- 635 -
[pag 635 (345 F1 /2)]
in quanto
sussumibilità sotto di esso dei vari conclassari in forza di una coincidenza o
corrispondenza dei sensoriali di questi alle qualità di quello, alla stessa
funzione dell'altro intelligibile, in quanto identificazione per sostituibilità
di esso con una porzione di ciascuno dei conclassari; lo stesso nome di
classificazione diviene segno di due complessi operativo-dialettici differenti
secondo che suo principio sia l'uno o l'altro intelligibile, perché con
l'intelligibile aristotelico il complesso comprende la dialettica che gli dà
inizio e legittimità e che è la serie delle legittime sussunzioni di una certa
quantità di unificazioni di sensoriali sotto l'unico intelligibile, e le
dialettiche da essa legittimate e che coincidono con tutti gli spostamenti
d'attenzione che, materialmente e formalmente veri e validi, son leciti entro
l'aggregato unitario di intelligibili di cui le unificazioni di sensoriali sono
il limite infimo e l'intelligibile uno degli autocoscienti compresi fra questo
e il limite sommo, le quali dialettiche riusciranno ad avere a loro biffe due o
più dei conclassari alla sola condizione di lasciarsi mediare dalle dialettiche
di sussunzione di ciascuna delle biffe all'intelligibile, mentre con la
porzione privilegiata che è l'intelligibile della classe nel complesso entrano
oltre alla dialettica di sostituibilità per la quale molte unificazioni di
sensoriali si fanno conclassarie anche altre dialettiche che non ripetono o in
tutto o in parte la forma delle altre;//
il primo
complesso di moti dialettici il cui complesso è una classe di unificazioni di
sensoriali in quanto dotata di intelligibilità formale ha a suo principio la dialettica
di sostituibilità per la quale o un'unificazione di sensoriali si fa
conclassaria con le altre della classe o due unificazioni di sensoriali,
almeno, si fanno conclassarie l'una dell'altra entro l'unificazione di una
stessa classe; sia questa dialettica di sostituibilità lo spostamento
d'attenzione dalla porzione privilegiata, in quanto in sé, o assolutamente o
relativamente, alla stessa porzione in quanto immanente nell'unificazione che
per essa si fa conclassario: si tratta di segnare la forma che in generale lo
spostamento è tenuto a seguire come falsariga quando il suo darsi con
autocoscienza coincida con il rilievo od erezione all'autocoscienza della
sostituibilità delle due porzioni e con l'erezione all'autocoscienza di quello
con cui la sostituibilità coincide, con conclassarietà cioè dell'unificazione
di sensoriali e quindi con la liceità di tutte le dialettiche che a biffe
utilizzano l'unificazione o sue porzioni e che sono dialettiche di una classe;
è lecito muovere da due diverse ipotesi intorno alle modalità ontiche di cui si
riempiono gli ontici autocoscienti da cui il complesso delle dialettiche
sfocianti nella conclassarietà dell'unificazione muovono, l'ontico cioè della
porzione privilegiata, in quanto di intelligibilità formale, e l'ontico della
classe in genere, in quanto liceità di una pluralità di dialettiche ad
intelligibilità formale: è lecito connotare la porzione privilegiata, oltre che
con le denotanti che apriori le spettano, dell'intelligibilità formale, del suo
modo di spostamento per sostituibilità reciproca del gruppo dei sensoriali
all'aggregato delle dialettiche, della sua ontità o di autocosciente di totale
assolutezza o di autocosciente in costante relazione di immanenza in altra
connotazione, un'unificazione di sensoriali a piacere della classe, di
principio di classificazione,
- 636 -
[pag
636 (345 F2 /3)]
anche con la
denotante di classe, come complesso di dialettiche ad intelligibilità formale,
tanto più che la sua qualificazione di porzione privilegiata, che, assoluta o
relativa che sia, è pur sempre un immanente in altro, fa tutt'uno con la serie
di dialettiche di sostituibilità di sensoriale a sensoriale, di più sensoriali
a più sensoriali, di gruppo di sensoriali a gruppo di sensoriali, di dialettica
a dialettica, di più dialettiche a più dialettiche, di gruppo di dialettiche a
gruppo di dialettiche, essendo ciascuna delle coppie di biffe degli omologhi in
differenti unificazioni di sensoriali conclassarie, con la conseguenza che la
connotazione dell'autocosciente ad intelligibilità formale della classe vien
denotata non solo dalle note, il cui complesso chiamiamo classe, ma anche dalla
nota di essere un immanente denotante la materia qualificatrice della porzione
privilegiata; ma è anche lecito negare siffatta immanenza o rapporto di
denotazione fra l'autocosciente della porzione privilegiata e l'autocosciente
della classe, sulla base della considerazione che il primo è un insieme
autocosciente di qualità e di dialettiche la cui autocoscienza è, sul piano del
fenomenico, il risultato o effetto di una serie di dialettiche di
sostituibilità concludente nella
liceità di distinguere, in seno a ciascuna delle unificazioni dialettificate,
un gruppo di sensoriali e un aggregato di dialettiche i quali sono equipollenti
e quindi sostituibili e che siffatto risultato non è che l'adunanza per dir
così di tutti i reciprocamente sostituibili e la predicazione a tutti questi
dell'equipollenza -sostituibilità, mentre lo stesso, a livello intelligibile,
non è per nulla siffatto risultato, bensì è l'autocosciente una volta posto il
quale inizia la liceità della serie delle dialettiche apodittiche che non
necessariamente si son date nell'autocoscienza anteriormente ad esso, tanto più
se l'unificazione che dalla dialettica originaria di sostituibilità deve
riuscire conclassaria, non si è mai data autocosciente nei precedenti complessi
unitari di sensazioni simultanee o, se vi si è data, è stata esclusa dalle
dialettiche di sostituibilità istitutrici della porzione privilegiata e insieme
della sua conclassarietà, nel qual caso la porzione privilegiata resta un
ontico autocosciente dalla cui connotazione è esclusa la denotante della
classe, la quale a sua volta si vede escludere dalla propria connotazione la
nota di immanente-denotante della connotazione della porzione privilegiata; vi
sono argomenti a sostegno dell'una e dell'altra liceità, perché, ad esempio, se
è vero che per l'unificazione che entra come nuova nella classe grazie alla
dialettica di sostituibilità di porzione privilegiata in sé a porzione
privilegiata in essa immanente, non sono state compiute tutte le dialettiche
che rispetto alla sua conclassarietà si fanno apodittiche e quindi lecite e
quindi successive, è altrettanto vero che tale apoditticità fa tutt'uno con
l'immanenza nella conclassaria della porzione privilegiata e con l'immanenza in
questa di quelle dialettiche, come pure se è vero che la serie delle
dialettiche il cui complesso è classe finisce per far tutt'uno con la
sostituibilità dell'aggregato delle dialettiche al gruppo dei sensoriali la
quale è la denotazione fondamentale della porzione privilegiata, è altrettanto
vero che riesce difficile se non impossibile fare della sostituibilità
reciproca di due sensoriali omologhi di due differenti unificazioni di sensoriali
conclassarie
- 637 -
[pag
637 (345 F3 /4)]
la denotante
o generica o specifica della porzione privilegiata, tanto più che la porzione
privilegiata, in quanto ricca di una certa autosussistenza nell'autocoscienza
nonostante i discorsi che si portano a sostegno dell'illiceità di farne un
assoluto distinto dalle unificazioni conclassarie e a se stante, resta pur
sempre una dialettica di sostituibilità reciproca fra un certo numero di
sensoriali unificati e immanenti in ciascuna unificazione e un certo numero di
dialettiche unificate e immanenti nella stessa unificazione, e risulta pur
sempre qualcosa di diverso dalla sostituibilità reciproca di qualcosa che è in
un'unificazione a qualcosa di omologo che è in una differente unificazione
conclassaria alla prima, sicché mi sentirei portato a fare dell'ontico della
porzione privilegiata e dell'ontico della classe due autocoscienti che non sono
il primo un denotato dal secondo, ma piuttosto due materialmente eterogenei in
una dialettica di principio a conseguenza; tuttavia, dinanzi alla forza dei
discorsi a favore dell'opposta relazione, conservo il dubbio e accetto entrambe
le dialettiche che la porzione privilegiata abbia a sua nota la classe e quindi
la classe sia il sussumente della porzione privilegiata, e che la porzione
privilegiata e la classe siano connotazioni escluse l'una dall'altra e siano
due autocoscienti l'uno dei quali è principio e ragione dell'altro, rimandando
ad altra ricerca la soluzione del dubbio, perché ai fini che qui perseguo, e cioè
la definizione del dictum de omni come principio di dialettiche operate entro
una classe che è trasposizione di complesso di dialettiche dal livello
fenomenico a quello intelligibile, la scelta fra l'uno e l'altro non è
determinante; sia dunque la classe una denotante della porzione privilegiata:
in questo caso la dialettica di sostituibilità della porzione privilegiata in
quanto immanente in un'unificazione sensoriale, tanto più se "nuova",
alla porzione privilegiata in sé in quanto denotata dalla classe, estende la
denotazione all'unificazione e arricchisce questa dell'apoditticità di tutte le
dialettiche il cui complesso è classe, facendone un conclassario degli altri
membri della classe; qui, evidentemente, la classificazione o conclassarietà
dell'unificazione" nuova" è l'erezione all'autocoscienza
dell'immanenza apodittica entro l'unificazione di un certo modo qualitativo,
ossia lo spostamento d'attenzione dall'unificazione alla sua conclassarietà,
come da parte a tutto, pel medio dell'autocoscienza dell'immanenza della
conclassarietà nella porzione privilegiata e della porzione privilegiata
nell'unificazione, pel medio cioè di spostamenti d'attenzione secondo la forma
della parte al tutto dalla classe alla porzione privilegiata e dalla porzione
privilegiata all'unificazione, con la conseguenza che la dialettica
fondamentale ed originaria ha la forma di un regolare sillogismo in Barbara,
purchè gli spostamenti di attenzione che lo costituiscono vengan sempre intesi
come dialettiche di sostituibilità lecita e, in seguito alla predicazione di
intelligibilità formale, apodittica - se indichiamo con A la porzione
privilegiata, con A1 il gruppo dei sensoriali e con A2
l'aggregato delle dialettiche che son biffe di A, con A11,
A21.......An1 e con A12
A22....An2 rispettivamente i
sensoriali del gruppo e le dialettiche dell'aggregato, otteniamo la formula A è
|