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con
l'effetto di valersi di una petizione di principio o di un circolo vizioso, o
di argomentare la legittimità della serie dialettica col suo principio dalla
connotazione delle biffe in quanto sussunte sotto il principio, con l'effetto
di dover dedurre tale connotazione dal principio stesso e di ripiombare
indirettamente nella petizione o nel circolo precedenti, o di pretendere di
argomentare la legittimità della serie e del principio dalle biffe in quanto
autocoscienti la cui connotazione non è dal principio pel medio però di un
paralogismo; una serie dialettica, dunque, la quale tragga dalla propria
struttura razionale ragioni sufficienti per la propria intelligibilità e per
l'intelligibilità di una biffa che sia suo principio, anche quando evita i
sofismi, si fa principio di una siffatta inferenza alla condizione o di
preporre a postulato di se stessa in quanto ragione della propria
intelligibilità e ragione dell'intelligibilità di ciò che gli è principio o
l’intelligibilità del principio stesso garantita dalla predicazione ad esso
degli attributi di intelligibilità formale, e con ciò ricade nelle aporie
tipiche di questa pretesa, o l'intelligibilità in generale dell'intero suo
tutto e delle parti che lo costituiscono dall'inferenza di questa
intelligibilità in quanto formale dall'intelligibilità della materia che le
forme relazionano; b) l'autocosciente, posto a principio della serie, funge sì
da indipendente funzionale alla quale si devono ricondurre per la ragione
d'essere loro e dei loro modi le varie biffe delle dialettiche secondo le
relazioni formali che le collegano, ma i singoli momenti relazionali vengono
per dir così generati all'autocoscienza o dai rapporti formali, che gli
spostamenti d'attenzione son tenuti a seguire, tra gli autocoscienti che
immangono nel principio stesso, qualora la serie dialettica sia una mera
deduzione formale dal principio, o dai rapporti formali, deteminanti l'ontità
autocosciente e le modalità autocoscienti degli spostamenti d'attenzione, che
s'instaurano o tra il principio e autocoscienti altri da esso o tra questi
stessi, nel caso che la serie dialettica utilizzi a biffe autocoscienti che non
sono tutti immanenti apriori nel principio, e, una volta così generati, vengono
accettati entro la serie previo controllo della congruenza loro con i rapporti
formali quali il principio stesso nella sua indipendenza assoluta pone, con la
conseguenza che la serie dialettica, accettata come ontico autocosciente in
generale, è il frutto per dir così di una convergenza o, se si vuole, di una
pluralità di dialettiche di sostituibilità fra l'organismo strutturale posto a priori
dal principio e l'organismo strutturale che si vien costruendo con gli
spostamenti d'attenzione che la connotazione materiale-formale delle varie
biffe provoca, e diviene di diritto intelligibile allorchè questo organismo
strutturale entra in dialettica di sostituibilità con l'organismo accettato
come un modo della razionalità pura; b) nel caso in cui l'autocosciente
principio sia un'indipendente funzionale non assoluta ma relativa, nel senso
che è stato montato almeno in parte in congruenza con le strutture
materiali-formali delle biffe-medi che si pongono in sua funzione, il che
equivale a dire che una parte almeno della comprensione del principio si pone
in dialettica di sostituibilità con le comprensioni delle biffe-medi essendo il
principio di queste dialettiche di sostituibilità i medi e non il principio,
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l'organismo di struttura della serie
dialettica è dedotto sì dal principio ma in quanto questo è almeno in parte
dedotto da quell'organismo dialettico che da un lato è porzione dell'organismo
totale della serie e dall'altro è montato con gli spostamenti d'attenzione che
sono altrettante denotazioni di autocoscienza alle relazioni che reciprocamente
instaurano le denotanti materiali delle singole biffe, il che non è circolo
vizioso giacché il rapporto tra la materia -struttura formale delle biffe e la
materia-struttura formale della serie dedotta dal principio si pone in un
rapporto di parte a tutto; se lasciamo da parte il caso che la serie dialettica
coincida con il complesso delle dialettiche operate sulle denotanti materiali
del principio stesso, perché qui la dialettica di sostituibilità della
struttura formale della serie con la struttura formale pura che è principio di
intelligibilità rimanda alla legittimità della predicazione al principio degli
attributi di intelligibilità pura la quale si è già provato porsi in funzione
del diritto all'ontità che siffatta predicazione ricava da un'identica
predicazione alla comprensione materiale del principio e non concede a quest'ultima,
resta che le biffe-medi, in quanto ontici autocoscienti in sé, montino per dir
così un certo numero di spostamenti dialettici la cui insufficienza a
costituire un organismo che, essendo completo sotto l'aspetto materiale e
formale e offrendosi in dialettica di sostituibilità con una struttura
intelligibile pura, faccia del numero una serie dialettica intelligibile,
rinvia per dir così alla posizione autocosciente di un ontico che allinei nella
sua comprensione a lato delle connotanti materiali e formali sotto cui la
materia e la forma delle biffe-medi ha la liceità di sussumersi in forza delle
dialettiche di sostituibilità reciproca tra le seconde e le prime, nuove note
materiale e formali e, componendo queste con quelle in tutto unitario non offensivo
dei modi degli attributi di intelligibilità formale, utilizzi le denotanti
aggiunte come ragioni di inferenza di nuovi ontici-medi che, facendosi biffe
con le altre di ulteriori dialettiche, incastrino quest'ulteriore organismo
dialettico nel precedente, consentito dalle sole biffe, e facciano dei due quel
tutto perfetto che è degno di intelligibilità; se è vero che la descrizione di
questa operazione lascia al buio gli strumenti e i meccanismi di cui la sfera
delle dialettiche si vale per porre con autocoscienza l'insieme delle note
materiali e formali che entrano come nuove a fianco delle precedenti, è
altrettanto vero che l'ontico autocosciente che così si genera e che per quanto
è stato detto si pone a principio della serie dialettica compiuta, trova
l'intera propria comprensione e la sua funzione di principio legittimate in
parte dalla originaria legittimità delle dialettiche parziale(i) montate sulla
materia delle biffe-medi originari e primi, in parte dalla congruenza che i
nuovi autocoscienti aggiunti hanno il diritto di vantare tra sé o quanto di
materiale-formale si dava alle origini dell'intero processo sulla base
dell'accordo o dialettica di sostituibilità con cui l'intero tutto che essi
formano con le denotazioni già date si connette alle strutture formali pure, in
parte dall'unità in cui con i medi precedenti e con le precedenti
dialettificazioni di questi vengono a comporsi i nuovi medi dedotti dalle
connotanti nuove aggiunte e le loro dialettificazioni; ora è lecito che con
autocoscienza non si diano,
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