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d'altra
parte, o che l'errata classificazione dipenda da spostamenti d'attenzione tra i
sensoriali dell'unificazione "nuova" che non hanno diritto di essere
o che dipenda da un'illecita dialettica di sostituibilità fra tali spostamenti
e questa fra le porzioni privilegiate intelligibili, nel caso che ulteriori
dialettiche stabiliscano l'illiceità di mantenere l'unificazione "nuova"
nella classe cui è stata ascritta, la scoperta dell'errore costringe la sfera
delle dialettiche a mutare la direzione dello spostamento originario e a porre
a principio di esso la porzione privilegiata intelligibile, costruendo un modo
di operare che se si vuole sarà a tastoni ma che non si vede come riesca prima
o poi ad esimersi dal mettere da parte come punto di partenza le dialettiche
fra le sensazioni dell'unificazione per sostituirvi quelle di una e poi di
un'altra o poi di un'altra porzione privilegiata intelligibile, fino a trovare
quella buona; ma, se si vuol persistere ad attribuire primato al movimento dal
basso del fenomenico all'alto dell'intelligibile, attraverso il dato di fatto
che, una volta stabilito l'errore, la sua correzione sta in un ritorno all'unificazione
dei sensoriali, in un riesame delle sue dialettiche e nel montaggio di un nuovo
automatismo fra il fenomenico e un'altra porzione privilegiata, ci sono due
situazioni che mostrano come la direzione dello spostamento d'attenzione dalla
porzione privilegiata a predicazione d'intelligibilità alla stessa porzione in
quanto immanente nell'unificazione di sensoriali sussista necessariamente a
lato della contraria, se non come principio di classificazione, almeno come
riprova della legittimità di questa e come riprova della classificazione in
generale: infatti, da un lato è evidente che, una volta montata la dialettica
di sostituibilità dall'unificazione alla porzione in sé, nel caso che questa
dialettica sia stata parziale e abbia investito alcune solo delle componenti
della porzione privilegiata, la verifica delle altre ha il diritto di valersi
sia di spostamenti d'attenzione da quanto di privilegiato si dà
nell'unificazione "nuova " a quel che di privilegiato si è trovato
nelle conclassarie sia di spostamenti d'attenzione dalle restanti componenti
della zona dialettificata nella unificazione"nuova" alle omologhe
della porzione privilegiata in sé sia di spostamenti dalle restanti componenti
della porzione privilegiata in sé alle dialettiche dell'unificazione
"nuova" non coinvolte nella prima dialettica di sostituibilità, ed è
ancora più evidente che quest'ultimo processo è il più rapido e il più sicuro a
garantire la legittimità della classificazione, una volta che l'intelligibilità
della porzione privilegiata abbia comunque ricevuto quel tanto di garanzia che
la liberano da dubbi; dall'altro lato, poi, quando si vada alla ricerca di
garanzie di questa intelligibilità, è evidente che, escluse le liceità di un
automatico suo entrare con autocoscienza sulla base di meccanismi alla Platone
o alla Aristotele, delle due strade di controllo che si offrono, e precisamente
quella di una verifica della puntuale sostituibilità di una parte delle
dialettiche fra i sensoriali dell'unificazione "nuova" e di
quelle"nuove" che entreranno in successivi complessi sensoriali in
simultaneità con le dialettiche della porzione privilegiata in sé, e quella
contraria di una verifica della presenza di queste nella molteplicità di
quelle, questa seconda strada è la più rapida; ma essa non è che un complesso
di spostamenti d'attenzione che
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fondano la
sostituibilità del tutto della porzione privilegiata intelligibile alla parte
privilegiata immanente nell'unificazione di sensoriali su un movimento che ha a
suo principio le componenti prima, il tutto poi della porzione in sé; il qual
movimento dunque è di diritto e di fatto nella sfera delle dialettiche; tenendo
presente la reciprocità delle dialettiche di sostituibilità in linea di
diritto, e in linea di quel che è lecito nelle effettive dialettiche di
sostituibilità il cui termine è la conclassarietà di un'unificazione
"nuova" di sensoriali, lo spostamento d'attenzione da una porzione
immanente nell'unificazione "nuova" alla porzione privilegiata il quale
rilevi la sostituibilità di quella a questa, se da un lato è la ragione
dell'inserzione dell'unificazione nella classe di cui la porzione privilegiata
è ragione, dall'altro è il principio di uno spostamento d'attenzione che rilevi
la sostituibilità della porzione privilegiata in sé alla porzione che immane
nell'unificazione nuova, sicché è lecito dire che la dialettica di
sostituibilità della porzione in quanto immanente alla porzione privilegiata in
quanto in sé conduce alla legittimità delle dialettiche di classificazione
dell'unificazione"nuova" e delle dialettiche di sostituibilità della
porzione privilegiata in sé alla porzione in quanto immanente; donde deriva che
da un lato è posta la liceità di muovere dalla dialettica di sostituibilità
della porzione privilegiata in sé alla porzione privilegiata immanente
nell'unificazione" nuova" per stabilire la legittima inserzione
dell'unificazione" nuova" nella classe con a ragione la porzione
privilegiata e viceversa che la conclassarietà di un'unificazione nuova e
quindi di qualsivoglia unificazione con le altre di una classe è principio del
legittimo spostamento d'attenzione dalla porzione privilegiata in sé che è
ragione della classe a una certa porzione di ciascuna unificazione della classe
la cui forma sia la sostituibilità di quella a questa posta a priori nella sua
totalità; queste due conclusioni contengono evidentemente la legittimità di
qualunque spostamento dal livello delle porzioni privilegiate intelligibili in
sé al piano del fenomenico sensoriale come strumento di classificazione delle
unificazioni che son entro il fenomenico; poiché il principio di questa
legittimità resta sempre lo spostamento inverso dal fenomenico
all'intelligibile e poiché questo spostamento che funge da medio dall'una dialettica
all'altra e che è per di così presupposto nel caso che, operandosi
immediatamente la classificazione di un'unificazione"nuova" di
sensoriali sul fondamento di una dialettica che muova dalla porzione
privilegiata ai sensoriali dell'unificazione, nessuna dialettica si dia con
autocoscienza la quale dalle dialettiche fra i sensoriali salga a quelle entro
la porzione privilegiata intelligibile in sé, si tratta di stabilire da un lato
il rapporto che intercorre fra la dialettica di sostituibilità dalla porzione
privilegiata in sé alle dialettiche fra i sensoriali e la classificazione
dell'unificazione dei sensoriali in quanto entrambe conseguenze di un unico ed
univoco principio, dall'altro i rapporti che legano ciascuna di queste due
conseguenze a sé prese con il comune principio; infatti, quando in una catena
di eventi che siano in rapporto di ragione a conseguenza senza che l'uno di
essi sia componente costitutiva degli altri, è legittima la transizione
dell'attenzione dall'ontità di uno di essi all'ontità di un altro pel medio
dell'ontità del terzo,
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