quali comprendendo tutti i reciprocamente sostituibili da unificazione ad unificazione li adunano in classe, si dia con autocoscienza indipendentemente dalle unificazioni e con ciò si ponga come un unico autocosciente assoluto e irrelato dalle percezioni in cui immane, lasciando alla connessione di sostituibilità di ciascuna sua biffa, l'aggregato degli intuiti e il gruppo delle dialettiche, rispettivamente all'aggregato degli intuiti e al gruppo delle dialettiche che in ciascuna unificazione si danno come le porzioni sostituibili alla biffa e sostituibili a porzioni di un'altra unificazione a piacere della classe l'uffizio di ragione dell'immanenza, oppure se la dialettica di sostituibilità, fondamento della classe, si dia immanente in ciascuna unificazione della classe senza liceità di essere astratta da essa e si ponga con autocoscienza tante volte quante sono le unificazioni, lasciando al rapporto di sostituibilità di ciascuna sua biffa come immanente in questa unificazione alla corrispondente biffa come immanente in qualsiasi altra unificazione della classe il compito di principio della legittima sostituibilità reciproca delle molte dialettiche di sostituibilità e del legittimo uso, che di qui consegue, della dialettica come di un uno unico; la questione, che è dei nominalismi e delle teorie degli insiemi a fondamento nominalistico, non condiziona con l'una o l'altra soluzione i modi delle dialettiche del dictum de omni e delle dialettiche in generale il cui insieme chiamiamo classe perché o nel caso che il fondamento della classe sia un unico o nel caso che i molti fondamenti della classe siano trattati come un unico, i nessi di sostituibilità che portano ad adunare le molte unificazioni in una classe e quelli che conducono all'immanenza dell'un sostituibile nella totalità cui appartiene l'altro e alle traslazioni di immanenza dall'una totalità all'altra restano invariati nella loro legittimità e nei loro effetti, e neppure stabilisce dei pregiudizi nei confronti delle pretese di intelligibilità di cui si riempirebbero le dialettiche e le loro biffe, perché l'assolutizzazione e unicizzazione della dialettica di sostituibilità, fondamento della classe, si fa principio di intelligibilità a se stessa e a tutto quel che da essa consegue, comprese le dialettiche del dictum, purchè riceva la predicazione degli attributi di intelligibilità formale, e le due operazioni dell'unicizzare e del predicare non sono affatto funzionalmente dipendenti l'una dall'altra, ma sono due dialettiche irrelate ciascuna delle quali si pone di per sé e ha la sua ragione in quel che non è ragione dell'altra; e se è vero che la riduzione delle molte porzioni privilegiate, immanenti ciascuna, con il suo modo di dialettica di sostituibilità fra aggregato di intuiti e gruppo di dialettiche, in ogni unificazione della classe, ad un autocosciente uno ed unico è avviamento o facilitazione a una predicazione di intelligibilità formale, è del pari vero che la stessa predicazione non è impedita dal lasciare le molte porzioni nella loro molteplicità originaria e dall'escludere che la loro unicizzazione sia qualcosa d'altro dal mero loro rapporto di sostituibilità reciproca;




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License