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la cui
immanenza nel soggetto è ragione della intelligibilità di questo, ma anche
quando è data la liceità della predicazione di esso a un soggetto che è un
ontico autocosciente fenomenico o che è un concetto che se si verificassero
certe condizioni godrebbe della liceità di entrare nell'autocoscienza con la
stessa immediatezza con cui i fenomenici si danno con autocoscienza, avendo gli
stessi attributi formali del fenomenico nel qual caso è il concetto di un
ontico autocosciente che, poste quelle condizioni, sarebbe fenomenico o con
attributi formali altri da quelli del fenomenico nel qual caso è il concetto di
un ontico autocosciente che, poste le stesse condizioni, sarebbe immediato ma
non fenomenico -non c'è bisogno per dimostrare l'ontità di siffatti concetti di
ontici problematici autocoscienti immediati e non fenomenici di ricorrere alla
predicazione di intelligibili a soggetti
metafisici, perché lo stesso concetto di una qualunque teoria, quella
copernicana-kepleriana ad esempio, è necessariamente soggetto di predicati che
sono degli intelligibili materiali e formali ed insieme è accettato dalle
dialettiche come l'ontico autocosciente che, se si realizzassero certe
condizioni, sarebbe il predicabile primo di un ontico autocosciente che
offrirebbe con autocoscienza immediata non solo i fenomenici di tutto il
sistema solare ma anche i loro rapporti in quanto immediatamente
intelligibili-; penso quindi che l'affermare l'ontità autocosciente di
intelligibili materiali e formali che non siano predicati almeno mediati e
indiretti di ontici ad autocoscienza immediata equivalga a spogliare siffatti
intelligibili di una delle condizioni necessarie e sufficienti in forza delle
quali sono accolti come legittimi nella sfera delle dialettiche di
intelligibilità formale; ora, per un parmenidismo latente diventerebbe lecito
escludere da siffatta condizioni tutti gli ontici autocoscienti che mentre
pretendono di essere intelligibili materiali e formali, avanzano
simultaneamente la pretesa di non trovare nessun ontico autocosciente
fenomenico che sia loro soggetto di diritto, sicché per siffatta teoria, che
vediamo spesso comparire qua e là e le cui tracce sono evidenti anche in
Leibniz, la dissimmetria tra fenomenico ed intelligibile sarebbe assoluta; ma
sono appunto queste teorie che cadono necessariamente nella petizione di
principio di arguire la teoria dagli ontici autocoscienti stessi dopo averli
tuttavia illuminati col colore della teoria e dopo averne dedotto delle
denotanti da note della teoria stessa, in quanto, mentre da un lato son
costrette ad interpretare la sussunzione degli ontici fenomenici sotto concetti
di pretesa e non legittimata intelligibilità come un'estensione al rapporto
fenomenico- intelligibile di una relazione che è legittima per altro,
dall'altro si trovano poi ridotte alla necessità ora di presupporre un rapporto
di sussunzione sotto i legittimi intelligibili di ontici immediati non
fenomenici il quale non è un ontico autocosciente immediato data l'assenza di
siffatti autocoscienti immediati dall'autocoscienza e il quale quindi non si
vede come sia divenuto ontico autocosciente se non come dedotto da quel
rapporto tra fenomenico e intelligibile che dovrebbe viceversa esser una sua
conseguenza, ora di fondare la legittimità materiale di siffatti intelligibili
sussumenti ontici immediati meramente problematici o con un rapporto di
principio a conseguenza tra l'ontità di siffatti ontici problematici e l'ontità
con autocoscienza di quegli intelligibili,
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