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Giordano Bruno Cavagna
(n. 1921 - m.1966)
Metaf. class. e metaf. cristiana

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  • Prot. 350 F4 - 375
    • 355
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[pag 667 (355 F1 /2)]

con l'effetto di valersi di una petizione di principio o di un circolo vizioso, o di argomentare la legittimità della serie dialettica col suo principio dalla connotazione delle biffe in quanto sussunte sotto il principio, con l'effetto di dover dedurre tale connotazione dal principio stesso e di ripiombare indirettamente nella petizione o nel circolo precedenti, o di pretendere di argomentare la legittimità della serie e del principio dalle biffe in quanto autocoscienti la cui connotazione non è dal principio pel medio però di un paralogismo; una serie dialettica, dunque, la quale tragga dalla propria struttura razionale ragioni sufficienti per la propria intelligibilità e per l'intelligibilità di una biffa che sia suo principio, anche quando evita i sofismi, si fa principio di una siffatta inferenza alla condizione o di preporre a postulato di se stessa in quanto ragione della propria intelligibilità e ragione dell'intelligibilità di ciò che gli è principio o l’intelligibilità del principio stesso garantita dalla predicazione ad esso degli attributi di intelligibilità formale, e con ciò ricade nelle aporie tipiche di questa pretesa, o l'intelligibilità in generale dell'intero suo tutto e delle parti che lo costituiscono dall'inferenza di questa intelligibilità in quanto formale dall'intelligibilità della materia che le forme relazionano; b) l'autocosciente, posto a principio della serie, funge sì da indipendente funzionale alla quale si devono ricondurre per la ragione d'essere loro e dei loro modi le varie biffe delle dialettiche secondo le relazioni formali che le collegano, ma i singoli momenti relazionali vengono per dir così generati all'autocoscienza o dai rapporti formali, che gli spostamenti d'attenzione son tenuti a seguire, tra gli autocoscienti che immangono nel principio stesso, qualora la serie dialettica sia una mera deduzione formale dal principio, o dai rapporti formali, deteminanti l'ontità autocosciente e le modalità autocoscienti degli spostamenti d'attenzione, che s'instaurano o tra il principio e autocoscienti altri da esso o tra questi stessi, nel caso che la serie dialettica utilizzi a biffe autocoscienti che non sono tutti immanenti apriori nel principio, e, una volta così generati, vengono accettati entro la serie previo controllo della congruenza loro con i rapporti formali quali il principio stesso nella sua indipendenza assoluta pone, con la conseguenza che la serie dialettica, accettata come ontico autocosciente in generale, è il frutto per dir così di una convergenza o, se si vuole, di una pluralità di dialettiche di sostituibilità fra l'organismo strutturale posto a priori dal principio e l'organismo strutturale che si vien costruendo con gli spostamenti d'attenzione che la connotazione materiale-formale delle varie biffe provoca, e diviene di diritto intelligibile allorchè questo organismo strutturale entra in dialettica di sostituibilità con l'organismo accettato come un modo della razionalità pura; b) nel caso in cui l'autocosciente principio sia un'indipendente funzionale non assoluta ma relativa, nel senso che è stato montato almeno in parte in congruenza con le strutture materiali-formali delle biffe-medi che si pongono in sua funzione, il che equivale a dire che una parte almeno della comprensione del principio si pone in dialettica di sostituibilità con le comprensioni delle biffe-medi essendo il principio di queste dialettiche di sostituibilità i medi e non il principio,


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[pag 668 (355 F3 /4)]

 l'organismo di struttura della serie dialettica è dedotto sì dal principio ma in quanto questo è almeno in parte dedotto da quell'organismo dialettico che da un lato è porzione dell'organismo totale della serie e dall'altro è montato con gli spostamenti d'attenzione che sono altrettante denotazioni di autocoscienza alle relazioni che reciprocamente instaurano le denotanti materiali delle singole biffe, il che non è circolo vizioso giacché il rapporto tra la materia -struttura formale delle biffe e la materia-struttura formale della serie dedotta dal principio si pone in un rapporto di parte a tutto; se lasciamo da parte il caso che la serie dialettica coincida con il complesso delle dialettiche operate sulle denotanti materiali del principio stesso, perché qui la dialettica di sostituibilità della struttura formale della serie con la struttura formale pura che è principio di intelligibilità rimanda alla legittimità della predicazione al principio degli attributi di intelligibilità pura la quale si è già provato porsi in funzione del diritto all'ontità che siffatta predicazione ricava da un'identica predicazione alla comprensione materiale del principio e non concede a quest'ultima, resta che le biffe-medi, in quanto ontici autocoscienti in sé, montino per dir così un certo numero di spostamenti dialettici la cui insufficienza a costituire un organismo che, essendo completo sotto l'aspetto materiale e formale e offrendosi in dialettica di sostituibilità con una struttura intelligibile pura, faccia del numero una serie dialettica intelligibile, rinvia per dir così alla posizione autocosciente di un ontico che allinei nella sua comprensione a lato delle connotanti materiali e formali sotto cui la materia e la forma delle biffe-medi ha la liceità di sussumersi in forza delle dialettiche di sostituibilità reciproca tra le seconde e le prime, nuove note materiale e formali e, componendo queste con quelle in tutto unitario non offensivo dei modi degli attributi di intelligibilità formale, utilizzi le denotanti aggiunte come ragioni di inferenza di nuovi ontici-medi che, facendosi biffe con le altre di ulteriori dialettiche, incastrino quest'ulteriore organismo dialettico nel precedente, consentito dalle sole biffe, e facciano dei due quel tutto perfetto che è degno di intelligibilità; se è vero che la descrizione di questa operazione lascia al buio gli strumenti e i meccanismi di cui la sfera delle dialettiche si vale per porre con autocoscienza l'insieme delle note materiali e formali che entrano come nuove a fianco delle precedenti, è altrettanto vero che l'ontico autocosciente che così si genera e che per quanto è stato detto si pone a principio della serie dialettica compiuta, trova l'intera propria comprensione e la sua funzione di principio legittimate in parte dalla originaria legittimità delle dialettiche parziale(i) montate sulla materia delle biffe-medi originari e primi, in parte dalla congruenza che i nuovi autocoscienti aggiunti hanno il diritto di vantare tra sé o quanto di materiale-formale si dava alle origini dell'intero processo sulla base dell'accordo o dialettica di sostituibilità con cui l'intero tutto che essi formano con le denotazioni già date si connette alle strutture formali pure, in parte dall'unità in cui con i medi precedenti e con le precedenti dialettificazioni di questi vengono a comporsi i nuovi medi dedotti dalle connotanti nuove aggiunte e le loro dialettificazioni; ora è lecito che con autocoscienza non si diano,




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