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sia nel caso
che l'una o entrambe le unificazioni di sensoriali o siano autocoscienti solo
nell'atto in cui vengon dialettificate in quella dialettica che è principio di
inferenza della serie degli apodittici o trovino la loro funzione di biffe di
siffatta dialettica denotata da autocoscienza solo simultaneamente
all'autocoscienza di questa dialettica a portata intelligibile, nel quale
ultimo caso la serie di tutti gli spostamenti d'attenzione, con a forma la
sostituibilità, che datisi a livello del fenomenico, sono antecedenti necessari
di una conclassificazione delle due e della loro appartenenza ad una classe che
nulla ha di intelligibile, non solo non è autocosciente e non ritrae necessità
né dall'autocoscienza né dalla conseguenza del suo darsi autocosciente, ma gode
di una necessità che è in sé e per sé e non in altro o per altro e che come
tale le assegna ontità anche fuori dal venir denotata da un atto di
autocoscienza hic et nunc; b) la dialettica di sostituibilità di una parte
immanente in un'unificazione di sensoriali a una parte immanente in un'altra
unificazione di sensoriali, qualora le due unificazioni siano apoditticamente
conclassarie per l'inferenza da un dialettica di sostituibilità reciproca di
due parti, l'una dell'una a quella omologa dell'altra ed entrambe eterogenee dalle
prime dalla cui sostituibilità il discorso muove, una volta che particolari
ragioni pongano entro la porzione privilegiata l'immanenza delle parti, la cui
sostituibilità è principio della conclassarietà delle due unificazioni, è
principio e insieme condizione necessaria e sufficiente per l'inferenza 1)
dell'apodittica funzione che le due biffe della dialettica-principio hanno di
biffa della porzione privilegiata della classe o di componente di una delle due
biffe della porzione privilegiata, secondo che le parti originariamente
dialettificate sono o aggregati di sensazioni o gruppi di dialettiche o uno o
più dei sensoriali dell'aggregato o una o più delle dialettiche del gruppo, 2)
dell'apodittica loro erezione a momenti costitutivi della porzione privilegiata,
3) dell'apoditticità di tutte le dialettiche, che sono del complesso delle
dialettiche di una classe, le quali, avendo a loro ragione la funzione, di
siffatte parti, di momenti della porzione privilegiata dialettificano o le due
unificazioni conclassarie o tutte le altre della stessa classe, e questo, sia
nel caso che il complesso delle dialettiche di sostituibilità, in ragione del
quale le due unificazioni si son fatte conclassarie e principi e componenti di
una classe, e del quale son parti sia la prima dialettica di sostituibilità,
principio intelligibile delle varie apoditticità sia l'altra o le altre
dialettiche omoformi che stabilendo la conclassarietà delle due unificazioni ha
assegnato a quella prima dialettica la portata di un principio di apoditticità,
si sia già dato con autocoscienza al livello del fenomenico come antecedente
necessario dell'ontità autocosciente ma non intelligibile della classe e di ciò
che la compone, sia nel caso che l'una o entrambe le unificazioni di sensoriali
o mai si sian date con autocoscienza se non nel momento in cui le loro parti
omologhe venivano dialettificate ma al livello dell'intelligibilità o si sian
date come parti autocoscienti di complessi in successione di fenomenici
simultanei ma senza che un atto di autocoscienza hic et nunc denotasse la
sostituibilità di certe loro parti omologhe e quindi la loro funzione di
conclassarie,
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