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in nessuno
degli stati complessi che gli autocoscienti comporranno dopo siffatta serie
dialettica, ontici che, entrando negli spostamenti d'attenzione da origini che
sono altre da quelle della stessa serie e insieme ponendosi in dialettica di
sostituibilità con i medi sovraggiunti alla serie o con le loro
dialettificazioni, consentano al principio di ritrovare la propria ontità
materiale e formale legittimata da qualcosa d'altro oltre quei diritti che la
serie montata a partire da esso offre, come pure è lecito il contrario, ma
ciononostante finchè non entri nella sfera dialettica nessun autocosciente che,
pur non godendo della liceità di entrare in dialettiche di sostituibilità con
quanto di nuovo è stato aggiunto alla materia-forma del principio e con quanto
da questo nuovo si è inferito, ponga come legittime sia la propria ontità sia
la propria funzione di biffa-medio della stessa serie dialettica che viene dal
principio, principio e serie si mantengono intelligibili purchè una prima volta
l'organismo strutturale della serie si sia dato sostituibile a una delle
strutture razionali pure;ma se è vero che quest'ultima dialettica di
sostituibilità con la sua legittimazione del tutto convalida da un lato
l'intelligibile della materia e della forma degli ontici su cui si son
costruiti i primi spostamenti d'attenzione, purchè s'intende questi ad uno ad
uno abbiano avuto una forma sostituibile a una delle strutture razionali pure,
dall'altro l'intelligibilità della materia e della forma di quanto a tali
ontici è stato aggiunto per montare il principio e le dialettiche che ne sono
state inferite, è altrettanto vero che il principio primo dell'intelligibilità
della serie intera col suo principio e con ciò che la costituisce non è dalla
predicazione degli attributi di intelligibilità formale che le deriva dalla
validità della dialettica di sostituibilità del suo organismo con una delle
strutture razionali pure, ma dalla materia di quegli autocoscienti che ha
imposto all'attenzione di spostarsi secondo canali rispettanti i modi
dell'intelligibilità pura: infatti, a parte che il processo operativo di
completamento di ciò che di parziale e insufficiente rivela l'insieme degli
spostamenti d'attenzione dialettificanti la materia di questi autocoscienti ha
la sua genesi in questo stesso insieme e quindi in questa materia, tra il darsi
con autocoscienza dell'intera serie e il porsi delle ragioni
dell'intelligibilità sua e del suo principio come conseguenze della sussunzione
dei rispettivi organismi sotto gli attributi dell'intelligibilità pura media il
diritto che serie e principio debbono dimostrare della loro unità e riescono a
dimostrare solo attraverso la complementarità che lega il nuovo aggiunto
all'insieme degli autocoscienti originari a costiture il principio; e questa
complementarità non ha certo la liceità di arguire se stessa né dall'unità del
tutto che essa costituisce né dalla validità per intelligibilità delle
ulteriori dialettiche che s'inferiscono dal sovraggiunto e che s'aggiungono
alle precedenti, perché queste ricevono il loro diritto a porsi come ontici
autocoscienti con le loro modalità e funzioni dalla complementarità con le
dialettiche originarie e ritraggono l'intelligibilità dalla loro sussunzione
sotto l'intelligibilità formale pura pel medio tuttavia della stessa
sussunzione del tutto unico dialettico, garantito dalla complementarietà; e
allora l'inferenza di quella complementarietà è da un accordo del nuovo con
l'originario
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