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e non tra lo
stato di esclusione dall'autocoscienza e la loro ontità ed autocoscienza, ma
son denotanti di cui l'atto di autocoscienza effetto degli spostamenti
d'attenzione si fa ragione relativamente alla loro denotazione con
autocoscienza alla loro ontità alla loro modalità qualitativa e alla loro
funzione di denotanti in seno alla connotazione dell'ontico e del gruppo e non
semplicemente in relazione alla loro denotazione con autocoscienza, quando ciò
si dia, ciò che è per l'ontico in sé non è indipendente funzionale
sovraordinata alle modalità del pensiero di condizione umana che se ne fanno
dipendenti funzionali, ma è dipendente funzionale dal pensiero di condizione
umana; parliamo allora di una immaginatività dell'ontico autocosciente, se per
immaginazione è da intendersi l'atto di uno o più spostamenti d'attenzione che,
avendo a biffe ontici autocoscienti o gruppi di questi, li connettono in
un'unità che è un ontico autocosciente secondo forme che sono ontici
autocoscienti con a denotanti funzioni dell'una biffa nella sua connessione con
l'altra e che ritrovano le loro note, ossia le funzioni, non sotto la
sollecitazione delle note stesse degli ontici-biffe ma sotto la sollecitazione
di un complesso dialettico diacronicamente anteriore agli spostamenti e incompleto
senza i risultati di quegli spostamenti d'attenzione, con la conseguenza che le
funzioni denotanti le forme non sono ontici autocoscienti destinati a diventare
tali solo in conseguenza degli spostamenti d'attenzione che si fan strumento di
una loro elevazione all'autocoscienza, e con ciò non han la liceità di esser
trattati come denotanti di un ontico autocosciente di autocrazia cognitiva, in
quanto godevano già di autocoscienza anteriormente agli spostamenti
d'attenzione ed eran già posti con l'autocoscienza e con le modalità
qualitative della loro materia da quel complesso dialettico diacronicamente
anteriore di cui costituivano il parziale completamento, mancando soltanto le
modalità qualitativo-materiali degli ontici autocoscienti, che, facendosi biffe
degli spostamenti, le accolgono come note della loro connotazione, ad integrare
il completamento stesso; per questo motivo uno spostamento d'attenzione
operante su di un ontico autocosciente immaginativo vi scopre che ciò che è per
l'ontico in sé è una dipendente funzionale delle attitudini che chiamiamo
pensiero di condizione umana, perché, se è vero che di quel che è per l'ontico
in sé l'autocoscienza che denota le sue denotanti non è in grado di farsi
ragione di nessuna in quel che ha di modalità qualitativo-materiale, è però
vero che l'autocoscienza in quanto spostamento d'attenzione è l'unica ragion
sufficiente della autocoscienza delle funzioni reciproche o di alcune delle
funzioni reciproche connettenti modalità qualitativo - materiale a modalità
qualitativo -materiale, e precisamente di quelle che han tratto tutte le
modalità qualitativo materiali prima irrelate dallo sparpagliamento
disarticolato in cui anteriormente agli spostamenti giacevano e le han ridotte
a note della connotazione di un ontico autocosciente unico ed unitario, con la
conseguenza che gli spostamenti d'attenzione si fan ragione dell'ontità stessa
di esso in quanto unico ed unitario, della modalità qualitativa di cui esso si
arricchisce in quanto tale aggiungendola alla mera giustapposizione delle
qualificazioni delle sue denotanti prima irrelate, dell'autocoscienza stessa
che lo denota in siffatta unicità, unitarietà, novella modalità qualitativa;
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