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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 301 F2 - 350 F3
    • 338-39
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[pag 615 (338 F4 /339 F1)]

impedisce in tutti i casi di trattare i nuclei di sensoriali come dei sostituibili reciprocamente secondo qualsiasi modo di sostituzione, compreso quello puntuale e perfetto dell'identità per unicità, qualora nel dualismo fra sensoriali e rapporti fra sensoriali si parta da quelli come condizioni assolute e prime per l'ontità propria e di tutto ciò che per essa sussiste e quindi si precluda alla mera ed unica sostituibilità legittima del rapporto di estendere la sua azione fuori da sé, o costringe sempre a trattare i nuclei dei sensoriali come dei sostituibili per sostituibilità perfetta e puntuale e quindi come degli identici per unicità, qualora, una volta eretto in quel dualismo il rapporto fra sensoriali a condizione prima dell'ontità di essa, si sia costretti a fare della sua puntuale e perfetta sostituibilità il principio di un'uguale sostituibilità di tutto il resto degli autocoscienti, sicché la sfera delle dialettiche che volesse rendersi congruente con la teoria dovrebbe mettersi nelle condizioni o di ignorare l'unicità di alcune unificazioni conclassarie e di trattare tutte le unificazioni conclassarie come dei distinti e differenti o di ignorare la pluralità delle unificazioni conclassarie e di fare di queste dei modi di un unico che riduce alla propria unicità autocosciente la molteplicità dei suoi modi, entrambe le quali dialettiche di trasformazione della modalità di una classe in generale non si vede come la sfera sia capace di operare; dunque, la diversità delle unificazioni in sé, delle unificazioni in quanto conclassari, dei sensoriali che le costituiscono nell'uno stato di irrelatezza per insostituibilità e nell'altro stato di sostituibilità, non è la modalità imposta dalla particolarità dei sensoriali che è presupposta come un apriori e che deve decadere da questa sua funzione di principio assiomatico dell'inintelligibilità in sé del fenomenico e delle dialettiche costruite al suo livello se è privo dell'attitudine ad entrare in congruenza e in concordanza libera da contraddizioni con l'assioma che esso si giustappone per cooptazione apodittica, della sostituibilità della forma come unico fattore delle dialettiche di sostituzione in generale; ma poiché la diversità distinguente continua a rimanere anche se privata della sua pretesa ragione della particolarità dei sensoriali, l'illiceità di richiamare differenze di materia o di forma dei rapporti che son forme delle dialettiche fra sensoriali per attribuire a queste forme il contrario della funzione di cui le riempiono gli empiristi e Kant, la funzione cioè di principi della diversità del fenomenico, e la necessità di affiancare alla sostituiilità delle forme di due o più dialettiche la sostituibilità dei sensoriali dialettificati in quanto fuori dalla forma ma secondo l'ordine con cui i sensoriali si danno a sue biffe, pe ottenere da tutte e due la condizione necessaria e sufficiente per una sostituibilità fra le dialettiche che sia quale la loro funzione di principi di classe richiede, riempiono l'autocosciente sensoriale in generale di tutti i fattori, fonti e principi di differenza, che la particolarità gli attribuiva e insieme di una qualche componente, fonte e principio di sostituibilità, che lo esonera dalla particolarità; come la sfera delle dialettiche manifesta immediatamente e quindi offre con la sua forza di dato di fatto a posteriori e come si deve accettare a dato apriori da inferirsi necessariamente dalle modalità delle dialettiche della classe in genere,


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[pag 616 (339 F1 /2)]

ogni sensoriale che entri nelle dialettiche di una classe, è un semplice uno unitario ed unico e insieme è riempito di tutte le liceità di disarticolazione che di solito son consentite dagli autocoscienti che sono unitari per unificazione individua di molti, e in questa sua assunzione resta libero dalla contraddittorietà perché la molteplicità degli autocoscienti che dovrebbero costituire la struttura della sua unificazione disarticolata e che insieme dovrebbero essere esclusi dalla sua unità perché semplice, è posta come problematica e identificata con una pluralità di ontici sottesi inautocoscientemente sotto la sua unità semplice, unico autocosciente che sia dato ontico del sensoriale, sicché nei confronti del sensoriale in genere la sfera delle dialettiche nell'atto in cui lo assume a biffa di spostamenti d'attenzione attuanti una qualsivoglia forma opera uno sdoppiamento della sua ontità immediata che è il viceversa di quello operato sull'intelligibile autocosciente o su un autocosciente a pretesa di intelligibilità che sia fatto biffa di dialettiche, per il quale al di sotto dei dati autocoscienti che lo riguardano e che sono la molteplicità degli autocoscienti unificati da certi rapporti giace come autocosciente problematico l'unità della sua qualificazione semplice e unitaria per semplicità e non per unificazione, mentre per il sensoriale al di sotto di questa sua unità di semplice che è uno per semplicità e non per unificazione giace la molteplicità dei disarticolati in cui si infrange ((rifrange??)), allo stato però di inautocosciente in sé e di problematico per l'autocoscienza di cui si arricchisce quando entra nelle dialettiche; infatti, ogni sensoriale è sempre conclassario di più classi, di quella che lo comprende come ontico in rapporto con un certo organo sensoriale, di quella che lo comprende come ontico in rapporto con una fra le modalità che i sensoriali in rapporto con un certo organo assumono, di quella che lo comprende come ontico che da un lato è in rapporto con un certo organo sensoriale e dall'altro è atto a farsi biffa di una certa dialettica con a forma un certo rapporto; e il numero di queste classi è notevolmente elevato e varrebbe forse la pena analizzare la sfera delle nostre dialettiche per ritrovarle ed elencarle tutte; ora, a parte questo, ogni classificazione di quelle in cui uno stesso sensoriale entra come conclassario diretto ha il suo fondamento nella sostituibilità di una porzione del sensoriale stesso e una porzione di un altro sensoriale fra i suoi conclassari, con la conseguenza che non solo ciascuna delle classificazioni del sensoriale mette avanti a suo presupposto la disarticolabilità del sensoriale, ma l'intero insieme delle classi di cui uno stesso sensoriale è membro stabilisce la (sua)disarticolabilità di esso in tante porzioni quanti sono i sostituibili di cui fa uso a fondamento delle classi; e se il semplice del sensoriale non consente l'autocoscienza immediata di questa disarticolazione e di ciascuna delle porzioni disarticolate, è pur necessario ammettere che qualcosa di autocosciente si dia che sostituisca ciò di cui non è data l'autocoscienza, e questo è il rapporto in cui il semplice si pone con l'autocosciente cui è rapportato, sicché quando più sensoriali semplici entrano in altrettante dialettiche con uno stesso autocosciente, ad es. la forma di una dialettica che ha a sue biffe dei sensoriali, oppure questo o quell'organo di senso oppure questa o quella modalità


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[pag 617 (339 F3 /4)]

che i sensoriali rapportati a questo o quell'organo di senso riescono a rivestire, è evidente che, data la sostituibilità della forma di quelle dialettiche e data l'unicità della biffa d'arrivo del loro spostamento d'attenzione, i sensoriali che sono biffe di partenza dello stesso spostamento si facciano l'un l'altro sostituibili, se non altro per l'unicità della loro funzione, relativamente tuttavia a quella sola forma, a quella sola seconda biffa e quindi a questa sola funzione; e la sostituibilità di questa funzione è assumibile a segno della sostituibilità di uno dei disarticolati sottesi inautocoscientemente all'unità semplice del sensoriale; e da questo punto di vista la sostituibilità del sensoriale a un altro sensoriale coincide con la sostituibilità di una parte solo del primo a una parte solo del secondo e non offre affatto né il diritto né la necessità di trattare i due come dei sostituibili per sostituibilità perfetta e puntuale e quindi come degli identici per unicità, e con ciò lascia sussistere la loro distinzione reciproca garantita dalla diversità che l'uno semplice presenta ragione della sua insostituibilità all'altro e viceversa; per questo la sfera delle dialettiche, mentre da un lato deve riconoscere l'alterità insuperabile dei molti sensoriali che di per sé, in forza della semplicità di ciascuno, sarebbe ragione sufficiente di quella loro pretesa particolarità e insostituibilità reciproca, dall'altro non solo si offre la liceità di una loro sostituibilità parziale sussistente al di fuori delle dialettiche in cui ogni sensoriale entra come biffe di un altro sensoriale, essendo entrambi delle variabili rispetto alla forma delle dialettiche, ma si fornisce pure la liceità di elidere la particolarità come ragione o causa di un'assoluta e ineliminabile molteplicità dei sensoriali: infatti, una volta sdoppiato il sensoriale in una crosta autocosciente che è la sua qualità semplice e in un sottofondo di molteplici disarticolabili in sé inautocoscienti e destinati a salire all'autocoscienza con la sola veste del problematico, ma costantemente indicati da altrettanti ontici autocoscienti coincidenti con l'autocosciente funzione del sensoriale che è ragione di una sua sostituibilità parziale ad un altro sensoriale, è sempre lecito distinguere, entro l'unità in successione dei complessi di sensoriali simultanei, due classi di sensoriali (,) quelli che sono dei differenti assoluti l'uno dall'altro e quindi dei molteplici individui inconfondibili e irriducibili all'unicità, e quelli che sono degli unici che devono la loro molteplicità alla mera successione diacronica dei complessi alla cui simultaneità appartengono e che in sé sono una sola stessa cosa, da trattarsi come un solo e stesso ontico autocosciente; basta per questo o ritrovare nel sensoriale che si in questo complesso di simultanei una qualità spettantegli in quanto semplice la quale sia sostituibile alla qualità che spetta ad altri sensoriali di altri complessi di simultanei e che quindi imponga una dialettica di sostituibilità che va ad aggiungersi a tutte le altre parziali che connettono gli stessi sensoriali perché la loro moltitudine offre il diritto di essere trattata come un velo di Maria che cela l'unicità e quindi lasci il posto a un solo ontico autocosciente ripetuto tante volte quanti sono i complessi successivi di simultanei in cui compare, oppure, ammesso e non concesso che siffatta sostituibilità non si verifichi mai fra le qualità




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